Casteldaccia: la morte di 5 operai lascia sgomenti, ennesimo incidente sul lavoro grave e inaccettabile

Incidente sul lavoro a Casteldaccia: cinque lavoratori perdono la vita e un sesto è in gravi condizioni. La Cisal indice per domani, martedì 7 maggio, uno sciopero generale di 4 ore nel settore privato, a partire dall’inizio del turno di lavoro, "mentre dalle 9 terremo un sit-in di fronte alla Prefettura di Palermo”.   Palermo, 6 maggio 2024 – "L'incidente sul lavoro che a Casteldaccia, in provincia di Palermo, ha portato alla morte di cinque operai e al ferimento di un sesto, ci lascia sgomenti. Esprimiamo cordoglio e vicinanza alle famiglie dei lavoratori coinvolti e chiediamo che si accertino al più presto le cause di questo ennesimo incidente sul lavoro, grave e inaccettabile. La sicurezza sul lavoro è un'emergenza nazionale e come tale va affrontata a ogni livello, coinvolgendo sindacati, imprese e istituzioni". Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Daniele Ciulla di Federerenergia Cisal in merito all'incidente sul lavoro avvenuto a Castaldaccia, nel Palermit

MESSINA. INTITOLAZIONE 21 VIE ALLE 21 DONNE DELL’ASSEMBLEA COSTITUENTE: “L’ESCLUSIONE PASSA PURE ATTRAVERSO LA CANCELLAZIONE DEI NOMI”

Messina, 20 febbraio 2015 - L’associazione Toponomastica femminile insieme al gruppo Pari Opportunità di Cambiamo Messina dal Basso hanno chiesto all’Amministrazione comunale e alla commissione toponomastica di Messina l’intitolazione di 21 strade in memoria delle Madri della nostra Repubblica e del loro determinante contributo al riconoscimento della dignità di pensiero ed espressione politica delle italiane tutte. Le candidate alla Costituente furono in tutto 110 e fra queste solamente 21 le elette, a fronte dei 556 posti nell’assemblea costituente, rappresentando cosi meno del 4% dell’intera Assemblea.

21 donne che rappresentarono il meglio dei Partiti che le avevano candidate.

Le 21 elette furono:
Maria Agamben Federici, Adele Bei, Bianca Bianchi, Laura Bianchini, Elisabetta Conci, Filomena Delli Castelli, Maria De Unterrichter Jervolino, Nadia Gallico Spano, Angela Gotelli, Angela Maria Guidi, Nilde Iotti, Teresa Mattei, Angelina Livia Merlin, Angiola Minella, Rita Montagnana, Maria Nicotra Fiorini, Teresa Noce, Ottavia Penna, Elettra Pollastrini, Maria Maddalena Rossi, Vittoria Titomanlio.

21 donne che avevano alle spalle storie d’impegno sociale e politico e alcune anche esperienze da combattenti, di lotta partigiana, di carcere per attività antifascista, di esilio o di deportazione nei campi di concentramento nazista.

Fra di loro Teresa Noce, esponente della lotta partigiana, reduce dal lager di Ravensbruck, dove è stata imprigionata dai tedeschi; Rita Montagnana Togliatti e Nilde Iotti, per il Partito Comunista; Maria Federici, che si distinse fra le donne della DC per i numerosi interventi a favore della parità della donna lavoratrice e della possibilità di accesso a tutte le carriere, Maria Cingolani Guidi, esponente del Partito Popolare, Angelina Merlin, socialista e rappresentante del primo antifascismo.

L'Assemblea Costituente rappresentò per loro la possibilità di mutare la condizione discriminata e fortemente squilibrata di tutte le donne italiane. 21 figure femminili di diversa generazione, estrazione sociale ed esperienza, capaci di scardinare, con analisi illuminate e proposte coraggiose, i meccanismi sociali e politici che fino ad allora avevano recluso il femminile nei modelli elaborati in via esclusiva da Stato, Chiesa e Famiglia.

Solo 5 di loro, Angela Gotelli (Dc), Maria Federici (Dc), Nilde Iotti (Pci), Angelina Merlin (Psi) e Teresa Noce (Pci) fecero parte degli estensori materiali del testo sottoposto all’Assemblea plenaria sono stati i componenti della cosiddetta “Commissione dei 75”.

Siamo fermamente convinte che bambine e ragazze, oggi, diversamente dai loro coetanei, difficilmente possano identificarsi con donne di spessore culturale nei loro percorsi quotidiani, come quelle che abbiamo appena evidenziato, dove incontrano quasi esclusivamente riferimenti a madonne e sante, associate a modelle e manichini.

Consapevoli che, come ricordava Monica Lanfranco su “Donne di fatto”, “l’esclusione delle donne e del femminile passa anche attraverso la cancellazione dei nomi, delle storie e delle vite delle donne che raramente sono nominate nelle strade delle città, e che quindi non entrano nel quotidiano del nostro vivere i luoghi” chiediamo l’intitolazione a 21 donne che costituiscono un modello straordinario di politica: alta, vera, di idee e ideali, vissuto, onestà, al servizio della comunità alla quale tutti e tutte dobbiamo guardare con immensa gratitudine.

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