Orchestra sinfonica siciliana: “Vergognoso quanto sta succedendo, presenterò un'interrogazione”

Cracolici: “Vergognoso quanto sta succedendo all'Orchestra sinfonica siciliana, presenterò interrogazione” Palermo, 29 Aprile - “Quello che sta succedendo all'Orchestra sinfonica siciliana è vergognoso: è assurdo che dopo mesi abbiamo un presidente che si è dimesso, un’incompatibilità del Sovrintendente e un governo regionale che non prende alcuna iniziativa per ridare delle garanzie e stabilità ai vertici della Foss. Tutto questo accade in un momento nel quale la cultura viene considerata solo un poltronificio e non uno strumento per attrarre e veicolare l'immagine di una Sicilia attiva e intraprendente”.  Lo dice Antonello Cracolici, deputato Pd all'Ars e primo firmatario di un'interrogazione presentata per “Far assumere iniziative immediate e per ridare certezza a un ente – aggiunge Cracolici – mentre il governo, ripiegato su logiche di occupazione del potere, non riesce neanche a svolgere l'attività di ordinaria amministrazione. Oltretutto, vorrei ricordare

CARA MINEO: A PRESADIRETTA IL BUSINESS DEI RIFUGIATI

21/03/2015 - Le telecamere di Presadiretta, la trasmissione in onda su Rai3 domenica 22 marzo alle 21.45, condotta da Riccardo Iacona,  sono andate in Sicilia nel Cara di Mineo, il Centro Accoglienza Richiedenti Asilo più grande d’Europa, dove più di 4000 persone fuggite alle guerre nei loro paesi, sono sottoposte ai lunghissimi tempi di attesa per il riconoscimento dello status di rifugiato. Un appalto da 100milioni di euro sul quale stanno indagando ben due procure siciliane.
Presadiretta è stata in Libia, incendiata dalla guerra civile e ha raccolto le testimonianze dei trafficanti di esseri umani.

Da Roma alla Sicilia, un lungo viaggio di PRESADIRETTA, in onda su Rai3 domenica 22 marzo alle 21.45, dentro lo scandalo di “Mafia Capitale”, le inchieste della magistratura sui mercenari dell’accoglienza, le collusioni delle cooperative con gli apparati pubblici e i politici corrotti.
Presadiretta ha raccontato gli affari di Salvatore Buzzi e della sua Cooperativa 29 giugno, una delle realtà più importanti della Capitale nell’accoglienza ai rifugiati, con 60 milioni di euro di fatturato all'anno. Un sistema criminale che nei richiedenti asilo ha trovato una ricchissima occasione di guadagno illecito. Lo scandalo del pocket money, i 2 euro e 50 al giorno che spettano ai richiedenti asilo ma non vengono erogati. E la carenza di controlli, mentre negli anni si sono moltiplicati i centri di accoglienza.
“IL BUSINESS DEI RIFUGIATI” è un racconto di Riccardo Iacona con Giulia Bosetti, Manolo Luppichini, Nancy Porsia, Andrea Vignali e Antonella Bottini.

Sarà l'imprenditore Tarak Ben Ammar l'ospite di Lucia Annunziata nella puntata di "In 1/2h", in onda domenica 22 marzo, alle 14.30, su Rai3. Tarak Ben Ammar, imprenditore e produttore cinematografico tunisino, è proprietario della società di produzione e distribuzione francese Quinta Communications, della holding Holland Coordinator & Services Bv (HC&S), di Prima TV con il 95%, della The Weinstein Company con il 20%, della Eagle Pictures con il 75%, della Lux Vide con il 25%, di International Entertainment con l'8,6%, di Europa TV con il 51%, di On-tv e di Nessma Tv con il 25%.

Nel corso degli anni è socio di Rupert Murdoch, Leo Kirch e Silvio Berlusconi in varie avventure mediatiche e ha fatto da mediatore alle visite dell'ex Premier italiano nel Nord Africa. Storico amico di Gheddafi e Nicolas Sarkozy e manager di Michael Jackson, la sua forza viene dall'essere il rappresentante della finanza francese in Italia conferendogli un ruolo chiave non solo nel Cda di Mediaset ma anche in quelli di Assicurazioni Generali, Mediobanca e Telecom Italia.
È uno dei primi cinque operatori televisivi italiani e i suoi interessi si spingono anche oltre il mondo del cinema: è infatti il consulente del principe saudita Al-Walid bin Talal e dell'imprenditore francese Vincent Bolloré. Complessivamente la capacità di negoziazione ha fruttato a Ben Ammar circa 100 milioni di dollari in operazioni da 13 miliardi complessivi.

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