Orchestra sinfonica siciliana: “Vergognoso quanto sta succedendo, presenterò un'interrogazione”

Cracolici: “Vergognoso quanto sta succedendo all'Orchestra sinfonica siciliana, presenterò interrogazione” Palermo, 29 Aprile - “Quello che sta succedendo all'Orchestra sinfonica siciliana è vergognoso: è assurdo che dopo mesi abbiamo un presidente che si è dimesso, un’incompatibilità del Sovrintendente e un governo regionale che non prende alcuna iniziativa per ridare delle garanzie e stabilità ai vertici della Foss. Tutto questo accade in un momento nel quale la cultura viene considerata solo un poltronificio e non uno strumento per attrarre e veicolare l'immagine di una Sicilia attiva e intraprendente”.  Lo dice Antonello Cracolici, deputato Pd all'Ars e primo firmatario di un'interrogazione presentata per “Far assumere iniziative immediate e per ridare certezza a un ente – aggiunge Cracolici – mentre il governo, ripiegato su logiche di occupazione del potere, non riesce neanche a svolgere l'attività di ordinaria amministrazione. Oltretutto, vorrei ricordare

MASSIMO ROMAGNOLI: “AIUTIAMOLO, LO STATO DEVE GIUDICARLO IN ITALIA, SI E' IMPEGNATO PER LA DIFESA DEGLI ITALIANI ALL'ESTERO"

Il sig. Rinaldo Muscolino, siciliano all'estero, ci scrive riguardo alla delicata vicenda di Massimo Romagnoli, l'ex deputato di Forza Italia originario di Capo d'Orlando arrestato in Montenegro lo scorso dicembre con l’accusa di traffico d’armi: "Sono profondamente sconcertato e triste per quanto sta accadendo a Romagnoli. Vorrei poter contattare i suoi familiari e tutte le persone che considerano che Massimo debba tornare quanto prima in Italia per essere giudicato in Patria. Bisogna fare il necessario da parte dello Stato italiano per proteggere un connazionale nella difesa dei più elementari diritti"

Roma, 18 marzo 2015 – Ci scrive il sig. Rinaldo Muscolino in merito alla delicata, complessa quanto dolorosa vicenda di Massimo Romagnoli, l'ex deputato di Forza Italia originario di Capo d'Orlando, arrestato in Montenegro lo scorso dicembre con l’accusa di traffico d’armi, estradato nelle scorse settimane negli Usa su richiesta degli Stati Uniti, dopo due mesi trascorsi nel carcere di Podgorica.
L’estradizione ha colto tutti di sorpresa, “senza nemmeno avvisare gli avvocati, rimettendo ogni decisione alla giurisdizione americana”. Lo stesso avvocato Nicola Pisani, difensore dell’ex deputato Massimo Romagnoli, parla di “mossa inaspettata, anche nei modi con cui è stata messa in atto” della quale pensare “tutto il male possibile”.

Ed è all’avv. Nicola Pisani, prima che a noi, che il sig. Rinaldo Muscolino si è rivolto scrivendo:
“Egregio avvocato, ho cercato documentazione su internet in riferimento a quanto accaduto a Massimo Romagnoli. Sinceramente sono profondamente sconcertato e triste per quanto gli sta accadendo. Non essendo di mia competenza entrare nel merito dell'accaduto vorrei semplicemente poter contattare i suoi familiari e tutte le persone che considerano che Massimo Romagnoli debba ritornare quanto prima in Italia, per essere giudicato per i reati che gli vengono contestati. Le accuse a lui contestate sono talmente gravi che bisogna - pertanto - fare il necessario da parte dello Stato italiano per proteggere un connazionale nella difesa dei più elementari diritti. Posso solo dire che Romagnoli (pur essendo differente la mia ideologia politica), per quanto mi consta, si è prestato per la difesa degli italiani all'estero e in particolare dei siciliani all'estero.
In attesa di riscontro la saluto attentamente”.

Ed a noi il sig. Muscolino scrive:

“In qualità di siciliano all'estero da quando sono nato, vorrei fare qualcosa per Massimo Romagnoli, per aiutarlo a tornare alla sua Patria, onde poter spiegare le sue disavventure ed essere giudicato dai suoi paesani ... Sono convinto che nel caso abbia commesso reati non eluderà le sue responsabilità. I siciliani, soprattutto i siciliani all'estero, sanno comportarsi onestamente... soprattutto nelle avversità.”
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ROMAGNOLI ESTRADATO NEGLI USA INVOCA L’ITALIA: “IN UN CARCERE ITALIANO AVRÒ LA CERTEZZA DI ESSERE GIUDICATO NEL MIO PAESE”

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