Il Ministro degli Esteri Italiano, Paolo Gentiloni in merito alle polemiche seguite alle dichiarazioni odierne attribuite a Vanessa Marzullo ha detto: "L'Unità di Crisi della Farnesina ricorda che sin dall'inizio della crisi ha ripetutamente invitato i connazionali a lasciare la Siria, Paese considerato da non visitare e dove elevatissimo è il rischio di rapimenti, attentati e violenze"
23/03/2015 - Vanessa Marzullo e Greta Ramelli, le due volontarie italiane rapite e poi liberate «Grazie allo Stato» sono tornate a casa sane e salve. Non sappiamo quanti rischi abbiano veramente corso, ma a giudicare dalla disinvoltura con cui la Marzullo penserebbe di tornare da dove sono state liberate, dopo i loro drammatici appelli allo Stato italiano, si direbbe non molti. O sopportabili. Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, accolte con gli onori 'militari' (e della cronaca) dal ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, sono rientrate in Italia in buona salute e non si sa se e quanto lo Stato italiano abbia dovuto sborsare per la loro liberazione. Ma ecco che una delle due 'salvatrici della Siria" giura «abbiamo fatto preoccupare le persone che mi vogliono bene e anche l’Italia (oltre alla Siria, ndr). Abbiamo ringraziato lo Stato, senza il cui intervento non sarei qui. E' come se mi fossi chiusa dentro un guscio per proteggermi: da una parte per istinto di autoprotezione, dall'altra anche un po’ di vergogna».
Vergogna si, ma «non come la intendono coloro che ci hanno buttato addosso palate di fango. La vergogna che intendo è un’altra. È andare in giro e vedere che uno ti guarda in faccia con l’aria di chi pensa: "Eccola qua, beata e tranquilla. Ma se non c’era lo Stato che pagava... Se non c’eravamo noi cittadini che pagavamo...". «Se per vergogna si intende imbarazzo per quello che abbiamo fatto, io non mi vergogno di niente. Anzi, ne vado fiera».
«Non era il primo viaggio in Siria e non sarà l’ultimo». Vanessa Marzullo, in un articolo su la Repubblica, non avrebbe escluso l'intenzione di un eventuale ritorno in Siria. Scatenatasi la polemica la famiglia della ragazza fa sapere che: «Vanessa non ha fatto nessuna intervista. Smentiamo tutto».
Vanessa Marzullo, una delle due volontarie italiane rapite e poi liberate in Siria, secondo La Repubblica avrebbe detto: «Non era il primo viaggio in Siria e non sarà l’ultimo». Secondo la famiglia della 'salvatrice della Siria, «Vanessa non ha fatto nessuna intervista. Smentiamo tutto».
«È vergognosa la campagna che la destra peggiore italiana ha organizzato contro Greta e Vanessa. Prima di accusare loro, Salvini pensi ai soldi pubblici al centro di un processo che ha chiamato in causa il suo partito» ribatte Luca Casarini al quotidiano online Intelligonews.
«È giusto essere generosi ma è pericoloso essere superficiali - è invece la posizione di Paolo Alli, capogruppo Area Popolare in Commissione Affari Esteri alla Camera e vicepresidente dell’Assemblea Parlamentare Nato -. Vanessa e Greta se vogliono lavorare per le centinaia di migliaia di bambini, giovani e anziani che vivono con grande dignità la propria sofferenza, chiedano di andare lì con l’Onu senza fare colpi di testa che mettono a rischio la sicurezza non solo propria ma di tanti altri».
«Pagheremo un riscatto anche questa volta? - si domanda infine Alessandro Cattaneo, membro del Comitato di Presidenza di Forza Italia e responsabile Formazione del partito. La vicenda è diventata veramente assurda».
E "in merito alle polemiche in corso seguite alle dichiarazioni odierne attribuite a Vanessa Marzullo, l'Unità di Crisi della Farnesina ricorda che sin dall'inizio della crisi ha ripetutamente invitato i connazionali a lasciare la Siria, Paese considerato da non visitare e dove elevatissimo è il rischio di rapimenti, attentati e violenze. Analoghe indicazioni sono rivolte anche alle Organizzazioni non governative che intendano inviare loro operatori nel Paese per missioni umanitarie o di qualsiasi tipo" - ha detto il Ministro degli Esteri Italiano, Paolo Gentiloni.
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