Centri antiviolenza, Case rifugio: in Sicilia e nelle Isole l'88,6% hanno un ente promotore privato

L’Istat e il Dipartimento per le Pari Opportunità rendono disponibile, tramite uno specifico sistema  informativo, un quadro integrato e tempestivamente aggiornato di informazioni ufficiali sulla  violenza contro le donne in Italia 2 . L’obiettivo è fornire dati e indicatori statistici di qualità che  offrano una visione di insieme su questo fenomeno attraverso l’integrazione di dati provenienti da  varie fonti (Istat, DPO, Ministeri, Regioni, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Centri antiviolenza,  Case rifugio e altri servizi come il numero di pubblica utilità Anti Violenza e Stalking. 14/04/2025 -  Nel 2023 sono state 7.731 le persone accolte nelle strutture residenziali specializzate (Case rifugio) e non specializzate (Presidi residenziali assistenziali e socio-sanitari) per motivi legati alla violenza di genere.  Sono 3.574 le donne vittime di violenza, di cui 3.054 ospiti di Case rifugio e 520 di presidi residenziali.  Sono 4.157 i minori ospiti de...

ACQUEDOLCI, 29ENNE PESTAVA L’ANZIANA MADRE: “AIUTATEMI, VENITE SUBITO, MI STA AMMAZZANDO!”.

Acquedolci, 03/03/2015 - Dovrà rispondere di maltrattamenti una 29 enne disoccupata dell’hinterland che verso le 15 di ieri è stata arrestata dai carabinieri della Stazione di Acquedolci. Già esasperata dalla situazione che ormai era insostenibile, la madre s’era presentata a mezzogiorno di ieri per denunciare lo stato di sopruso cui era piombata a causa delle condotte della propria figlia, raccontando fatti raccapriccianti. L’anziana madre riferiva di essere, da un paio di anni, vittima di violenze gratuite da parte della 29enne che con cadenza quasi quotidiana non perdeva occasione per maltrattare lei e il marito ormai anziani e malati, ponendo in essere veri e propri atti di sopraffazione e di vessazione sia fisica, che psichica, i quali sfociavano anche in minacce di morte, insulti e lesioni.

Gli epiteti offensivi utilizzati erano molteplici e per lo più orientati a garantire somme di denaro giornaliere che si aggiravano intorno a 50 euro. La raccapricciante narrazione arrivava a precisare che ogniqualvolta non avveniva l’elargizione delle somme di denaro, la giovane iniziava ad offendere i propri genitori e in particolare la madre, con parolacce di basso livello e facendo seguire minacce di morte e pestaggi. Questo racconto veniva messo al vaglio da parte dei Carabinieri che avviavano dei confronti testimoniali (utilizzando amici e parenti).

L’attività veniva personalmente seguita dal Comandante della Stazione e la drammaticità di quei racconti induceva, il MASUPS Salvatore Porracciolo, a lasciare il suo recapito diretto alla donna ed ai vicini, in modo da poter garantire, alla malcapitata, un immediato presidio che si rivelasse capace di essere tempestivamente operativo sul teatro del crimine. La scelta si rivelava decisiva poiché, dopo qualche ora, all’utenza conferita dal Comandante arrivava una telefonata dove una voce femminile urlava: “Aiutatemi, venite subito perché mi sta ammazzando!!!”.

La conversazione, ascoltata in vivavoce, però, veniva bruscamente interrotta. Immediatamente i Carabinieri si precipitavano presso l’abitazione della vittima, dove, già dall’esterno si udivano grida di aiuto da parte dell’anziana donna coperte da altrettanto veementi urla da parte della figlia.
Già nell’androne, al pian terreno dell’edificio, vicino alla strada, i militari dell’Arma assistevano all’ultimo raccapricciante episodio scorgendo a distanza che la madre e l’anziano marito, venivano protetti rispetto all’ ennesima aggressione a cura della sorella dell’arrestata la quale, passivamente, faceva scudo con il proprio corpo. L’intervento dei Carabinieri poneva fine a quel pericolosa convivenza e riusciva ad evitare le più gravi conseguenze rispetto i 5 giorni di prognosi per le lesioni riportate dall’anziana.
La 29enne veniva trattenuta presso le camere di sicurezza della caserma di Santo Stefano di Camastra per essere giudicata, nella giornata odierna con il rito per direttissima dove il Giudice convalidava l’arresto e disponeva la traduzione al carcere di Messina Gazzi.

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