Sammartino: sospeso dai pubblici uffici il vicepresidente della Regione Siciliana, voto di scambio

Sicilia, VicePresidente sospeso dai pubblici uffici per corruzione. Caso Sammartino. Di Paola (M5S): “Risultati elettorali eclatanti potrebbero essere frutto di corruttela”.  Sospensione vicepresidente Regione, M5S Ars: “Questione morale fondamentale, Schifani batta un colpo sulla vergognosa deriva della politica”.  Antoci: "Quadro agghiacciante. La classe politica siciliana deve autoriformarsi".  Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione "isole" al parlamento europeo col Movimento 5 Stelle.    Palermo, 17/04/2024 -  Sospeso dalle funzioni pubbliche per un anno il vice presidente della Regione, assessore regionale all'Agricoltura   Luca Sammartino,  indagato per corruzione.  Il provvedimento è stato emesso nell'ambito di indagini del nucleo investigativo dei Carabinieri del comando provinciale di Catania.  Sammartino ha prontamente risposto a quanto gli viene addebitato:  " Ho scritto una nota al presidente della Regione Siciliana, Renato Sch

BARCELLONA P. G: VIOLENTA LA MOGLIE, IN CARCERE 36ENNE STRANIERO


La giovane italiana, col supporto del Movimento antiviolenza di Messina, denuncia ai Carabinieri il gravissimo episodio di violenza subito il giorno prima dal marito, con il quale ha deciso concludere il rapporto. La donna racconta di essere stata costretta con la violenza ad un rapporto sessuale completo. Raccolta la disperata denuncia i Carabinieri rintracciano l’autore; i medici hanno confermato l’avvenuta violenza. Immediatamente disposto il fermo, per il concreto e attuale pericolo di fuga nel paese d’origine

Barcellona Pozzo di Gotto, 28 febbraio 2015 - Nel pomeriggio di ieri, i Carabinieri di una Stazione Carabinieri nel comprensorio barcellonese e del Nucleo Operativo della Compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto hanno portato in carcere un 36enne straniero, residente in un Comune della fascia tirrenica, per il grave reato di violenza sessuale nei confronti della moglie, una ragazza italiana poco più giovane. Il soggetto, nella giornata del 26.02.2015 è stato sottoposto a fermo di persona gravemente indiziata di delitto, emesso dai Sostituti Procuratori Dott. Fabio Sozio e Dott.ssa Federica PAIOLA della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto. Ieri si è tenuta l’udienza di convalida dinanzi al GIP del Tribunale di Barcellona, il Dott. PUGLIESE, che ha convalidato il fermo e ha disposto l’accompagnamento del fermato presso il carcere di Messina Gazzi.

La vicenda inizia il giorno 26, quando la giovane italiana grazie al supporto della Dott.ssa Elvira Alessi, Presidente del movimento nazionale antiviolenza di Messina, decide di recarsi nella Caserma di una Stazione Carabinieri della fascia tirrenica e raccontare il gravissimo episodio di violenza subito il giorno precedente da parte del marito, con il quale da tempo ha deciso concludere il rapporto. La donna racconta, non senza disagio e difficoltà, di essere stata raggiunta dal marito e di essere stata costretta con la violenza ad un rapporto sessuale completo. Immediatamente i militari che raccolgono la disperata denuncia si attivano per rintracciare l’autore della violenza che nel giro di poche ore viene individuato e portato in caserma. Gli esami medici successivamente svolti dalla donna hanno confermato l’avvenuta violenza e il Sostituto Procuratore Dott.ssa Paiola ha immediatamente disposto il fermo del soggetto straniero, per il concreto e attuale pericolo che lo stesso si desse alla fuga, avendo i propri legami nel paese d’origine.

La gravità indiziaria sul conto del fermato ha trovato piena conferma non soltanto nelle dichiarazioni della donna, ritenuta dal GIP attendibile e credibile sia sul piano oggettivo che su quello soggettivo, ma anche per la corrispondenza del racconto della vittima raccolta dagli inquirenti e le lesioni subite.

Il giorno successivo infatti, il Dott. Pugliese, concordando pienamente con l’operato della Procura e dei Carabinieri di Barcellona P.G., ha convalidato il fermo e ha disposto l’accompagnamento del fermato al carcere di Messina.
Il GIP ha tenuto conto nella sua disposizione di eminenti esigenze cautelari sul conto dell’indagato, in particolare circa il pericolo più che concreto ed attuale della reiterazione del reato, alla luce della ricostruzione della complessa vicenda da parte dei Carabinieri. Infatti non sarebbe stato il primo episodio di violenza, quello subito e denunciato dalla giovane italiana. Sono al vaglio della Procura altre circostanze riferite dalla vittima dalle quali si evince il carattere violento e spregiudicato dell’uomo. Lo stesso, condotto presso gli Uffici della Compagnia Carabinieri di Barcellona Pozzo di Gotto, dopo le formalità di rito, è stato associato presso la Casa Circondariale di Messina Gazzi, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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