Primo Maggio a Portella della Ginestra: “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”

Primo Maggio a Portella della Ginestra, Antoci (M5S): “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”,  Giuseppe Antoci, capolista del M5S nella circoscrizione “isole” alle elezioni europee, a margine del corteo in memoria della strage di Portella della Ginestra a cui a partecipato col Presidente Giuseppe Conte.  Portella   della   Ginestra : Di Paola (M5S): Governo Meloni smembra Stato Sociale.  Il coordinatore regionale Cinquestelle: “Nostre battaglie tutto l’anno per maggiori tutele per i cittadini”. PORTELLA DELLA GINESTRA, 1 mag 2024 -  “Oggi con Giuseppe Conte abbiamo ricordato la strage di Portella della Ginestra avvenuta l'1 Maggio 1947. Un’occasione importante per ribadire l’importanza del diritto al lavoro come strumento di giustizia sociale e di lotta alla mafia. Il sud continua ad avere il più alto tasso di disoccupazione in Italia; tasso ancora più elevato tra le donne. E proprio nel disagio si insinua la criminalità organizzata. C’è fame di lavoro, di di

SCUOLA IN SCIOPERO: IN PIAZZA PER GRIDARE A GRAN VOCE CHE LA RIFORMA RENZI NON È COSÌ “BUONA”

Nota di Federico Raineri Coordinatore Forza Italia Messina. Oggi 5 maggio 2015 la scuola scende in piazza per grida a gran voce che la riforma della scuola tanto acclamata da Renzi forse non è così “buona” e magnanima come vuole apparire
Messina, 05/05/2015 - La grande mobilitazione di tutto il comparto scuola, che oggi 5 maggio 2015 ha deciso di scendere in piazza, grida a gran voce che la riforma della scuola tanto acclamata da Renzi forse non è così “buona” e magnanima come vuole apparire. Per migliaia di docenti, studenti e famiglie, la “Buona Scuola” è un attacco alla democrazia e all’uguaglianza dei cittadini. Non c'è democrazia senza educazione, non c'è società realmente libertaria fin quando il fine diventa una produzione di beni e non di esseri umani liberi.

Nella prospettiva di Renzi della “Buona Scuola”, l’istruzione si configura sempre di più come un costo piuttosto che come un prezioso investimento civile, sociale ed economico. Non si può accettare una tale trasformazione aziendalistica delle scuole i cui dirigenti diventeranno veri e propri manager che sceglieranno il personale. E il potenziamento del potere nelle mani dei presidi pare obbedire ad una logica che poco ha a che fare con quella democratica, base fondante della nostra Repubblica.

Il futuro di ogni studente non può essere messo in gioco; la dignità di ogni docente, non può essere ridotta a mera premialità discrezionale e a chiamata “mercantile; la libertà di insegnamento (prevista dall’art. 33 comma 1 della Costituzione) non può essere calpestata, così come non si può puntare alla quantità a discapito della qualità; se si dimentica la qualità anche il merito va in sordina. E la scuola deve essere concepita nella sua vera essenza, ossia come comunità educante, in cui si cresce imparando a pensare, a confrontarsi e a cooperare con gli altri.

Le riforme però camminano sulle gambe dei cittadini e se così tanta gente ha deciso di prendere parte ad una protesta quasi unanime sicuramente è perchè il valore dell’istruzione non deve essere svenduto né sottovalutato, bensì difeso e custodito, poiché come ha sostenuto Nelson Mandela “L’istruzione è l’arma più potente per cambiare il mondo”.


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