Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

MESSINA. L’EMERGENZA TIR E L’ATTRACCO DI TREMESTIERI, NECESSARIA UN’INCHIESTA DELLA MAGISTRATURA

Messina, 2015. L’emergenza tir e l’insabbiamento dell’attracco di Tremestieri rendono necessaria ed opportuna l’inchiesta della magistratura. Ma e’ necessaria, soprattutto, una rivoluzione culturale siciliana
Palermo, 28/03/2015 - E’ semplicemente scandaloso il fatto che si accetti con rassegnazione l’arretramento del servizio di traghettamento dei treni e dei grossi mezzi di trasporto sullo Stretto di Messina. Un problema, questo, che negli anni “Trenta” del secolo scorso era stato già risolto per quelli che erano i mezzi e le esigenze dell’epoca.
Un “arretramento” assurdo ed indegno che ritrova i TIR che intasano la viabilità e che creano danni enormi al traffico all’interno della Città di MESSINA. E che peggiorano la qualità della vita. Mentre viene ”chiuso” l’approdo di TREMESTIERI, la cui struttura è diventata inutilizzabile, perché invasa dalla sabbia. Nonostante i miliardi spesi per realizzare i lavori che poi sono risultati inutili, dannosi e fallimentari. E certamente troppo onerosi dal punto di vista finanziario.
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Nell’esprimere solidarietà al Sindaco ed alla Cittadinanza di Messina, l’FNS “Sicilia Indipendente” si pone la domanda se sia o meno concepibile che, nel terzo millennio, - in una Regione Siciliana ed in uno Stato Italiano che si dichiarano moderni ed efficienti, - non si riesca a realizzare “opere marittime” che nei secoli e nei millenni precedenti, invece, furono realizzate in più luoghi ed in condizioni ambientali ancora più difficili. Magari a costi inferiori in tutti i sensi. E funzionanti in modo eccellente fino ai giorni nostri. Addirittura inquietante è, infine, la ventilata soluzione “alternativa” del PONTE SULLO STRETTO che qualcuno torna a proporre come “panacea” di quasi tutti i mali. Pur sapendo che sarebbe una soluzione impraticabile e peggiore del male.
Povera Sicilia! Povera Città di Messina!
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Non bisogna, però, scoraggiarsi e bisogna lavorare di più e meglio per una rivoluzione culturale e politica, siciliana e sicilianista, che mandi a casa la classe politica, i partiti ed i personaggi che oggi dominano in Sicilia. Anche in regime di consociativismo e di INCIUCI. E di ASCARISMO* ORGANIZZATO. La “rivoluzione” alla quale si riferisce l’FNS, dovrà, insomma, restituire al Popolo Siciliano il diritto ad un avvenire migliore. Anzi il diritto all’avvenire.

Giuseppe SCIANO’
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* Ascarismo: dall’arabo ῾askarī, soldato indigeno dell’Eritrea e della Somalia, parte delle truppe coloniali nelle ex-colonie italiane. Nel linguaggio parlamentare dei primi decennî del sec. 20°, nome dato in tono spregiativo ai deputati delle maggioranze privi di un preciso programma o indirizzo politico: in Parlamento diventò uno dei tanti a. taciturni, una macchina per votare (Gramsci).

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