Gli arrestati sono Armando Calogero Incognito, 66 anni, di Capo d’Orlando; Paolo De Domenico, 45 anni di Messina e Vittorio Contiguglia, 50 anni, originario di Ucria ma residente a Messina. Si spacciavano per “amici di Nitto Santapaola” per estorcere denaro ad un imprenditore di Capo D’Orlando. Le tre persone arrestate dovranno rispondere di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni dell'imprenditore orlandino
Capo d’Orlando, (Me), 20/02/2015 – Stamane gli agenti del Commissariato P.S. di Capo d’Orlando con la collaborazione dei colleghi della Squadra Mobile di Messina hanno eseguito l’ordinanza di misura cautelare in carcere, emessa dal GIP presso il Tribunale di Messina, nei confronti di tre persone ritenute responsabili di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, ai danni di un imprenditore di Capo d’Orlando.
I tre si fingevano “amici di Santapaola” per tentare di estorcere denaro a un imprenditore di Capo d'Orlando. Gli agenti del Commissariato di Capo d’Orlando, in collaborazione con la Squadra Mobile di Messina, hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Messina, Salvatore Mastroeni, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica presso la DDA, Liliana Todaro, per i 3 responsabili della tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. A finire in manette sono:
1. Armando Calogero Incognito, sessantaseienne di Capo d’Orlando, con pregiudizi per furto, truffa e reati di falso;
2. Paolo De Domenico, incensurato messinese di 45 anni;
3. Vittorio Contiguglia, cinquantenne originario di Ucria e residente a Messina, con pregiudizi per rapina, associazione di tipo mafioso, omicidio, furto, estorsione e porto abusivo e detenzione armi.
A cavallo dei mesi di Settembre ed Ottobre dello scorso anno i tre arrestati si presentavano presso una ditta di Capo d’Orlando e spacciandosi per emisasri ed appartenenti alla nota famiglia mafiosa catanese dei “Santapaola” minacciavano il titolare di rimborsare un “inesistente debito” che quest’ultimo avrebbe contratto in passato con altro soggetto appartenente alla predetta famiglia catanese.
Nonostante l’impreditore avesse chiaramente detto di non avere debiti con fornitori del centro etneo, i tre individui, con “atteggiamento intimidatorio e provocatorio” rimandavano la riscossione del denaro dovuto ad un successivo incontro, che effettivamente si riproponeva nei giorni a seguire.
L’attività investigativa immediatamente avviata dai poliziotti del Commissariato P.S. di Capo d’Orlando, espletata anche con l’impiego di telecamere, installate negli uffici della ditta, che ne hanno registrato gli incontri, ha permesso in tempi rapidi di accertare la responsabilità dei tre malviventi. Oggi, gli arrestati si trovano ristretti presso la casa circondariale di Gazzi.
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