Disabilità, l’INPS diviene titolare unico del processo di accertamento

Riforma della disabilità: l’Istituto avvia la seconda fase della sperimentazione dal 30  settembre. Estensione delle nuove modalità di accertamento della disabilità in ulteriori  province, nonché nella Regione autonoma Valle d’Aosta e nella Provincia autonoma di Trento  Roma, 12 settembre 2025 - L’INPS annuncia che, a partire dal 30 settembre 2025, è prevista la seconda fase della sperimentazione della Riforma della Disabilità, prevista dal decreto legislativo n.62/2024, con l’attivazione del nuovo sistema di accertamento della condizione disabilità in ulteriori territori. Dopo il positivo avvio, il 1° gennaio 2025, della prima fase sperimentale, la nuova fase interesserà altre undici province: Alessandria, Genova, Isernia, Lecce, Macerata, Matera, Palermo, Teramo e Vicenza, nonché la Regione autonoma Valle d’Aosta e la Provincia autonoma di Trento. Una delle principali novità introdotte riguarda la nuova modalità di avvio del procedimento di accertamento della disabilità...

MATTARELLA E L'EUROPA: L'EGOISMO NEGA AI GIOVANI IL FUTURO E AI MIGRANTI LA VITA

Mattarella: "L'Europa non potrà farsi in una sola volta", disse Schuman. Ma questo è un sollecito alla politica, non certo un alibi all'inerzia. Il mondo vive un cambiamento di portata epocale. L'Europa deve scegliere il proprio destino, e la scelta dell'Europa influenzerà, non poco, gli equilibri mondiali. L'egoismo è al di fuori dai valori dell'Unione. Ci vuole meno egoismo per dare ai nostri giovani europei una prospettiva di lavoro. Meno egoismo per affrontare in modo positivo il dramma delle migrazioni. Le dichiarazioni del Presidente Mattarella in occasione della Festa dell'Europa nel 65° anniversario della dichiarazione di Robert Schuman

Roma, 9 maggio 2015 - "L'Europa si fonda su grandi ideali, e di idealità ha bisogno per affrontare oggi le sfide globali. L'Europa non è soltanto un insieme di Stati che convivono nel medesimo continente. Il 65° anniversario della dichiarazione di Robert Schuman - dalla quale prese origine la Comunità del carbone e dell'acciaio, e dunque il processo di integrazione europea - è per tutti noi un'occasione di riflessione, e anche un monito, perché le responsabilità delle classi dirigenti di oggi non sono meno impegnative di quelle dell'immediato dopoguerra. Allora l'orizzonte dell'Europa era quello della ricostruzione e della pace. Porre fine per sempre alle guerre fratricide che per secoli avevano dilaniato i popoli europei. Dare stabilità e sicurezza al percorso intrapreso dopo la liberazione dal nazifascismo, e contribuire così a una stagione di crescita, di libertà, di maggiore giustizia. Grandi ideali e una visione dell'Europa nel mondo ispirarono l'azione dei padri fondatori dell'Unione. "La pace mondiale - questo è l'esordio della dichiarazione di Schuman - non potrà essere salvaguardata se non con sforzi creativi, proporzionali ai pericoli che la minacciano". Grazie a quelle scelte, abbiamo avuto settant'anni di pace ed è stato costruito un modello sociale che rappresenta tuttora un traguardo in termini di diritti e di civiltà.

Vogliamo fare memoria, anche se siamo consapevoli che non basta ricordare. Le nuove sfide della società globale devono porre all'Europa, a tutta l'Europa, nuove ambizioni e nuovi traguardi. Da affrontare con altrettanta "creatività" del nostro migliore passato. Talvolta l'Unione si presenta ai cittadini con complicati tecnicismi e con una filosofia che sembra trascurare il lavoro che manca, le diseguaglianze crescenti, la solidarietà necessaria. Noi che siamo europeisti, non ci stanchiamo di sostenere una maggiore integrazione politica dell'Europa. Serve a questo scopo un cambiamento di rotta per ridurre gli squilibri interni e rivitalizzare le energie penalizzate da eccessi di austerità. La caduta degli investimenti nel nostro continente è stata pesante negli ultimi anni: occorre utilizzare tutte le risorse disponibili - a partire dall'attuazione e dal rafforzamento del piano Juncker - affinché l'Europa torni a essere vettore di sviluppo: uno sviluppo nuovo e sostenibile.

Il mondo vive un cambiamento di portata epocale. L'Europa deve scegliere il proprio destino, e la scelta dell'Europa influenzerà, non poco, gli equilibri mondiali e la stessa qualità della globalizzazione. L'egoismo è al di fuori dai valori dell'Unione. Ci vuole meno egoismo per dare ai nostri giovani europei una prospettiva di lavoro, di vita, di relazioni sempre più intense. Meno egoismo per affrontare in modo positivo il dramma delle migrazioni. Meno egoismo per svolgere un ruolo efficace di pace in Africa e nel Medio Oriente.
"L'Europa non potrà farsi in una sola volta", disse Schuman. Ma questo è un sollecito alla politica e alla saggezza, non certo un alibi all'inerzia".

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