Orchestra sinfonica siciliana: “Vergognoso quanto sta succedendo, presenterò un'interrogazione”

Cracolici: “Vergognoso quanto sta succedendo all'Orchestra sinfonica siciliana, presenterò interrogazione” Palermo, 29 Aprile - “Quello che sta succedendo all'Orchestra sinfonica siciliana è vergognoso: è assurdo che dopo mesi abbiamo un presidente che si è dimesso, un’incompatibilità del Sovrintendente e un governo regionale che non prende alcuna iniziativa per ridare delle garanzie e stabilità ai vertici della Foss. Tutto questo accade in un momento nel quale la cultura viene considerata solo un poltronificio e non uno strumento per attrarre e veicolare l'immagine di una Sicilia attiva e intraprendente”.  Lo dice Antonello Cracolici, deputato Pd all'Ars e primo firmatario di un'interrogazione presentata per “Far assumere iniziative immediate e per ridare certezza a un ente – aggiunge Cracolici – mentre il governo, ripiegato su logiche di occupazione del potere, non riesce neanche a svolgere l'attività di ordinaria amministrazione. Oltretutto, vorrei ricordare

PATRIA POTESTÀ 'OUT' PER I MAFIOSI MA NON PER POLITICI E BUROCRATI CORROTTI, PERCHE'?

21/03/2015 - Togliere la patria potestà ai mafiosi, togliere i figli, dopo il sequestro del patrimonio. Ernesto Carbone, deputato nazionale del Partito Democratico, ha depositato alla Camera una proposta di legge destinata ai condannati per mafia, che tenderebbe ad introdurre una pena accessoria che accompagni automaticamente la condanna per associazione mafiosa. L'obiettivo sarebbe la decadenza dalla responsabilità genitoriale, la patria potestà. Se la legge Rognoni-La Torre consente alla magistratura di confiscare i patrimoni mafiosi, la legge proposta da Ernesto Carbone darebbe attuazione a quanto già disposto con sentenza del Tribunale di Reggio Calabria, dove la sezione Antimafia ha chiesto già negli anni scorsi la decadenza dalla potestà genitoriale per il capomafia Giuseppe De Stefano.

La proposta di legge riguarda solo i  condannati per associazione mafiosa e non anche i condannati per corruzione e i politici corrotti, con sentenze passate in giudicato. Ciò perché, secondo Carbone, i figli dei mafiosi sarebbero costretti a subire come comportamenti normali, spesso con la complicità delle madri, modelli di vita criminale, situazione ben più grave del semplice abbandono dei figli. Questo - invece - non varrebbe per i corrotti della pubblica amministrazione e dello Stato, per i politici.

Il tribunale dei minori di Reggio Calabria ravvisò nei processi e nelle vicende di cui sopra, nell’educazione mafiosa una «forma di schiavitù che aliena i figli dalla vita normale e li prepara ad un futuro fatto di certa inclinazione criminale», come l’onorevole Carbone ipotizza. La stessa ipotesi invece l'on. del Pd non lo fa per i corrotti e per i figli dei corrotti, per i politici condannati per corruzione ed altri reati gravissimi ai danni dello Stato. Comportamenti che potrebbero essere inquadrati come dannosi e criminali quanto quelli a matrice mafiosa.
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Ernesto Carbone, deputato del Pd, tra i più vicini al premier Matteo Renzi, rilancia il grido di allarme pubblicato dal Secolo XIX del sindaco di Bari Michele Emiliano, dopo il massacro di Taranto e l'uccisione di un bambino di tre anni, e presenta alla Camera una proposta di legge per togliere la patria potestà ai mafiosi.

Come si articola la sua proposta?

«Chi è stato condannato in via definitiva per alcuni reati, di mafia o per strage, automaticamente vede decadere la potestà genitoriale. Basta introdurre la pena accessoria nel codice penale e avremo sottratto i minori a un destino ineluttabile di degrado criminale. I figli che non hanno colpe non possono pagare sulla loro pelle il fatto di appartenere a una famiglia mafiosa. Ma la norma ha un obiettivo ancora più preciso degli altri».

Quale?

«E' un modo per indebolire la mafia più forte di tutte: la ‘ndrangheta. Perché la attacchi nella sua struttura fondante, la famiglia. Le ‘ndrine sono impermeabili proprio grazie ai legami di sangue. Ancora oggi nel 2014 quando due famiglie si accordano fanno sposare i figli. Spesso la confisca dei beni scalfisce sì il reale potere dei clan, ma togliendo la patria potestà invece procuri un danno a ciò che hanno di più caro, la famiglia».

A livello normativo cosa cambierebbe?

«Un semplice ritocco: dopo l'articolo 416-ter del codice penale viene introdotto l'art. 416-quater che introduce la decadenza della potestà dei genitori per chi è condannato secondo il 416-bis, associazione a delinquere di stampo mafioso. Il principio alla base della legge è che un delinquente abituale che si è macchiato di una certa tipologia di reati non può educare un figlio. La tutela dei minori è garantita dallo Stato e dalla Costituzione».

Il presidente del Tribunale dei minori di Genova Adriano Sansa dice infatti che basterebbe la normativa esistente e non serve una legge specifica.

«La mia proposta recepisce importanti novità di sentenze e provvedimenti d'urgenza sperimentati da alcuni Tribunali dei minori, con cui si è cercato di offrire ai figli dei boss una seria alternativa sul piano culturale e sociale. Ma credo che l'introduzione di tale misura rafforzi la normativa, perché rende automatica la pena accessoria con la condanna, senza passare dalla richiesta al Tribunale dei minori».

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