Animali domestici: alta la quota di famiglie che accolgono animali in casa, al Nord-est (40,3%), nelle Isole (34,3%)

Quasi quattro famiglie su 10 hanno animali domestici. Nel Centro Italia è più alta la quota di famiglie residenti che accolgono animali in casa (42,7%). Seguono le famiglie residenti nel Nord-est (40,3%) e quelle del Nord-ovest (38,5%). Meno frequente la presenza di un animale domestico tra i residenti delle Isole (34,3%) e del Sud (31%).   18/12/2025 - L’Istat rileva nel contesto dell’Indagine multiscopo “I Cittadini e il Tempo libero” la presenza di animali domestici all’interno delle famiglie. I dati relativi al 2024 mostrano che in Italia oltre 10 milioni di famiglie, pari al 37,7% del totale, hanno almeno un animale domestico. Si stima che siano circa 25 milioni 500mila gli animali domestici nelle famiglie. Cani e gatti sono gli animali più presenti, circa il 33,9% delle famiglie ne ospita almeno uno. In particolare, il 22,1% delle famiglie ha uno o più cani mentre il 17,4% uno o più gatti. Il numero medio di cani per famiglia, tra quelle che ne possiedono, è par...

ASHOKA ARRIVA IN ITALIA, MIMMO COSTANZO PRIMO IMPRENDITORE ITALIANO ADERENTE AL NETWORK

La presentazione degli innovatori sociali si svolgerà a Milano il 26 febbraio nell’Auditorium Robert Bosch. Arriva in Italia Ashoka, il network dell’imprenditoria sociale che da 30 anni opera in 80 Paesi nel mondo. Domani 26 Febbraio si terrà a Milano la presentazione del network con il convegno “Innovare per ripartire. Gli imprenditori sociali di Ashoka come motore per la crescita”

25/02/2015 - Nella rete di supporto di Ashoka c’è il siciliano Mimmo Costanzo, founder di Cogip, azienda leader grandi opere e energie rinnovabili. Costanzo è il primo ASN, membro dell' Ashoka Support Network italiano. “Vogliamo creare anche in Italia una rete di imprenditori, manager, professionisti innovatori, che sappiano lavorare per la società e per il loro territorio” afferma Costanzo. L’obiettivo di Ashoka è trovare e sostenere alcuni selezionatissimi imprenditori sociali, capaci di essere “autori del cambiamento”.

“Quella che è fondamentale - aggiunge Mimmo Costanzo - è la capacità di mettersi in rete per far beneficiare del nostro know-how altre realtà simili a livello nazionale e internazionale e favorire l’innovazione. Il ruolo dell’imprenditore è quello di sapersi guardare intorno e ascoltare, con i sensi amplificati dal desiderio di migliorare non solo la propria realtà, ma anche quella degli altri: pensiamo ad un mondo dove l’energia sia pulita e sostenibile, dove la tecnologia risolva problemi reali e dove i prodotti e i servizi creino valore per la società. Questo vuol dire assumersi una reale responsabilità sociale d’impresa: pensare in che modo il proprio orizzonte possa essere condiviso con gli altri. Già oggi in alcuni Paesi l’imprenditoria sociale contribuisce per il 5% al PIL. In Italia c’è ancora tanto da fare, ma sono certo che tanti miei colleghi si entusiasmeranno all’idea”.

Il nome Ashoka è stato scelto in onore del leader che ha unito il subcontinente indiano nel III secolo a.C., rinunciando alla violenza e dedicando la propria vita al benessere sociale e allo sviluppo economico. Ashoka - che per statuto non utilizza fondi o finanziamenti pubblici - è già da 35 anni operativa nel resto del mondo, con diversi progetti costruiti grazie alla rete di imprenditori che hanno dedicato tempo e risorse a progetti comuni: dalle 60 mila case costruite in Kenya, ai 2 milioni di dollari investiti nelle rinnovabili in Usa, fino alle 300 mila donne in Nigeria hanno avuto accesso alla tecnologia. E sarà di questo che si parlerà il 26 Febbraio a Milano: imprenditori sociali da tutta Europa spiegheranno per la prima volta in Italia le loro idee che rappresentano ormai storie di successo comprovate a livello internazionale. “Dallo sviluppo del microcredito, al finanziamento di start-up strategiche, fino alla formazione sul campo di giovani imprenditori, Ashoka in Italia può fare bene - commenta Costanzo - e l’entusiasmo di questi giorni che precede l’appuntamento di Milano ne è la dimostrazione”.

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