Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

BUONA SCUOLA, REGIONI: E' IMPORTANTE IL COLLEGAMENTO CON IL TERRITORIO O RIMANE AVULSA

27/04/2015) La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome nella riunione del 23 aprile, ha condiviso un documento riguardante il disegno di legge del Governo recante “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”, all’esame della Commissione VII. Il documento è stato inviato al Governo (sottosegretario Gianclaudio Bressa e al Ministro Stefania Giannini) e a Flavia Piccoli Nardelli e Ilaria Capua, Vicepresidenti della VII Commissione della Camera, e alla relatrice del provvedimento, Maria Coscia affinché le osservazioni e le proposte emendative possano essere valutate quale utile contributo delle Regioni nell’ambito dell’esame del provvedimento. Il documento è stato pubblicato sul sito www.regioni.it , nella sezione “Conferenze”.

Si riporta di seguito il testo integrale
Proposte emendative al disegno di legge recante riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti
Nel condividere un disegno di legge che tende ad implementare e valorizzare l’autonomia scolastica e ad arricchire la loro offerta educativa, le Regioni mettono in evidenza alcuni elementi di principio che ispirano gli emendamenti di dettaglio di seguito riportati:
- è importante prevedere un collegamento con il territorio ed evitare una programmazione scolastica avulsa dal contesto economico e sociale territoriale, come invece pare configurarsi nel disegno di legge proposto, dove manca ogni riferimento alla programmazione delle istituzioni territoriali ivi compresa la programmazione regionale;
- è importante riferirsi alle reti di scuole opportune in particolare dove si introduce una programmazione triennale che va ad aggiungersi alla programmazione annuale. La programmazione triennale se non riferita ad una rete di scuole rischia di perdere il suo valore aggiunto e la portata di impatto innovativo in quanto svilita all’interno della singola istituzione scolastica. Rischia inoltre di essere di difficile perseguibilità pratica e soprattutto poco efficiente nell’impiego delle risorse.

Alla luce delle considerazioni sopra esposte, la Conferenza delle Regioni e delle Province propone i seguenti emendamenti considerati dirimenti:
con riferimento all’articolo 21, si chiede l’apertura di un tavolo interistituzionale per collaborare alla stesura dei decreti delegati nonché l’espressione dell’intesa in sede di Conferenza Unificata con particolare riferimento alle seguenti materie:
lettera b: rafforzamento dell’autonomia scolastica;
lettera g: revisione dei percorsi dell’istruzione professionale, nel rispetto dell’art.117 della costituzione, nonché raccordo con i percorsi dell’istruzione e formazione professionale;
lettera h: semplificazione del sistema formativo degli istituti tecnici superiori;
lettera l: al fine di rendere effettivo il diritto allo studio su tutto il territorio nazionale nel rispetto delle competenze delle regioni in materia attraverso la definizione dei livelli essenziali.

Si suggerisce, inoltre, di aggiungere la materia dei centri per l’istruzione degli adulti (CPIA).
Articolo 1
Aggiungere il comma 2: “la presente legge prevede altresì deleghe in materia di istruzione ivi compresi i percorsi di istruzione e formazione professionale”
Articolo 2
La rubrica è così sostituita: “Autonomia scolastica, reti di scuole e offerta formativa”.
dopo il comma 1 aggiungere il seguente:
“1.bis Al fine di favorire la migliore governance territoriale e l’efficienza organizzativa, le istituzioni scolastiche si costituiscono in rete, ai sensi dell’articolo 7 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999 n. 275. Le reti di scuole condividono gli elementi di offerta formativa territoriale e/o di filiera e le attività progettuali, valorizzando la sinergia tra le scuole della rete, siano scuole del medesimo o di diverso grado”.
Al comma 3 prima delle parole “istituzioni scolastiche” aggiungere le seguenti “reti di”
Al comma 5 sostituire le parole “dai dirigenti scolastici” con le parole “dalle reti di scuole” aggiungere al termine del comma le seguenti parole: “la regione valuta la proposta di piano triennale dell’offerta formativa presentata dai Dirigenti scolastici in termini di coerenza con la programmazione territoriale dell'offerta formativa”
Al comma 6 sostituire le parole “istituzioni scolastiche” con le parole “reti di scuole”
Al comma 7 sostituire le parole “istituzioni scolastiche” con le parole “reti di scuole”

