L'Associazione La Sicilia ai Siciliani a partire dall'Ente Porto per finire alla Camera di Commercio, non può restare insensibile di fronte alla nuova dichiarazione di morte civile della città.” Invita la classe politica ad avere un moto di orgoglio per ridare a Messina la dignità che giorno dopo giorno le stanno togliendo
Messina, 3 Febbraio 2015 - Nel 1678, alla fine della rivolta antispagnola, Messina fu spogliata di tutti i suoi privilegi azzerata la memoria storica e dichiarata la sua morta civile (il Senato Messinese venne abolito; la Zecca fu trasferita a Palermo, il Palazzo Senatoriale venne demolito e fu cosparso di sale il suolo ove sorgeva. Fu soppressa l'Università degli Studi cittadina, fondata nel 1548, spogliato l’archivio e trasferito a Palermo cancellando la gloriosa memoria storica della città.
Negli ultimi anni, in modo inquietante la storia si sta ripetendo, la città dello stretto viene nuovamente scippata di tutti i suoi privilegi e di tutte le prerogative che aveva acquisito nel tempo grazie alla sua posizione geografica e alla sua importanza.

Per non tornare troppo indietro ci preme citare la perdita dell'ospedale e dell'arsenale militare e di Mari Sicilia. A questi esempi si collegano quelli molto più recenti verso cui ci si sta avviando con la prossima perdita della Camera di Commercio (assorbimento da parte quella di Catania), il rischio di perdere la Corte d'appello, il rischio di perdere le somme destinate al secondo tribunale, il recentissimo taglio delle Ferrovie dello Stato a cui si accosta nel disegno di cancellare Messina anche lo spostamento dell'autorità portuale (Catania o Gioia Tauro) con soppressione da parte della Regione anche dell'Ente Porto, unica possibilità vera e reale di lasciare a Messina la gestione della portualità e la possibilità, unica in Europa, di istituire il punto franco.
L'Associazione La Sicilia ai Siciliani che difende da tempo le prerogative della città messinese, a partire dall'Ente Porto per finire alla Camera di Commercio, non può restare insensibile di fronte alla nuova dichiarazione di morte civile della città.
Invita la classe politica nazionale, regionale e quella locale (il consiglio comunale e il sindaco) ad avere un moto di orgoglio per ridare a Messina la dignità che giorno dopo giorno le stanno togliendo. L'associazione si augura che in breve tempo il sindaco Accorinti con la sua giunta, il Consiglio Comunale e la Regione nelle persone del presidente Crocetta e del Presidente dell'ARS , il messinese Ardizzone, intervengano subito politicamente per bloccare questo catastrofico disegno di annullamento anche con azioni eclatanti e finalmente efficaci. Siamo stanchi di assistere inermi all'immobilismo della classe politica messinese o saranno tutti complici di un nuovo 1678.
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