Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

VILLAROSA (M5S): RENDICONTO 2014 ENTI LOCALI, ALFANO CONFERMA LA SCADENZA DEL 30 APRILE

Si è svolto alle 15.00 in aula a Montecitorio il consueto appuntamento con il Question Time. Oggi in aula a rispondere il Ministro della Giustizia Orlano ed il Ministro dell’Interno Alfano
Roma, 22/04/2015 - Il Movimento5stelle presenta un quesito, a prima firma Villarosa, avente come oggetto il problema dell’imminente scadenza, fissata per il prossimo 30 aprile 2015, dell’approvazione del consuntivo 2014. Per molte amministrazioni locali risulta difficilissimo rispettare tale scadenza, a causa del nuovo obbligo previsto dal Decreto legislativo n. 126 del 2014, che, modificando il decreto legislativo n. 118 del 2011, ha previsto il riaccertamento straordinario dei residui da effettuare con riferimento al I° gennaio 2015 contestualmente all’approvazione del rendiconto 2014.

Le sanzioni previste per gli enti locali che non approveranno nei termini di legge il consuntivo 2014, consistono nella sospensione di tutti i pagamenti (fondo di solidarietà in primis) fino a quando i dati non saranno trasmessi ai Ministeri competenti secondo le procedure vigenti e, tenendo conto che il Testo unico enti locali impone la consegna del rendiconto ai revisori almeno venti giorni prima dell’avvio in consiglio della sessione di bilancio, è facile dedurre che gli enti locali, per poter rispettare il termine del 30 aprile, dovrebbero avere già deliberato il bilancio in Giunta.
Anche l’ANUTEL (Associazione Nazionale Uffici Tributi Enti Locali), mediante lettera inviata al Ministro dell’Interno, ha chiesto di prorogare la data ultima di approvazione dei consuntivi 2014 al 31 maggio prossimo.

La richiesta era molto semplice, garantire una proroga agli enti locali, dato che per il riaccertamento straordinario dei residui attivi, le amministrazioni si trovano a dover fare un lavoro enorme a volte su pratiche vecchie anche più di 30 anni. Ma Angelino dice no, se ne lava le mani, dicendo che per posticipare la scadenza sarebbe necessario un provvedimento di legge e, secondo lui, non ci sarebbe abbastanza tempo. Ma con queste parole il Ministro offende l’intelligenza dei Sindaci perché non sono state poche le volte in cui sono stati emanati provvedimenti in 24 ore, oltre ciò bisogna anche considerare che l’anno scorso, per gli stessi motivi, la proroga è stata concessa ai Comuni che in via sperimentale hanno avviato la riforma della contabilità.

Il Ministro dell’Interno, rispondendo al quesito, aggiunge che il prospettato rinvio del termine, non è coerente con l'esigenza di rispettare il calendario Eurostat per la raccolta dei dati di finanza pubblica dei diversi Paesi dell'Unione europea, alla base delle programmate scadenze temporali dei mesi di aprile, maggio e giugno, rispettivamente fissati per l'approvazione dei rendiconti consuntivi, l'invio delle certificazioni e la loro elaborazione a livello centrale. Questa affermazione sembra di dubbia certezza in quanto l’anno scorso, come detto prima, una deroga alla data stabilità è stata concessa. Ancora una volta la scusa è che ce lo chiede l’Europa e l’Italia subisce, ed a subire saranno anche tutti quegli enti locali politicamente filo-governativi, che potrebbero subire pesantissime sanzioni e i cittadini di quei comuni che vedranno una riduzione dei servizi.


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