Matteo Salvini a Che tempo che fa
: "L'Europa? Una gabbia di matti. Renzi è una pedina di questa Europa. Fra Putin e Matteo Renzi scelgo Putin. Berlusconi? Io parlo a quei milioni di italiani che aspettano un progetto nuovo"
18/01/2015 - Matteo Salvini, leader della Lega Nord, ed ora del movimento "Noi con Salvini" al Sud e in Sicilia, ospite di Fabio Fazio su RaiTre a "Che Tempo che Fa", intervistato da Fazio, non ha mancato di creare polemiche e interesse per le se affermazioni shock, del tipo: "Fra Putin e Renzi scelgo Putin, senza dubbio. "
"Non trovo posti al mondo dove si viva meglio che in Italia, ma ci stan togliendo la voglia di vivere, tanti emigrano", ha detto Matteo Salvini parlando di Sud, sbarchi, profughi, lavoro e famiglia.
Secessione? "L'Italia può stare insieme se valorizza le sue bellezze e le sue diversità, da Nord a Sud", ha detto Salvini, che sull'argomento profughi, sbarchi e clandestini ha chiosato: "Profughi riconosciuti come tali sono il 15%, rifugiati politici. Quelli li aiuto, gli altri li faccio tornare a casa".
Per Matteo Salvini: "L'Europa è una gabbia. Bisognerebbe ridiscutere tutti i trattati, riappropriarci della nostra vita e della nostra economia. E Renzi è una pedina di questa Europa. Fossimo per conto nostro, senza la gabbia di matti europea, staremmo meglio. Fra Putin e Matteo Renzi scelgo Putin, senza dubbio. Non dobbiamo dipendere dalle scelte di Berlino e Bruxelles."
"Berlusconi? Io parlo a quei milioni di italiani che aspettano un progetto NUOVO, alternativo a Renzi".
E noi ci chiediamo se Matteo Salvini che evoca il "nuovo" e si propone come l'alternativa a Renzi, ma pure a Berlusconi, intenzionato ad abbattere la barriera dell’incomunicabilità tra la Lega Nord, il Sud e la Sicilia, faccia bene ad affidare il cambiamento, a chi la politica l’ha sempre fatta, anziché ispirarsi ad un modello simile a quello adottato (e affermato) da Grillo e Casaleggio, puntando su persone effettivamente "nuove" perché lontane dalla politica dei partiti, dalle multi-militanze, dai transiti astrologici repentini e ripetuti.
Salvini in Sicilia preferisce appaltare il ‘transito’ ad Angelo Attaguile, colui che ha iniziato alla politica Raffaele Lombardo, è stato due volte sottosegretario alle Finanze nei governi Rumor e Colombo. in grado di garantirgli il 15 per cento dei voti in Sicilia, come fosse un progetto chiavi in mano.
Da un capo carismatico come Matteo Salvini, intenzionato ad abbattere la barriera dell’incomunicabilità tra la Lega Nord, il Sud e la Sicilia forse ci saremmo aspettati un'apertura netta alla società civile, ai giovani, al mondo del lavoro e della cultura. E invece Salvini ci propone un coordinatore regionale in Sicilia già sgamato e addentro alla politica di sempre, quella che partendo dalla Democrazia Cristiana ha allungato la sua ombra sull'epoca di Giorgio Napolitano, presidente di una Repubblica sempre meno interessata agli elettori, sempre più rivolta verso le problematiche interne ai partiti.
E dire che la Lega Nord qua in Sicilia ha avuto un’antesignana: Angela Maraventano, eletta, senatrice della Lega Nord nell'aprile 2008, ristoratrice a Lampedusa, colei che propose l'annessione dell’isola alla provincia di Bergamo. Alle europee del 2004 la Maraventano è stata candidata dalla Lega Nord nella circoscrizione isole, ottenendo – però – solo 360 voti a Lampedusa e meno di mille nel resto della Sicilia.
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