Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

1° MAGGIO, IN SICILIA HA SIGNIFICATI PARTICOLARI E SPECIFICI

1° maggio  di Giacomo-Palumbo, Portella della Ginestra
Dire “no” alla rassegnazione e lottare, oggi piu’ che mai – per la rinascita ed il riscatto del popolo siciliano. Per un futuro di progresso, di giustizia, di liberta’ e di “verita’”, nonche’ di lavoro, di produttivita’ e di piena occupazione

Palermo, 30 aprile 2015 - - A parere dell’FNS “Sicilia Indipendente”, la ricorrenza della “FESTA DEI LAVORATORI”, in Sicilia, non può lasciare fuori dalla porta la “QUESTIONE SICILIANA”, così come è avvenuto ed avviene da troppi anni. Né si può trascurare il particolare significato – per il Popolo Siciliano – del 68° anniversario della ignobile ed orrenda STRAGE di PORTELLA DELLA GINESTRA, avvenuta, appunto, il 1° Maggio del 1947. E nella quale – com’è noto – si contarono ben UNDICI VITTIME INNOCENTI, fra le quali donne e bambini. Una STRAGE, sulla quale ancora oggi esistono motivi di apprendimento delle indagini e delle responsabilità. Ovviamente, nella ricerca più completa della verità, non si possono né si debbono minimizzare o trascurare la individuazione e le responsabilità dei mandanti e di tutti gli altri colpevoli, “diretti” o indiretti. Ad iniziare dai componenti della Banda GIULIANO al completo, che della STRAGE furono certamente gli esecutori spietati (senza se, senza ma e senza però).

