Primo Maggio a Portella della Ginestra: “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”

Primo Maggio a Portella della Ginestra, Antoci (M5S): “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”,  Giuseppe Antoci, capolista del M5S nella circoscrizione “isole” alle elezioni europee, a margine del corteo in memoria della strage di Portella della Ginestra a cui a partecipato col Presidente Giuseppe Conte.  Portella   della   Ginestra : Di Paola (M5S): Governo Meloni smembra Stato Sociale.  Il coordinatore regionale Cinquestelle: “Nostre battaglie tutto l’anno per maggiori tutele per i cittadini”. PORTELLA DELLA GINESTRA, 1 mag 2024 -  “Oggi con Giuseppe Conte abbiamo ricordato la strage di Portella della Ginestra avvenuta l'1 Maggio 1947. Un’occasione importante per ribadire l’importanza del diritto al lavoro come strumento di giustizia sociale e di lotta alla mafia. Il sud continua ad avere il più alto tasso di disoccupazione in Italia; tasso ancora più elevato tra le donne. E proprio nel disagio si insinua la criminalità organizzata. C’è fame di lavoro, di di

CROCETTA IN LACRIME: "MA QUANTO E' POTENTE QUESTA MAFIA CHE VUOLE FARMI FUORI"

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Così scrive RaiNews alle ore 20.18 del 16 luglio: "Anche se aveva dichiarato la sua auto-sospensione nel pieno della polemica sulla presunta frase choc contro Lucia Borsellino (che avrebbe pronunciato il suo medico), il governatore della Sicilia Rosario Crocetta rimane al suo posto. La decisione di sospendersi non è mai stata formalizzata"

Palermo, 16 luglio 2015 - Rosario Crocetta, presidente della Regione Siciliana al centro di una drammatica vicenda per una intercettazione telefonica pubblicata oggi da L'Espresso nella quale il suo medico personale, Matteo Tutino, arrestato nei giorni scorsi per reati amministrativi, parlando dell'ex assessore siciliano alla Sanità Lucia Borsellino afferma: "Va fermata, va fatta fuori come suo padre". Parole che il governatore Crocetta sostiene di non avere affatto sentito. "Oggi mi hanno ammazzato...". Crocetta non riesce a trattenersi al telefono con l'ANSA. Piange. Singhiozza. "Perché... perché", ripete. "Ma quanto è potente questa mafia che mi vuole fare fuori?", continua. "Avrei potuto anche farla finita oggi...". "E' stato il giorno più brutto della mia vita" aggiunge. E ancora il presidente Crocetta: "Metodo Boffo? Peggio. Da ora in poi si può parlare di 'metodo Crocetta'. Volevano farmi fuori" aggiunge il governatore della Sicilia. E il Procuratore di Palermo, Francesco Lo Voi: "Agli atti dell'ufficio non risulta trascritta alcuna telefonata del tenore di quella pubblicata dalla stampa tra il governatore Crocetta e il dottor Matteo Tutino".

L'Espresso però conferma quanto pubblicato. "La conversazione intercettata tra il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta e il primario Matteo Tutino - afferma in una nota - risale al 2013 e fa parte dei fascicoli segretati di uno dei tre filoni di indagine in corso sull'ospedale Villa Sofia di Palermo". Il governatore siciliano, dunque, si è auto-sospeso dalla sua carica dopo le polemiche per l'intercettazione.

“Che il presidente Crocetta abbia ascoltato o no quella frase è comunque evidente che dalle nostre parti il Partito Democratico ha molto su cui lavorare”. Francesco Barbalace, coordinatore regionale LabDem Sicilia, commenta così l’affaire Tutino-Borsellino, che nelle ultime ore ha creato un vero e proprio terremoto politico nell’Isola.
“Non possiamo che fidarci di quanto ha dichiarato il Procuratore Capo di Palermo Lo Voi -aggiunge Barbalace- ma è evidente che il PD siciliano è un partito ormai privo di equilibri, che ha bisogno di tutto tranne che di tattiche dilatorie rispetto a una situazione che a livello politico è al di là dell’inverosimile.

Siamo a un bivio importante per il PD siciliano, diviso tra il sostegno a un Governo inutile e i rischi di nuove elezioni. Come LabDem riteniamo che qualunque possa essere l’eventuale esito elettorale il Partito Democratico, con in testa il giovane segretario Fausto Raciti, debba dedicarsi alla ricostruzione del PD, alla ridefinizione della sua linea politica, riaccendendo la speranza che sia ancora possibile affidare a volti nuovi e a energie e intelligenze nuove la prossima stagione del riformismo. Evitando così che il destino di un governo che si dissolve non debba comportare analoga sorte per il PD.

Se davvero si dovesse andare a nuove elezioni, si può anche mettere in conto un risultato negativo, ma non si può pensare di non impegnarsi per cambiare davvero le cose. L’importante è che adesso non ci siano più alibi per nessuno. Del resto -conclude Barbalace- già il 19 giugno scorso, in tempi non sospetti, noi di Lab DEm Sicilia avevamo chiesto di commissariare Governo e partito e adesso ci aspettiamo comportamenti conseguenti”.

"E adesso chi risarcirà il presidente Crocetta? Chi risarcirà il popolo siciliano che credeva, al di là della critica politica, in una persona onesta e pulita?". Lo dice il senatore del Pd Giuseppe Lumia alla luce della nota con cui la Procura di Palermo ha smentito che agli atti dell'inchiesta su Tutino vi sia l'intercettazione incriminata.
"Il danno - aggiunge - è inestimabile. La reazione deve essere senza precedenti. Per poco non si uccideva una persona senza che il fatto fosse vero. Mai ho visto una persona così distrutta. Sentirlo piangere mi ha straziato il cuore. E' evidente che qualcosa non funziona. Bisogna chiedere scusa e affrontare questo nodo che rischia di strozzare la nostra democrazia".

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