Maghi, medium, veggenti e guaritori: Rapporto 2024, in Sicilia 1.500 maghi e 100.000 clienti per una spesa di 60 milioni

Osservatorio Antiplagio, pubblicato il Report sui Maghi 2024. Venerdì 17 maggio, a 30 anni dalla sua fondazione, Osservatorio Antiplagio ha pubblicato il nuovo Rapporto 2024 "Magia, pseudoscienze, intelligenza artificiale ed altre dipendenze". Questi i dati del Rapporto, pubblicato anche nella pagina antiplagio.org/rapporto24.htm. Segnalazioni pervenute ad Osservatorio Antiplagio in 30 anni (da maggio 1994 a maggio 2024): 28.000. Roma, 17 maggio 2024 - NUMERO DI MAGHI - VEGGENTI, MEDIUM E GUARITORI - IN ITALIA (PER REGIONE) E SPESE ANNUE PER I CONSULTI IN STUDIO: 10% del totale (il 90% dei consulti avviene online o al telefono) 1) LOMBARDIA: Numero maghi 2.500 - Clienti 180.000 - Spesa: 90 milioni 2) CAMPANIA: Numero maghi 2.200 - Clienti 150.000 - Spesa 80 milioni 3) LAZIO: Numero maghi 2.000 - Clienti 140.000 - Spesa 75 milioni 4) SICILIA: Numero maghi 1.500 - Clienti 100.000 - Spesa 60 milioni 5) PIEMONTE: Numero maghi 1.200 - Clienti 85.000 - Spesa 50 milioni 6) PUGLIA

LIBERI CONSORZI E CITTÀ METROPOLITANE, CERRETI SU FLOP DDL CROCETTA: “TANTO RUMORE PER NULLA”

Messina, 08/04/2015 - A volte, nella vita politica e soprattutto quando si ha a che fare con i reali interessi democratici del territorio, bisognerebbe mettere da parte l’innovazione legislativa a tutti i costi ed a fini esclusivamente mediatici, magari recependo con umiltà i dettami e gli insegnamenti provenienti dalla più ampia esperienza parlamentare nazionale. Dopo l’ennesimo e devastante flop del Governatore Crocetta e della sua maggioranza, da Consigliere Provinciale uscente e capogruppo del Movimento Liberi Insieme, viene spontaneo chiedersi e porgere agli scienziati di Palazzo d’Orleans, una domanda banale ma che rende il senso dell’ulteriore magra figura che la Sicilia di Crocetta oggi consegna alla storia della nostra Regione, ovvero il perché non si è voluto semplicemente recepire la “LEGGE 7 aprile 2014, n. 56”, meglio conosciuta come Legge Delrio, frutto di dibattito ed interazione nazionale democratica e con le parti sociali? Perché quest’ulteriore vergogna per la storia legislativa siciliana?
La risposta sta nell’arroganza di chi non ritiene e non ha ritenuto fondamentale, salvaguardare interessi democratici e partecipazione pubblica, e che oggi dona come frutto del proprio ennesimo disastro, solo ed esclusivamente la conferma di quel che il sottoscritto ed il proprio movimento hanno sostenuto nei mesi scorsi e nel ricorso avverso alla norma presentato nel 2013, ovvero la realizzazione della “super casta dei commissari delle province” con mandato sine die.

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