In questo contesto, non si può trascurare il fatto che la MAFIA, già nel 1947, la facesse da padrona. E che avesse ripreso il controllo del territorio. E, certamente, non bisogna dimenticare neppure le “trame” dei tanti esponenti della variegata classe politica pseudo-dirigente e dei partiti dominanti, in Sicilia ed in Italia, nonché i “giochi sporchi” dei “rappresentanti” degli interessi forti dell’economia e della”politica politicata”, nel momento in cui tutti gli equilibri politici e militari erano, - consensualmente o quasi, - basati sul dualismo “USA-URSS” ….. nella spartizione del Mondo.
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Nonostante il tempo trascorso, nella ricerca della verità e della giustizia non vanno fatti sconti a nessuno. Né sono accettabili quei revisionismi storici di maniera, talvolta favoriti da alcuni mass media, che colpevolizzano tutti ….. tranne i veri assassini ed i loro mandanti.
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Un discorso a parte meriterebbero i primi incerti passi che allora compiva la Regione Siciliana, contemporaneamente alla inarrestabile decadenza del Movimento Indipendentista Siciliano, che ancora per poco tempo sarebbe stato guidato da Andrea FINOCCHIARO APRILE e che avrebbe, da lì a qualche anno, perso ogni tipo di rappresentatività negli Organi istituzionali rappresentativi. Pur restando validissimi gli Ideali, le ragioni ed i programmi che ne avevano determinato l’enorme successo popolare nel periodo che era andato dal 1943 alla primissima parte del 1946.
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Lo stesso Statuto Speciale di Autonomia, la cui emanazione fu dovuta alle grandi lotte popolari ed al sacrificio di tante vite umane, fu – (e lo è tuttora) – progressivamente smantellato dalle stesse forze politiche che avrebbero, comunque, dovuto pretenderne la piena applicazione e difenderne il ruolo insostituibile. Al servizio del Popolo Siciliano, ovviamente, e non al servizio dell’ANTI-SICILIA. La soppressione di fatto dell’Alta Corte per la Regione Siciliana (avvenuta nel 1957) e le continue violazioni delle norme statutarie avevano dimostrato e dimostrano come il “PACTUM”, – che era stato stipulato fra lo Stato Italiano ed i Rappresentanti del Separatismo Siciliano, per porre fine alla guerriglia indipendentista, - sia stato unilateralmente tradito. Con tutte le gravissime conseguenze giuridiche, politiche ed istituzionali che se ne possono comunque trarre.
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E’ doveroso, altresì, soprattutto per i Sicilianisti, ricordare che il PRIMO MAGGIO del 1891 fu fondato, a CATANIA, nei locali di Via Costarelli n. 8, il primo FASCIO DEI LAVORATORI SICILIANI. Ciò, per merito dell’indimenticabile sindacalista e politico Giuseppe DE FELICE GIUFFRIDA.
Nel 1896, con il “Memorandum” che i Socialisti Siciliani consegnano al Commissario Civile per la Sicilia, Giovanni CODRONCHI, si sancisce il ruolo autonomista e sicilianista che i Fasci Siciliani avevano dato alle loro numerose ed eroiche lotte sindacali. Mentre ad Agrigento, il PRIMO MAGGIO del 1907, fu costituita la FEDERAZIONE SICILIANA DELLE COOPERATIVE.
Non senza una certa emozione, ricordiamo che, nel “luogo” della STRAGE di PORTELLA, il Medico socialista di Piana dei Greci, Nicola BARBATO, aveva instaurato la consuetudine di celebrare la FESTA DEI LAVORATORI radunando i numerosi seguaci e le rispettive famiglie presso quello che oggi si chiama il “SASSO DI BARBATO”.
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A prescindere, - ma non troppo, - dalle considerazioni di cui sopra, restano drammaticamente sul tappeto i problemi irrisolti, propri di una Sicilia alla quale manca completamente una STRATEGIA SICILIANA PER L’ECONOMIA SICILIANA. E che, pertanto, si deve ADEGUARE alle scelte altrui.
Nessuna meraviglia – (ma rabbia, sì) – per il fatto che il fenomeno dell’EMIGRAZIONE (prevalentemente giovanile) sia salito alle stelle. In crescita preoccupante, ovviamente, anche la DISOCCUPAZIONE e la CHIUSURA a catena di Imprese ed Aziende in ogni settore. Siamo, insomma, vittime, passive e rassegnate, di “CRISI” che non dovrebbero affatto appartenerci.
Per essere più chiari: continuando così, andremmo di male in peggio. Stiamo toccando il fondo.
Dobbiamo, pertanto, dire “NO” alla rassegnazione ed all’auto-commiserazione. Dobbiamo reagire contro le grandi manovre in corso. E contro i “tradimenti” che vengono orditi da più parti (anche da parte dell’ASCARISMO ORGANIZZATO). E che hanno messo in croce la Sicilia, calpestando persino i diritti fondamentali e gli interessi generali del Popolo Siciliano.
Basta, quindi, con il fatalismo e con la sopportazione. Dobbiamo rivendicare il diritto alla speranza ed il diritto ad un avvenire migliore, legati entrambi alla rivalutazione delle infinite potenzialità, anche economiche, della Sicilia. Dobbiamo mirare al ritorno del Popolo Siciliano, in prima persona, in Europa, nel Mediterraneo e nel Mondo. Nonché nei Consessi internazionali dai quali la Sicilia è oggi esclusa.
Dobbiamo costruire un futuro migliore per tutti noi ed anche (anzi: soprattutto) per le nuove generazioni. Un futuro, che nessuno ci vuole e ci può regalare. Ma che dobbiamo essere noi stessi, come Siciliani, a conquistarcelo.
Non abbiamo altra scelta.
Abbiamo, pertanto, il dovere di intraprendere una grande, decisiva, lotta democratica per il progresso, per la indipendenza, per la libertà, per la rinascita e per il riscatto della Sicilia, della Nazione Siciliana.
E sarà, questo, il modo migliore, per il Popolo Siciliano, per celebrare degnamente la ricorrenza del 1° Maggio 2015.

Giuseppe Scianò

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