Il mare “carta del mazzo” che l’Italia non ha mai giocato per essere competitiva in Europa e nel mondo

MARE, RISORSA PER COLMARE DIVARIO NORD-SUD.  INFRASTRUTTURE, PORTI E ZES LA CHIAVE PER LA CRESCITA DEL MEZZOGIORNO.  Al Palazzo Biscari di Catania il X Convegno di Ance Giovani.   Tra gli interventi il ministro della Protezione Civile e delle Politiche del Mare Nello Musumeci e il sottosegretario per le Infrastrutture e i Trasporti Tullio Ferrante   CATANIA, 20/04/2024 - Il mare è la “carta del mazzo” che l’Italia non ha mai giocato per tornare a essere competitiva in Europa e nel mondo. Con assetti geopolitici nel mar Mediterraneo in continuo cambiamento a seguito della crisi del canale di Suez, il Mezzogiorno può tornare a essere protagonista. Questo a patto di una programmazione seria e concreta, che manca da oltre un secolo, e che possa lasciarsi alle spalle la “questione meridionale”, concentrandosi su una più larga scala. Una sfida lanciata al Palazzo Biscari di Catania dal ministro delle Politiche del Mare  Nello Musumeci , in occasione del  X Convegno Giovani Ance del Mezzogior

MICHELE AINIS, CHIARISSIME (DIS)EGUAGLIANZE DA FARE ACCAPPONARE LA PELLE

Il costituzionalista messinese Michele Ainis è l'autore del prezioso volume “La piccola eguaglianza” (Giulio Einaudi editore). Un’opera necessaria per ognuno che voglia confrontarsi con la nostra orripilante e beffarda realtà, con se stesso, con la burocrazia, con i propri aguzzini. Le argomentazioni del prof. Ainis sono schiette, chiare al punto da fare bene comprendere cosa si vorrebbe dire anteponendo al cognome anagrafico l’appellativo “chiarissimo prof”

30/01/2015 – E’ una grande ‘diseguaglianza’ che un costituzionalista della levatura, della testa e della coscienza di Michele Ainis, qualora l’elezione del Presidente della Repubblica dovesse essere una cosa ‘seria’, non sia tra i nomi proposti, non necessariamente dai partiti ortodossi. E’ una 'piccola diseguaglianza' che altri volumi o ‘best seller’ in libreria costino più del doppio di questo splendido e prezioso volume “La piccola eguaglianza” di Michele Ainis (Giulio Einaudi editore), 138 pagine 11 €, ma pure € 9,35 con lo sconto del 15% da Hoepli, online.

Il volume di Michele Ainis è un’opera necessaria per ognuno che voglia confrontarsi con questa nostra orripilante e beffarda realtà, con se stesso, con la burocrazia, con i propri aguzzini, con ciò cui si assiste inermi e attoniti nella quotidianità e verso cui non si è in grado, non si vuole, non si può o non si sa formalizzare alcuna protesta, non avendone gli strumenti, la possibilità, la capacità o la volontà. Lo fa il prof. Ainis in nome e per conto della sua ‘coscienza collettiva’, in grado di dare voce a chi non ne ha, a chi preferisce non averne, a chi ce l’ha ma la riserva a nenie e cantilene.

Le argomentazioni del prof. Ainis sono schiette, semplici, chiare al punto da fare bene comprendere cosa si vorrebbe dire al docente universitario allorquando si antepone al cognome anagrafico l’appellativo di cortesia “chiarissimo prof”. Se la conoscenza è potere – infatti – la chiarezza, ieri come oggi, potrebbe perfino essere funzione di quanto ognuno voglia dare agli altri (del proprio potere), al prezzo di un ‘modesto’ stipendio di docente universitario.
Michele Ainis scrive un bel libro. ‘Bel’ finisce per essere eufemistico per un volume che incide nella carne del Pianeta opulento e miserrimo al contempo, restringendosi poi al solo nostro Paese (al nostro quotidiano), rappresentando fatti e considerazioni di minuta diseguaglianza. Se ‘diseguale sarà lei’ fosse ‘parola d’offesa', il prof. Michele Ainis lo avrebbe detto in ‘poesia’ ad ognuno che svolga il suo mestiere di uomo e di ‘quellocheè’ al limite dell’umano, spesso abdicando al ruolo di ‘vero uomo’, consegnando la propria coscienza (e il cuore) ora al diavolo, ora ad un folletto dispettoso e cattivello, ora alla pattumiera, per farne ‘umido’, dal quale non nascono nemmeno i fiori ma, semmai, seccano.

Il prof. Michele Ainis, giurista e costituzionalista nato a Messina il 6 gennaio 1955, laureato in Giurisprudenza all'Università di Messina, allievo del costituzionalista Temistocle Martines, se ne fosse stato al corrente, avrebbe certamente raccontato di quel falegname, vedovo a 50 anni, con due figli agli studi liceali, dopo l’assai prematura morte della madre pure ‘conduttori involontari’ di un piccolo bar-bottega, contiguo alla piccola falegnameria paterna, il quale esce dalla (contigua e comunicante) porta della sua bottega per andare ad aiutare i figli al bar. Prima di tornarsene alla sua legittima bottega il falegname beve un legittimo caffè espresso e non appena fuori dalla sua legittima porta (per andare appresso-porta) viene fermato da chi ne ha facoltà (o ne fa le veci) e salatamente multato, per non ‘essersi’ emesso lo scontrino fiscale.

In compenso il chiarissimo prof. Ainis racconta del panettiere Eduardo De Falco e molto, molto altro, da fare accapponare la pelle, compensando abbondantemente. Libro più triste non poteva presentarci Michele Ainis. Triste perché vero, autentico, chiarissimo quanto lo è la realtà di questo ‘diseguagliato’ Paese, dove i poveri cristi continuano a portare la croce, già assegnata prima di noi a chi ad essa non poteva sottrarsi, essendo venuto su questa terra con tale specifica missione.

“A livello globale, afferma il prof. Ainis, intorno al 1920 la disuguaglianza tra ricchi e poveri era 3 a 1; oggi la disparità è 90 a 1”.

“Michele Ainis ci consegna una fotografia delle disparità di fatto, illuminando la galassia di questioni legate al principio di eguaglianza. Puntando l'indice sull'antica ostilità della destra, sulla nuova indifferenza della sinistra verso quel principio. E prospettando infine una «piccola eguaglianza» fra categorie e blocchi sociali, a vantaggio dei gruppi piú deboli. Una proposta che può avere effetti dirompenti.”

Mimmo Mòllica

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