Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

ROMAGNOLI DETENUTO A MANHATTAN IN UNA SPECIALE SEZIONE, IMPOSSIBILE AVERE CONTATTI

03/03/2015 - Massimo Romagnoli, l'ex deputato di Forza Italia originario di Capo d'Orlando, arrestato in Montenegro lo scorso dicembre con l’accusa di traffico d’armi, estradato la scorsa settimana negli Usa su richiesta degli Stati Uniti, dopo due mesi trascorsi nel carcere di Podgorica, è stato, così come raccontato da ItaliaChiamaItalia, che fin dall’inizio segue il caso con grande attenzione. Romagnoli, è ora detenuto nel Metropolitan Correction Center di
Manhattan e il Console Generale a New York ha prontamente preso contatto con l’Avv. Bruce J. Maffeo, incaricato dalla famiglia di seguire il caso.

Aldo Di Biagio, senatore di Area Popolare, che fin da subito di è dato molto da fare per essere vicino a Romagnoli e per fare in modo che a lui venisse garantita la massima assistenza da parte della nostra rete diplomatica (Di Biagio è anche andato a trovarlo personalmente in carcere a Podgorica, il 2 gennaio scorso), ha contattato l’ambasciatore d’Italia negli Usa, Claudio Bisogniero, per chiedere notizie e assistenza per Massimo Romagnoli. “L'ambasciatore mi ha assicurato – racconta l’eletto all’estero a Italiachiamaitalia.it - che il caso viene seguito con grande attenzione e il Consolato Generale a New York - nella cui circoscrizione consolare ricade il caso - funge da capofila”.

I funzionari del Consolato Generale non hanno ancora potuto incontrare Romagnoli in quanto questi si troverebbe in una speciale sezione da cui non è possibile avere contatti con l’esterno. Secondo l’Avv. Maffeo tale situazione dovrebbe essere dovuta ad esigenze di spazio e, pertanto, temporanea. Di Biagio, eletto nella ripartizione estera Europa, fa sapere al nostro quotidiano online che “appena sarà possibile” ha in programma una visita a Romagnoli negli States. (www.italiachiamaitalia.it)

Romagnoli è stato estradato negli Stati Uniti Massimo Romagnoli, l’ex deputato di Forza Italia arrestato lo scorso 16 dicembre, a Podgorica in Montenegro. Secondo l’accusa avrebbe tentato di vendere armi alle Farc colombiane. Romagnoli per gli Stati Uniti sarebbe “un trafficante d’armi residente in Grecia, capace di procurarsi dei certificati di uso finale fraudolenti per armi militari”. Assieme al “trafficante d’armi” Cristian Vintila e al broker Virgil Georgescu, entrambi rumeni: mandato di cattura spiccato dalle autorità americane. Come scrive ItaliaChiamaItalia, Massimo Romagnoli ha quindi lasciato il carcere di Podgorica per salire su un aereo diretto a New York. Secondo l’avvocato che in Italia si occupa del caso, il professor Nicola Pisani, “probabilmente proprio in questo momento è in volo” verso il Nord America. Ne ha dato notizia pure il portale di notizie Analitika a Podgorica.

Una estradizione avvenuta quasi di sorpresa, “senza nemmeno avvisare gli avvocati”, spiega il prof. Pisani a ItaliaChiamaItalia. “Adesso – aggiunge il legale di Romagnoli – tutto passa alla giurisdizione americana”. Di questa situazione l’avvocato pensa “tutto il male possibile”, perché di fatto è stata una mossa inaspettata, almeno nei tempi, ma anche nei modi con cui è stata messa in atto.
La situazione che riguarda Massimo Romagnoli, siciliano doc, originario di Capo d’Orlando, a questo punto “è più complicata, si sposta su un piano diverso”. Comunque, ricorda Pisani durante il colloquio con Italiachiamaitalia.it, “è stato fatto un ricorso a Strasburgo”, dunque staremo a vedere. Certo è che il caso Romagnoli ora prende davvero una brutta piega. Per reati come quello di cui è accusato, negli Usa si rischia il carcere a vita.

La scorsa settimana, in una lunga lettera indirizzata da Romagnoli al direttore del quotidiano online ItaliaChiamaItalia, Ricky Filosa, spiegava che i propri legali stavano lavorando per evitare che si arrivasse all’estradizione negli Usa. Nel suo messaggio a Filosa, Romagnoli chiedeva di contattare il ministero dell’Interno italiano e la Farnesina, affinché le istituzioni italiane si potessero attivare per farlo rientrare in Italia: “Starò pur sempre in galera, ma in un carcere italiano e avrò la certezza di essere giudicato nel mio Paese”, sottolineava Romagnoli.
Non è andata così: gli americani si sono mossi in fretta e hanno ancora una volta spiazzato tutti, scrive ItaliaChiamaItalia.

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