Il comma 9 è così riformulato:
“Il piano triennale dell’offerta formativa di rete è elaborato dai dirigenti scolastici, sentiti i collegi dei docenti ed i consigli d’istituto, nonché con l’eventuale coinvolgimento dei principali soggetti economici, sociali e culturali del territorio tenendo conto della programmazione territoriale dell'offerta formativa”
Articolo 6
al comma 2 sostituire la parola: “numero di classi” con: “numero di alunni”
Aggiungere il seguente articolo 23 bis “norma di salvaguardia”
“ Le disposizioni della presente legge si applicano nelle regioni a statuto speciale e nelle province autonome di Trento e Bolzano compatibilmente con le norme dei rispettivi statuti e con le rispettive norme di attuazione”.
Si propongono inoltre i seguenti ulteriori emendamenti non dirimenti:
Articolo 4, comma 6

si suggerisce di espungere il comma al fine di farlo confluire nel testo dello schema di decreto legislativo recante il testo organico delle tipologie contrattuali e la revisione della disciplina delle mansioni, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183 che al Capo V disciplina l’Apprendistato e sul quale la Conferenza delle Regioni ha presentato emendamenti
Articolo 15
Al comma 1, primo alinea, lettera a) sostituire le parole "e-bis) istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione" con le seguenti: "e-bis) istituzioni scolastiche e formative del sistema nazionale di istruzione e formazione"
Al comma 1, terzo alinea, lettera c), sostituire le parole :"l'istituzione scolastica del sistema nazionale di istruzione" con le seguenti: "l'istituzione scolastica o formativa del sistema nazionale di istruzione e formazione”
Al comma 2, terzo alinea, lettera b), sostituire le parole : “Le istituzioni scolastiche” con le parole: “Le istituzioni scolastiche e le istituzioni formative del sistema di Istruzione e Formazione professionale”

Articolo 16
Al comma 1, dopo le parole: “delle istituzioni scolastiche” ovunque ricorrano aggiungere le seguenti: “e formative”
Al comma 5, sostituire le parole : “I soggetti beneficiari delle erogazioni liberali di cui al comma 1 comunicano mensilmente al Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca l’ammontare delle erogazioni liberali ricevute nel mese di riferimento” con le parole: “Le istituzioni scolastiche e le istituzioni formative beneficiarie delle erogazioni liberali di cui al comma 1 comunicano mensilmente rispettivamente al Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca e alla Regione presso cui sono accreditate, l’ammontare delle erogazioni liberali ricevute nel mese di riferimento”.
Articolo 18
Si richiede che l’avviso ministeriale previsto al comma 1 venga condiviso in sede di conferenza unificata. Si richiede inoltre che nella Commissione di esperti di cui al comma 1 vengano inseriti qualificati rappresentanti delle Regioni.
Articolo 19
Si suggerisce di effettuare lo scorrimento delle graduatorie che derivano da bandi regionali in raccordo con le regioni competenti in modo da evitare duplicazioni di finanziamenti o doppi scorrimenti. A tale proposito si propone di individuare l’osservatorio per l’edilizia scolastica come soggetto preposto a tale coordinamento
Articolo 20
Pur essendo favorevoli alla previsione normativa si suggerisce di esplicitare nel testo cosa si intende per indagine diagnostica . Anche in questo caso è necessario un coordinamento con le Regioni finalizzato ad un monitoraggio dei progetti di edilizia scolastica presenti nei rispettivi territori sempre al fine di evitare duplicazioni di finanziamento.
Si allegano, infine, i documenti delle Regioni Puglia, Lazio e Veneto.

Roma, 23 aprile 2015
Allegato
Non ci sottraiamo a un percorso emendativo del Disegno di legge sulla scuola, in discussione in Parlamento. Ma chiediamo con forza uno stralcio, dal disegno di legge, della parte relativa all'assunzione dei precari, in modo da evitare una compressione dei tempi parlamentari e per consentire la stabilizzazione degli stessi sin dal prossimo anno scolastico. Chiediamo anche una maggiore chiarezza sulla platea degli aventi diritto alla stabilizzazione e un calendario dei tempi delle assunzioni stesse.
Non condividiamo soprattutto quell'aspetto del Ddl, tra l'altro non presente nel testo sottoposto a consultazione, che affida al solo dirigente scolastico il governo del sistema, perché convinti che, in un territorio sensibile come quello della scuola, l'esercizio del governo dei processi abbia bisogno di collegialità, di distribuzione di pesi e di responsabilità, come già avviene in tante esperienze di qualità nei nostri istituti scolastici. Riteniamo inoltre che la chiamata diretta degli insegnanti metta in discussione il principio costituzionale della libertà di insegnamento.

Non condividiamo, inoltre, l'ampiezza eccessiva delle deleghe e soprattutto l'incertezza sulle risorse finanziarie. Il Def (documento di economia e finanza), recentemente approvato, dall’esecutivo riduce ulteriormente le risorse per l'intero settore (istruzione, formazione, Università). Manca, anche a questo governo, la volontà di investire nel campo del sapere, strumento essenziale di crescita dei singoli e dell'economia del Paese.
Non possiamo che augurarci un'ampia e distesa discussione parlamentare che ascolti il mondo della scuola, le sue rappresentanze e modifichi radicalmente il testo, con l'attenzione alla qualità e alla migliore funzionalità della scuola tutta.
Alba Sasso - Assessore al Diritto allo Studio e Formazione della Regione Puglia
Massimiliano Smeriglio - Assessore all’Istruzione e Formazione della Regione Lazio
documento approvato - SCUOLA: proposte emendamentive su DDL RIFORMA SISTEMA NAZIONALE DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE E DELEGA PER IL RIORDINO




( red / 27.04.15 )

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