La situazione dell’ex parlamentare siciliano Massimo Romagnoli si complica. A darne notizia è ItaliaChiamaItalia, il giornale degli italiani all’estero. Romagnoli è stato estradato negli Stati Uniti. L’ex deputato di Forza Italia era stato arrestato in Montenegro lo scorso dicembre con l’accusa di traffico d’armi, dietro mandato di cattura spiccato dalle autorità Usa. Ha lasciato il carcere di Podgorica su un aereo diretto a New York. Ne dà notizia il portale di notizie Analitika a Podgorica
25/02/2015 - È stato estradato negli Stati Uniti Massimo Romagnoli, l’ex deputato di Forza Italia arrestato lo scorso 16 dicembre, a Podgorica in Montenegro. Secondo l’accusa avrebbe tentato di vendere armi alle Farc colombiane. Romagnoli per gli Stati Uniti sarebbe “un trafficante d’armi residente in Grecia, capace di procurarsi dei certificati di uso finale fraudolenti per armi militari”. Assieme al “trafficante d’armi” Cristian Vintila e al broker Virgil Georgescu, entrambi rumeni: mandato di cattura spiccato dalle autorità americane. Come scrive ItaliaChiamaItalia, Massimo Romagnoli ha quindi lasciato il carcere di Podgorica per salire su un aereo diretto a New York. Secondo l’avvocato che in Italia si occupa del caso, il professor Nicola Pisani, “probabilmente proprio in questo momento è in volo” verso il Nord America. Ne ha dato notizia pure il portale di notizie
Analitika a Podgorica.
Una estradizione avvenuta quasi di sorpresa, “senza nemmeno avvisare gli avvocati”, spiega il prof. Pisani a
ItaliaChiamaItalia. “Adesso – aggiunge il legale di Romagnoli – tutto passa alla giurisdizione americana”. Di questa situazione l’avvocato pensa “tutto il male possibile”, perché di fatto è stata una mossa inaspettata, almeno nei tempi, ma anche nei modi con cui è stata messa in atto.
La situazione che riguarda Massimo Romagnoli, siciliano doc, originario di Capo d’Orlando, a questo punto “è più complicata, si sposta su un piano diverso”. Comunque, ricorda Pisani durante il colloquio con Italiachiamaitalia.it, “è stato fatto un ricorso a Strasburgo”, dunque staremo a vedere. Certo è che il caso Romagnoli ora prende davvero una brutta piega. Per reati come quello di cui è accusato, negli Usa si rischia il carcere a vita.
La scorsa settimana, in una lunga lettera indirizzata da Romagnoli al direttore del quotidiano online
ItaliaChiamaItalia, Ricky Filosa, spiegava che i propri legali stavano lavorando per evitare che si arrivasse all’estradizione negli Usa. Nel suo messaggio a Filosa, Romagnoli chiedeva di contattare il ministero dell’Interno italiano e la Farnesina, affinché le istituzioni italiane si potessero attivare per farlo rientrare in Italia: “Starò pur sempre in galera, ma in un carcere italiano e avrò la certezza di essere giudicato nel mio Paese”, sottolineava Romagnoli.
Non è andata così: gli americani si sono mossi in fretta e hanno ancora una volta spiazzato tutti, scrive
ItaliaChiamaItalia.
Massimo Romagnoli è stato arrestato martedì 16 dicembre a Podgorica in Montenegro."Come un politico ed imprenditore del calibro di Romagnoli sia finito in una storia del genere è ancora un mistero, - scrive F. Q. su Il Fatto Quotidiano - ma il rinvio a giudizio voluto dal procuratore di New York Preet Bharara non lascia dubbi. Romagnoli per gli Stati Uniti sarebbe “un trafficante d’armi residente in Grecia, il quale aveva la capacità di procurarsi dei certificati di uso finale fraudolenti per armi militari” che, assieme al “trafficante d’armi” Cristian Vintila e al broker Virgil Georgescu, entrambi rumeni, era “coinvolto nella preparazione ed esecuzione di un crimine terroristico contro gli Stati Uniti”.
"Grazie ad una ricerca congiunta condotta dai centri di giornalismo d’inchiesta Irpi (Italia), Correctiv (Germania), e Rise (Romania), - scrive ancora F. Q. su Il Fatto Quotidiano - ilfattoquotidiano.it può oggi raccontare in esclusiva le vicende dei tre arrestati e ciò che li porterà nelle celle di massima sicurezza degli Stati Uniti. Sono stati agenti sotto copertura della Drug Enforcement Agency (Dea) che, fingendosi esponenti delle Farc, hanno riscontrato come i tre avessero accettato di fornire armi, comprese mitragliatrici e missili contraerei, con la consapevolezza che sarebbero state usate contro forze americane."
"Lo scorso 8 ottobre infatti Romagnoli, Georgescu e Vintila si sono incontrati con gli ufficiali della Dea sotto copertura a Tivat in Montenegro. Romagnoli vantava di potere procurare i certificati per le armi e ha mostrato il modello di uno di questi certificati. Georgescu ha spiegato che le armi sarebbero state consegnate in un paese africano da dove poi i compratori (gli agenti sotto copertura) si sarebbero dovuti arrangiare per il trasporto fino in Colombia. In questa occasione Romagnoli avrebbe, secondo l’accusa, tirato fuori un catalogo (denominato dalla Dea ‘il catalogo di Romagnoli’) che includeva immagini di svariati tipi di armamenti, comprese armi automatiche e lanciarazzi e che affermava di avere preparato per un altro cliente."
Romagnoli vive ad Atene dall’89, ufficialmente è un imprenditore: dal 1993 dirige l’azienda Progresso, che costruisce ed esporta in tutto il Mediterraneo gruppi elettrogeni. Nel 2008 diventa responsabile, per l’azienda Energetica spa, della progettazione e installazione di campi solari ed eolici in Grecia, Bulgaria e Turchia. Peccato che i proprietari dell’Energetica siano al momento sotto processo per frode e per associazione a delinquere, e per una truffa. Reati che avrebbero commesso nel 2008 assieme al “Re del Vento”, Vito Nicastri, considerato un imprenditore contiguo al boss dei boss di Cosa Nostra, il latitante Matteo Messina Denaro.
Due anni prima Romagnoli era stato eletto tra i banchi di Forza Italia, grazie agli 8.700 voti presi nella circoscrizione estero in Germania con 8.700 voti, raccolti principalmente a Colonia. Per ammissione dello stesso Romagnoli ad Irpi la campagna elettorale era stata supportata da un certo Calogero di Caro, classe 1963, di Ravanusa. Calogero De Caro non è uomo qualunque. Sarebbe stato il “mastino” che controllava la gestione della cosiddetta Baumafia capitanata da Gabriele Spiteri, la mafia delle costruzioni al centro di un importante indagine tedesca raccontata nell’inchiesta Mafia in Deutschland.".
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