Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

MESSINA, PALAZZO ZANCA: GARANTIRE LA SICUREZZA DEGLI UTENTI E DELLA STAMPA, PREDISPORRE LA DIFESA PASSIVA

Nel corso della riunione tecnica interforze tenuta in data odierna sono stati esaminati gli accadimenti degli ultimi giorni che hanno registrato la presenza scomposta di venditori ambulanti irregolari all’interno della sede municipale di Messina

Messina 21 maggio 2015 -  Sulla vicenda sono pervenute alla Prefettura sollecitazioni da parte di organismi degli operatori dei mass-media relativamente alle difficoltà incontrate dagli stessi nello svolgimento dell’attività professionale. In relazione a quanto sopra, il consesso ha unanimemente condiviso la necessità di sensibilizzare l’Amministrazione Comunale sulla necessità che il regolare svolgimento delle attività politico-amministrative all’interno della Casa Comunale sia adeguatamente assicurato a cura del personale della Polizia Municipale. Analogamente dovrà garantirsi la sicurezza degli utenti e degli operatori dei mezzi di comunicazione presenti, i quali devono legittimamente e serenamente attendere allo svolgimento dei propri compiti. A tale fine potrà essere valutata anche la predisposizione di accorgimenti di difesa passiva.

Naturalmente rimane impregiudicata, al verificarsi di particolari situazioni critiche, la possibilità di richiedere l’intervento degli operatori delle forze di polizia che sarà prontamente assicurato. Parimenti le forze di polizia garantiranno il proprio intervento nel caso in cui si dovessero paventare delle situazioni di turbative all’esterno, in relazione alle quali è indispensabile una preventiva e tempestiva comunicazione alla locale Questura. Per quanto riguarda le attività del Consiglio Comunale, a norma del vigente statuto , l’ordine delle sedute e la regolarità delle discussioni deve essere assicurata dalla Presidenza, e, pertanto, l’intervento delle forze di polizia potrà avvenire solo su richiesta delle medesima.

Daniela Faranda, Capo Gruppo NCD al Comune di Messina, in relazione alla sicurezza a Palazzo Zanca ha fatto pevenire la seguente nota:

Desidero esprimere massima solidarietà al Corpo di Polizia Municipale, ai giornalisti e ai dipendenti comunali per quanto accaduto ieri e per ciò che quotidianamente accade, nei corridoi e negli uffici del Comune di Messina. Ascoltando le dichiarazioni in merito, sono lieta che oggi, a distanza di un mese dalla mia nota, rispetto alla quale Sindaco, Giunta e consiglieri sono rimasti assolutamente indifferenti e in seguito alla quale sono stata oggetto di scherno da più parti, se ne siano compresi l'importanza e il senso.

Nel sottolineare e confermare, il mio quotidiano impegno e il continuo dialogo e confronto sui temi cittadini, con chiunque, nessuno escluso, ritengo che in un momento così difficile per la città, con una tensione sociale alle stelle perché la gente non riesce ad avere risposte concrete ma, di contro, paga il salatissimo prezzo di scelte e a volte di “non scelte”, sia di fondamentale importanza ripristinare il rispetto della legalità e delle istituzioni la cui delegittimazione espone al concreto rischio di implosione sociale.

Compito che precipuamente spetterebbe al sindaco il quale, tuttavia, invece che realizzare un palazzo di vetro, ha dato vita a un luogo esposto a rischi di ogni genere per l’incolumità di chi vi lavora. Alla luce degli animi che si vanno sempre più esacerbando, ne viene fuori un clima di tensione che non giova alla serenità di chi deve assumere scelte delicate che inevitabilmente hanno ricadute sulla comunità.

Resta da parte mia la condanna per qualunque atto di violenza verbale o fisica, che non può e non deve essere “utilizzata” da chiunque per ottenere risposte.

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