Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

CARA DI MINEO. SOTTOSANTI: “PREVEDIBILE TRAFFICO DI ESSERI UMANI”

Catania, 20 aprile 2015 - «La notte scorsa gli uomini dello Sco della Polizia di Stato, ai quali va il mio ringraziamento per il difficile lavoro che svolgono ogni giorno, hanno sgominato un’organizzazione di trafficanti di esseri umani, la cui base operativa era nel Cara di Mineo. Un'altra gravissima ombra sul centro accoglienza più grande d’Europa e sul sistema di “accoglienza” siciliano: dopo la gara d’appalto giudicata illegittima dall’Autorità Anticorruzione, l’inchiesta su parentopoli e la mancata retribuzione dei dipendenti di alcuni Sprar.
I trafficanti avrebbero gestito il monopolio dei flussi migratori verso la Sicilia, trasportando circa 200.000 persone e favorendone poi la fuga all’estero, ovviamente dietro lauto pagamento.
Purtroppo tutto questo era prevedibile, la soluzione è quella che Fratelli d’italia-An propone da tempo: blocco navale immediato, sostegno al Governo legittimo di Tobruk per riprendere il controllo di coste e porti, una missione Ue in Africa per valutare a monte le richieste di asilo e distribuire equamente i rifugiati nei 28 Stati dell'Unione. Occorre quindi rivedere gli accordi di Dublino che ad oggi prevedono che un richiedente asilo che arriva in territorio europeo abbia diritto ad essere accolto nella prima nazione nella quale si presenta, ma non a girare liberamente negli altri Paesi. E questo è il risultato».

E’ quanto dichiara Giordano Sottosanti, dirigente calatino e componente dell’Assemblea Nazionale di Fratelli d’Italia-An.

Commenti