Animali domestici: alta la quota di famiglie che accolgono animali in casa, al Nord-est (40,3%), nelle Isole (34,3%)

Quasi quattro famiglie su 10 hanno animali domestici. Nel Centro Italia è più alta la quota di famiglie residenti che accolgono animali in casa (42,7%). Seguono le famiglie residenti nel Nord-est (40,3%) e quelle del Nord-ovest (38,5%). Meno frequente la presenza di un animale domestico tra i residenti delle Isole (34,3%) e del Sud (31%).   18/12/2025 - L’Istat rileva nel contesto dell’Indagine multiscopo “I Cittadini e il Tempo libero” la presenza di animali domestici all’interno delle famiglie. I dati relativi al 2024 mostrano che in Italia oltre 10 milioni di famiglie, pari al 37,7% del totale, hanno almeno un animale domestico. Si stima che siano circa 25 milioni 500mila gli animali domestici nelle famiglie. Cani e gatti sono gli animali più presenti, circa il 33,9% delle famiglie ne ospita almeno uno. In particolare, il 22,1% delle famiglie ha uno o più cani mentre il 17,4% uno o più gatti. Il numero medio di cani per famiglia, tra quelle che ne possiedono, è par...

MICHELE CANNAÒ ALL’EX MONASTERO DELLE BENEDETTINE, CASTELLO DI MILAZZO

Dal 14 marzo al 12 aprile 2015 all’Ex Monastero delle Benedettine-Castello di Milazzo Passione, Mostra di olî, disegni e incisioni di Michele Cannaò a cura di Giuseppe Morgana. Inaugurazione sabato 14 marzo – ore 19,00

Milazzo (Me), 24/02/2015 - Sabato 14 Marzo verrà inaugurata presso il Castello di Milazzo “Passione”, personale di Michele Cannaò promossa dall’Associazione culturale Siddharte e dall’Assessorato ai Beni Culturali e al Turismo di Milazzo. La mostra, allestita nelle sale dell’ex Monastero delle Benedettine fino al 12 Aprile, raccoglie 53 opere sul tema della crocifissione, topos artistico-letterario in grado di accendere l’immaginazione creativa di artisti di ogni epoca, indipendentemente dalle credenze religiose professate.
L’Associazione Siddharte ha inteso promuovere, con l’allestimento della personale, l’alto valore culturale ed emotivo racchiuso nelle opere di Michele Cannaò, espressioni di un’intensità pura e diretta capace di avvolgere lo spettatore nella tormentata lacerazione della volontà e della scelta, nell’oppressione profondamente umana che eleva l’animo.

Cannaò affronta il tema della crocifissione da artista coinvolto nella tragedia di un uomo eternamente crocifisso per le sue idee, per la coerenza e soprattutto per la passione, aspetto fondante del ciclo di rappresentazioni proposte e sentimento necessario per superare ogni timore e affrontare il proprio destino. Le immagini concepite rappresentano infatti una presa di consapevolezza dell’artista, che vede nell’immagine raffigurata quella di ogni povero cristo, la cui fine è già segnata nel legno e nei chiodi della croce.

La scintilla creativa che ha spinto l’autore a riflettere sulla crocifissione è stata determinata nel 2008 dal sodalizio artistico stretto con il poeta Guido Oldani, che in quello stesso periodo scrive il poemetto “Il chiodo fisso”; sollecitato dalla poesia, Cannaò inizia il suo lavoro pittorico intrecciando il percorso della crocifissione di Cristo con il calvario affrontato da Odisseo nel corso del viaggio di conoscenza intrapreso per tornare alla sua Itaca: due viaggi, due calvari che condurranno alla mostra “Passione e Incanto”.
Quel primigenio nucleo di opere si è poi arricchito negli anni da tele che hanno potenziato l’indagine sull’argomento, arricchendola di spunti religiosi e sociali (si pensi infatti alle 14 opere relative alle originarie 14 stazioni della “Via crucis”, alle grandi opere “Morte di un messia viaggiatore” e “Tocca sempre a loro” e al trittico “Per sempre lì”, accompagnati da linoleografie, studi e disegni preparatori) in un percorso conoscitivo della passione umana quale luogo di lotte interne ed esterne che portano l’uomo a scegliere la propria strada, consapevoli dell’irrimediabilità della fine.

Conclusasi la tappa mamertina, la mostra si sposterà a Palazzo Duchi di Santo Stefano (Fondazione Mazzullo) di Taormina (ME) dal 18 aprile al 17 maggio e dal 6 giugno al 30 agosto nel Museo d’arte contemporanea del Castello di Montesegale (Pavia), insieme al lavoro degli ultimi anni raccolto in grandi cicli (Gli uccelli, La Taurophighia, Le lune, Odisseo, la Passione). Le incisioni di Cannaò saranno invece esposte presso il Centro Alzaia Naviglio Grande di Milano dal 31 marzo al 7 aprile.

MICHELE CANNAÒ
Direttore e ideatore del Museo del Fango dall’ottobre del 2009, Michele Cannaò è un artista che da sempre si misura non solo col fare arte – da quasi quarant’anni – ma anche con l’organizzazione dell’arte, con la creazione e la direzione di eventi d’arte e di cultura tra Messina e Milano, dove vive dal 1981. A partire dalla creazione della Compagnia teatrale La Credenza (1987), alle due edizioni di Infesta (Milano 1988 e 1989), per passare alle nottate d’arte allo Studio la Credenza (Milano, 1991-1995), al Festival “Fiumi d’inchiostro” (Milano, 1988), alle cinque edizioni di Kaló Neró, il festival di teatro, musica, arte, danza e editoria creato e diretto nella provincia di Messina (Scaletta Zanclea, San Placido Calonerò e Santa Teresa 1996/2000). Dal 2007 al 2013 ha fatto parte del Consiglio di Amministrazione del Museo della Permanente di Milano.

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