Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

EXPO 2015 MATTARELLA: PENSARE A UNO SVILUPPO SENZA "TEOLOGIA DEL PIL"

Mattarella: Nutrire gli abitanti della Terra è una questione cruciale, dirimente per il nostro futuro. Non è un tema che riguarda gli "altri". Il cuore dell'Expo di Milano sta in questo traguardo di portata storica. La crisi ha prodotto ferite sociali, ha inciso sul nostro modo di vivere, ha modificato lo sguardo dei cittadini verso le istituzioni, la politica, il domani

Roma, 1 maggio 2015 -  Signor presidente, lei ha detto che l'Expo 2015 è «una grande responsabilità» per l'Italia. Ma è anche una sfida, perché pone a noi e al mondo il tema del cibo per tutti gli abitanti del pianeta e, quindi, di uno sviluppo sostenibile. Sono davvero obiettivi perseguibili nel contesto geopolitico di oggi?

«Nutrire gli abitanti della Terra, e dunque garantire a tutti il diritto alla vita, è una questione cruciale, dirimente per il nostro futuro. Non è un tema che riguarda gli "altri". Siamo in un cambio d'epoca, e ci sono momenti in cui è necessario forzare l'inerzia della realpolitik . Il cuore dell'Expo di Milano sta in questo traguardo di portata storica, che non a caso viene proposto dopo la più grave e lunga crisi economica dal dopoguerra. La crisi ha prodotto ferite sociali, ha inciso sul nostro modo di vivere, ha modificato lo sguardo dei cittadini verso le istituzioni, la politica, il domani. (...)».

Lei ha fiducia che l'Italia potrà giocare un ruolo su questo fronte plurale così complesso?

«L'Expo italiana intende dare un contributo culturale, sociale, di innovazione, di ricerca, di impresa, finalizzato a obiettivi di giustizia e di pace. Gli sforzi organizzativi di queste settimane, l'ospitalità che sapremo offrire, i segni della storia e le bellezze del nostro Paese che intendiamo mostrare, sono incardinati in questa grande scommessa. Non ho mai avuto dubbi sulla capacità dell'Italia di ripartire, e i segni di vitalità sono già visibili alla partenza dell'Expo. (...)».

C'è un'aspirazione quasi filosofica, dietro l'Expo: attraverso il cibo, si può pensare a uno sviluppo più sostenibile e meno fondato su una crescita senza limiti, cioè sulla «teologia del Pil»? Si può immaginare un futuro con equilibri meno asimmetrici, con minori disuguaglianze e instabilità geopolitiche?

«Il mito della crescita illimitata era già finito prima della grande crisi. L'ambiente non tollera un consumo di risorse superiore alla loro capacità di rigenerazione. Peraltro, il primato acquisito dalla finanza sull'economia reale sta producendo divaricazioni insopportabili tra ricchi e poveri, tra inclusi ed esclusi. Dobbiamo correggere i nostri modelli, e includere nuovi parametri di qualità nello sviluppo. Questo è un confronto da aprire anche con i Paesi e i continenti emergenti. Non si tratta di accettare una decrescita, e di renderla meno infelice. Purtroppo, come abbiamo visto sulla nostra pelle, la decrescita ha provocato lacerazioni, e indebolito la stessa capacità di lavoro. La sfida è innovare produzione e prodotti in modo da migliorare la vita di tutti, di custodire l'ambiente per i nostri figli, di sviluppare anche sui mercati una competizione sulla qualità».

Se capisco bene, il confronto di cui lei parla presuppone un impegno dell'Ue, no?

«Sì, proprio l'Europa può svolgere un ruolo decisivo. Ha il più grande mercato interno, ha un grado di coesione sociale che, nonostante gli effetti negativi della crisi, resta tra i più elevati del mondo, ha capacità tecnologiche e di conoscenza, ha manodopera professionalizzata. Deve essere più consapevole della sua funzione politica nel mondo. E, a questo scopo, occorre anzitutto rafforzare l'Unione, riducendone gli squilibri interni. (...) D'altra parte, è ormai riconosciuto anche dai maggiori economisti che l'aumento delle diseguaglianze, oltre ad impoverire un Paese, ne riduce le potenzialità. Il cibo per tutti - per tornare al tema proprio dell'Expo - non è solo un proposito di giustizia e di umanità. È anche un obiettivo economico, che può produrre interscambio e crescita».

Dall'intervista al Corriere della Sera di Marzio Breda
__________________________
Il Presidente Mattarella in merito agli incidenti avvenuti a Milano

Roma, 1° maggio 2015 - Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso la sua "ferma condanna della violenza teppistica" avvenuta nel corso della manifestazione di protesta a Milano. Violenza "tanto più esecrabile - ha detto il Capo dello Stato - in quanto rivolta contro un evento che ha come obiettivo la nutrizione del pianeta, la lotta alla fame e alla denutrizione e un ordine mondiale fondato su una maggiore equità tra Paesi ricchi e Paesi in via di sviluppo".
Mattarella ha espresso "la sua piena solidarietà ai cittadini di Milano, vittime di pesanti danneggiamenti, e alle forze dell'ordine che hanno fronteggiato i violenti con responsabilità e grande senso del dovere". Dal Presidente della Repubblica sono arrivati anche "gli auguri di piena e rapida guarigione per gli agenti rimasti feriti" e l'auspicio che "i responsabili delle violenze siano assicurati al più presto alla giustizia".



Commenti