Casteldaccia: la morte di 5 operai lascia sgomenti, ennesimo incidente sul lavoro grave e inaccettabile

Incidente sul lavoro a Casteldaccia: cinque lavoratori perdono la vita e un sesto è in gravi condizioni. La Cisal indice per domani, martedì 7 maggio, uno sciopero generale di 4 ore nel settore privato, a partire dall’inizio del turno di lavoro, "mentre dalle 9 terremo un sit-in di fronte alla Prefettura di Palermo”.   Palermo, 6 maggio 2024 – "L'incidente sul lavoro che a Casteldaccia, in provincia di Palermo, ha portato alla morte di cinque operai e al ferimento di un sesto, ci lascia sgomenti. Esprimiamo cordoglio e vicinanza alle famiglie dei lavoratori coinvolti e chiediamo che si accertino al più presto le cause di questo ennesimo incidente sul lavoro, grave e inaccettabile. La sicurezza sul lavoro è un'emergenza nazionale e come tale va affrontata a ogni livello, coinvolgendo sindacati, imprese e istituzioni". Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Daniele Ciulla di Federerenergia Cisal in merito all'incidente sul lavoro avvenuto a Castaldaccia, nel Palermit

TERRORISTA DEL BARDO CATTURATO IN ITALIA: BENVENUTI NELLA TERRA ACCOGLIENTE PURE CON I CRIMINALI

Touil Abdelmajid era già stato identificato nel febbraio 2015 a Porto Empedocle dopo essere arrivato con un barcone con altre 90 persone. Il clandestino 22enne marocchino accusato dell’attentato al museo del Bardo è stato arrestato ieri sera a Gaggiano, nel milanese. Avrebbe avuto un ruolo “indiretto” nell’assalto al Museo
20 maggio 2015 - Italia-Tunisia, andata e ritorno. Il clandestino Touil Abdelmajid, 22 anni marocchino, accusato dell’attentato al museo Bardo, è stato arrestato ieri sera nel a Gaggiano, nel milanese. Avrebbe avuto un ruolo “indiretto” nell’assalto al Museo del Bardo. Touil Abdelmajid, 22 anni, è il marocchino, arrestato ieri sera vicino Milano ed ora rinchiuso nel carcere di San Vittore a Milano. Secondo le autorità tunisine sarebbe coinvolto nella strage del 18 marzo la Museo del Bardo, con un ruolo “indiretto” nell’assalto. Il governo di Tunisi ha chiesto alle autorità italiane l'arresto del marocchino con un mandato di cattura internazionale. Segnalata la presenza di Touil Abdelmajid nell'area milanese, i Ros e la Digos hanno avviato le ricerche nell’area di Legnano, restringendole poi a Gaggiano, dove il presunto attentatore è stato arrestato.

Il tour del marocchino ha toccato Porto Empedocle, Tunisi e Gaggiano. Italia-Tunisia, andata e ritorno, da clandestino. Nel mezzo, l’attentato al museo Bardo, nel quale Touil Abdelmajid, 22 anni marocchino, arrestato ieri sera nel Milanese e detenuto nel carcere di San Vittore, sarebbe coinvolto. Secondo le autorità tunisine ha avuto un ruolo “indiretto” nell’assalto. Per questo il Paese Nordafricano ha chiesto a Roma di arrestarlo con un mandato di cattura internazionale. I nostri servizi segreti hanno fatto il resto. Hanno segnalato la presenza di Abdelmajid nel Milanese. E ad aprile sono scesi in campo i Ros e la Digos, che hanno indirizzato le loro ricerche nell’area di Legnano. Hanno poi ristretto il raggio di azione a Gaggiano, fino a individuare l’appartame

Le manette sono scattate mentre Abdelmajid camminava sulla strada provinciale vicino all’appartamento nel quale aveva preso posto, in via Pitagora, dove gli investigatori hanno trovato e sequestrato del materiale che sarà analizzato dall’intelligence. Le accuse mosse dalle autorità di Tunisi sono di omicidio volontario con premeditazione, cospirazione ai fini di commettere reati contro la sicurezza interna dello Stato, incendio, sequestro di persona, adesione a organizzazione terroristica, attentati per mutare la forma di governo. Mentre in Italia è indagato dalla Procura di Milano, come atto dovuto, per terrorismo internazionale. Ma i pm milanesi hanno avviato approfondimenti per capire quale sia stata la sua eventuale responsabilità nel blitz al museo Bardo.

Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano: «Ancora una volta siamo stati più forti noi, più forte lo Stato. Lo abbiamo arrestato. L'eccellente lavoro delle Forze di Polizia, infatti, ha consentito l'arresto di un marocchino sospettato di essere coinvolto nella strage del Bardo a Tunisi. Si conferma quello che abbiamo sempre detto: l'allerta è altissima e il nostro sistema di controllo lo ha dimostrato, non risparmiando nessuna pista, perché questa al terrorismo è una guerra che non ha precedenti.

Congratulazioni dunque ai nostri uomini in divisa, agli inquirenti e all'intelligence, che hanno saputo tessere con alta professionalità la rete investigativa, senza escludere alcun canale di possibile infiltrazione».

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