Capizzi, studente modello di 16 anni ucciso in piazza da un ventenne armato di pistola

Uno studente di 16 anni,  Giuseppe Di Dio, è stato ucciso sabato 1° novembre a Capizzi, piccolo comune dei Nebrodi in provincia di Messina, mentre un suo amico è rimasto ferito nella sparatoria. Fermate tre persone.  Giuseppe Di Dio frequentava la terza classe  dell'istituto alberghiero di Troina (Enna) e sarebbe stato attinto per errore dai colpi mortali esplosi da  Giacomo Frasconà Filaro , il 20.enne presunto assassino . 3 nov 2025 - Giuseppe Di Dio, 16 anni, e i suoi amici si trovavano  davanti a un bar di via Roma, a Capizzi, quando da un'automobile sarebbero scese tre persone, una delle quali avrebbe esploso i colpi di arma da fuoco che hanno attinto mortalmente il sedicenne, ferendo un altro giovane di 22 anni.  Si tratta di  Antonio Frasconà Filaro , 48 anni, e dei figli Mario, 18 anni, e Giacomo, 20 anni. Quest'ultimo, armato di pistola avrebbe fatto fuoco sulle persone presenti all'esterno del  bar di via Roma, a Capizzi, uccidendo ...

EXPORT SICILIA: POSITIVO INIZIO D’ANNO PER LE PICCOLE IMPRESE SICILIANE, MESSINA FANALINO DI CODA

Export. Positivo inizio d’anno per le piccole imprese siciliane. Fra le province a guidare la classifica del made in Sicily e’ Siracusa. Fanalini di coda della classifica Messina, Agrigento e Ragusa
Palermo, 1 luglio 2015. Le piccole imprese siciliane iniziano il 2015 registrando un miglioramento, seppur lieve rispetto all’anno precedente, nella corsa al made in Italy sui mercati internazionali. Nel primo trimestre di quest’anno dalla nostra regione sono volati nel mondo prodotti per un valore di 128,1 milioni di euro, pari al 7,7 per cento del totale dell’export manifatturiero nazionale (27,2 per cento), con un aumento del 5,7 per cento rispetto allo stesso periodo del 2014. A rivelare i risultati del primo trimestre 2015 delle vendite fuori dai confini nazionali dei settori a maggiore concentrazione di micro e piccole imprese (MPI) è un dossier sull“Export nei settori della piccola e media impresa”, curato dall’Ufficio Studi nazionale di Confartigianato.

 “C’è una buna performance del made in Sicily delle micro e piccole imprese siciliane- commenta Filippo Ribisi, presidente di
Confartigianato Sicilia- anche se con una quota limitata sul totale dell’export manifatturiero nazionale. L’Isola sconta ancora, oltre ai danni provocati dalla crisi internazionale- che hanno avuto inevitabili riflessi sul sistema produttivo regionale-, la tradizionale diffidenza delle regioni del Sud ad aprirsi ai mercati esteri, ma soprattutto la forte carenza infrastrutturale della regione. Tuttavia, consideriamo positivo il fatto che la Sicilia sia cresciuta, sebbene solo in minima parte, con un 5,7 per cento rispetto al 4,1 per cento della media nazionale. Infatti- prosegue Ribisi- l’Isola pesa ancora poco (lo 0,5 per cento) sull’export nei settori di micro e piccola impresa, ma nonostante questo sta manifestando un rassicurante dinamismo”.

L’analisi per settori, tratta dai dati Istat, evidenzia che al primo trimestre 2015 si registra un maggior dinamismo dell’export per prodotti alimentari (92.157.213 euro), articoli di abbigliamento (10.470.451 euro), articoli in pelle (6.792.921 euro), prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature (7.045.300 euro), prodotti delle altre industrie manifatturiere (7.178.120 euro), mobili (2.863.070 euro), legno e prodotti in legno e sughero (1.556.255 euro). Secondo il rapporto di Confartigianato, al livello provinciale la migliore performance per le vendite all’estero di made in Sicily proveniente dalle piccole imprese è quella di Siracusa (+44,3%), seguita da Catania (+29,5%), Trapani (+6,8%), Palermo (+5%), Caltanissetta (2,8%), Enna (+0,8%). Fanalini di coda della classifica Messina (-7,6%), Agrigento (-5,6%) e Ragusa (-1,1%).

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