Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

GENDER: NELLE SCUOLE BAMBINELLI GESÙ DONATI AGLI ALUNNI, IL M5S "DEDICA" UN'INTERROGAZIONE PARLAMENTARE A FORZA NUOVA

10/02/2015 - Giuseppe Provenzale, Vicesegretario nazionale Forza Nuova scrive: "Apprendiamo da alcune fonti di stampa e dai social network che due delle nostre più recenti iniziative in Sicilia hanno meritato la ribalta del Parlamento nazionale a causa di un’interrogazione a risposta scritta (n. 4-07606) presentata alla Camera lo scorso 21 gennaio dal M5S, prima firmataria Maria Marzana seguita da altri 8 deputati grillini, e indirizzata al Ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini"
Nella cospicua porzione dell’interrogazione che ci riguarda, i cittadini pentastellati insorgono contro “… una palese invadenza di campo da parte di una forza politica in ambito educativo …” (rappresentata dall’offerta gratuita, in prossimità del Natale, di 2.500 bambinelli Gesù, acquistati con una sottoscrizione fra militanti e simpatizzanti di Forza Nuova e di alcuni enti no profit che hanno collaborato all’iniziativa, agli alunni di alcune scuole primarie di Modica e Scicli) e fanno riferimento a “… forti perplessità in ordine al rispetto del principio della libertà delle confessioni religiose sancito dall’articolo 8 della Costituzione nonché al rispetto della laicità dello Stato italiano”, puntando il proprio giacobin ditino accusatore anche contro una dirigente scolastica, rea di aver dichiarato quanto segue: «Oggi alla festa di Natale non avevamo nulla da regalare ai nostri bambini, quando ci hanno telefonato per donarci i bambinelli ho pensato fosse un segno dal Cielo», osando, quindi, esternare le proprie convinzioni religiose, quelle della maggioranza degli italiani, e violando così “i principi di imparzialità, di equilibrio e di credibilità proprie dell’istituzione scolastica” che, evidentemente, dovrebbe, a parere dei portavoce grillini, condurre i cattolici a non festeggiare il Natale, nota festa discriminatoria e intollerante.

Cosa commentare? Sapevamo che la mentalità laicista e anticristiana fosse imperante tra i 5 stelle, ma non fino a questo punto, non fino al punto da imbastire un’interrogazione parlamentare per “sacrilegio” contro la “religione” del pensiero unico laicista, a cui, del resto, non aderiscono ufficialmente né il Movimento di Grillo e Casaleggio né tutti i suoi iscritti.
Ma non è finita, l’onorevole cittadina Marzana e gli altri interroganti se la prendono anche con i forzanovisti palermitani, colpevoli di aver promosso nelle scuole del capoluogo “una campagna in difesa della famiglia naturale e contro la «teoria gender», fondata sul superamento degli stereotipi di genere; il partito politico ha affisso vicino ai muri delle scuole elementari e medie del capoluogo siciliano un volantino con i contatti a cui rivolgersi i genitori (sic) per denunciare l’eventuale «propaganda omosessualista»;
l’iniziativa è deprecabile oltre che per l’invadenza di una forza politica in ambito scolastico per i messaggi veicolati, in palese contrasto con l’educazione alla tolleranza e al rispetto della diversità, finalizzata a combattere le discriminazioni e promuovere la pari dignità di tutti gli esseri umani;
la scuola è il luogo dedicato all’educazione e non può diventare spazio di propaganda religiosa o politica tanto più se compiuta sulla pelle dei bambini…”.

I nostri volantini, rivolti ai genitori, sarebbero quindi pericolosa propaganda “compiuta sulla pelle dei bambini”, mentre l’indottrinamento della follia gender, portato avanti dalle associazioni gay ai danni dei più piccoli, non sarebbe propaganda fatta sulla pelle dei bambini, ma sacrosanta azione rivolta al “superamento degli stereotipi di genere che, come tutti sanno, consisterebbero nel sostenere la naturale differenza biologica e comportamentale da sempre esistente tra persone di sesso diverso che tanto spaventa i campioni della tolleranza politicamente corretta.

Questi i fatti, che ovviamente ci confermano nella bontà della nostra azione politica, a cui va aggiunto un dato politicamente rilevante: come già accaduto nei mesi scorsi, quando le reazioni pro (in maggioranza) e contro alla nostra campagna contro il gender a scuola avevano già infiammato il dibattito interno alla base 5 stelle sui social(in particolare sul profilo di una delle firmatarie interroganti: MariaLucia Lorefice), così è avvenuto anche dopo l’interrogazione parlamentare, ennesima dimostrazione del fatto che, al di là delle dichiarazioni antisistema di facciata, il Movimento 5 Stelle è, nei suoi principali rappresentanti istituzionali, contrario al principio stesso della libertà d’espressione, che si vanta di incarnare, e schierato apertamente sul fronte del pensiero unico politicamente corretto che vede come fumo negli occhi la tradizione religiosa del nostro Paese e lo stesso istituto familiare; tali posizioni estremiste, per altro non presenti nel programma grillino, insieme a quelle favorevoli all’immigrazione clandestina, stanno inesorabilmente erodendo il consenso pentastellato che affonda ogni giorno di più negli abissi di una scissione irriducibile tra quanto promesso a parole e quanto realizzato nei fatti nel corso di un’attività parlamentare che poco o nulla si differenzia da quella di una qualunque forza di sinistra, è una delle ragioni delle recenti adesioni a Forza Nuova di alcuni ex militanti in buona fede, ormai nauseati dalle posizioni sui valori fondamentali, assunte da chi dovrebbe svolgere solo una mera funzione di portavoce all’interno delle istituzioni.
Nell’attesa che la Giannini trovi cosa rispondere (magari proporrà l’istituzione di un corpo scelto antiforzanovista a presidio delle scuole) ci concediamo una breve pausa per ridere con gusto su come passino il proprio tempo alla Camera gli eroici deputati grillini.

Giuseppe Provenzale
Vicesegretario nazionale Forza Nuova

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