Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

MESSINA, TRANSIZIONE IRCCS-PIEMONTE: " IL PRONTO SOCCORSO SEMPRE PIÙ UN CENTRO DI SMISTAMENTO VERSO LE CLINICHE PRIVATE"

“La transizione prima dell’accorpamento all’Irccs Neurolesi fa somigliare il Pronto Soccorso dell’ospedale Piemonte sempre di più ad un centro di smistamento verso le cliniche private oppure salverà per il rotto della cuffia appendiciti perforate, come pochi giorni fa, al Papardo. Ma il fatto più scioccante, secondo altre priorità regionali, è che il ddl approvato in Commissione Sanità rischia di non essere discusso all’Ars neanche entro luglio”. Così, il segretario territoriale della Federazione Sindacati Indipendenti Messina, Giovanni Micali, critica il periodo di stasi del presidio Piemonte, prima che il Consesso regionale si decida

Messina, 10 luglio 2015 - “E’ del 21 giugno un caso di una signora, presentatasi all’ospedale Piemonte, con crisi respiratoria e versamento pleurico che richiedeva ricovero in Medicina Interna e non ha trovato posto né al Papardo né al Policlinico. Chi l’ha accolta? Ovviamente una clinica privata. Se la transizione prima dell’accorpamento all’Irccs Neurolesi prevede questo, con l’aggravante dei ritardi dovuti all’abbandono dell’assessore Borsellino, il Pronto Soccorso del presidio sul viale Europa somiglierà sempre più ad un centro di smistamento per le strutture private oppure salverà per il rotto della cuffia casi urgenti come quello dell’appendicite perforata, quattro giorni fa, alla Chirurgia del Papardo”. E’ la critica che il segretario territoriale della Federazione Sindacati Indipendenti Messina, Giovanni Micali, muove nei confronti del periodo di stasi che sta subendo il presidio Piemonte, nella speranza della ventilata discussione all’Assemblea Siciliana entro luglio. Ma c’è un rischio abbastanza concreto che questa non avvenga nei termini previsti, malgrado il ddl Formica abbia conquistato, lo scorso 1 luglio, l’ok in Commissione Sanità. Adesso, non si può mettere a repentaglio la vita, se non con i trasferimenti dei pazienti.

“Il Salva Sicilia, la ricezione dei migranti e la gestione dei rifiuti e dell’acqua pubblica - commenta Micali - potrebbero rappresentare questioni prioritarie rispetto all’odissea Irccs-Piemonte. Ricordiamo che, prima del piano di fusione, esisteva già un progetto di accorpamento del nosocomio all’Asp di Messina attraverso il disegno di legge 815, presentato il 25 settembre 2014 dal deputato Franco Rinaldi, mai andato al vaglio della Sesta Commissione. Con un realistico excursus, dobbiamo precisare che l’idea primitiva, redatta con dei tecnici della sanità, è stata del Comitato Salvare l’Ospedale Piemonte ben due anni e mezzo fa ed è stata esposta persino davanti all’ex assessore Borsellino (4 marzo 2013). Recentemente, è stata rilanciata dal gruppo Udc di Palazzo Zanca che ha solo acceso beghe all’interno del Consiglio Comunale, in particolare da parte del Pd”.

“Nascendo ufficialmente come proposta di iniziativa personale – continua la disamina Micali -, l’iter di accorpamento all’Asp si è mostrato più lungo dell’altro (sbocciato da parlamentari, già integranti della Commissione Sanità) finché è stato ritirato dallo stesso Rinaldi, in quanto firmatario anche dell’altro ddl Irccs-Piemonte”.
Dopo varie audizioni ormai 8-9 mesi fa, alla Regione, con lo stesso manager dell’Asp, Gaetano Sirna, sono emerse le note contrarietà finanziarie che sarebbero state compensate dislocando alcuni dipartimenti sanitari della provincia nel centro urbano. “Avrebbe visto la luce il mega Poliambulatorio in via del Vespro – evidenzia il responsabile Fsi - da trasformare in Pte, con 2 piccole emergenze a Papardo e Policlinico, forse accantonato per sempre”.

“All’apparato provinciale della Fsi interessa spendersi per ottenere un buon funzionamento dell’ospedale - sostiene il segretario peloritano -. Che sia l’eccellenza in campo riabilitativo (derivante dall’aggregazione al centro Neurolesi) con diversi posti per acuti o con l’ipotetica competenza dell’Asp che potrebbe impegnarsi ad avere l’unico nosocomio in città, visto che tutti gli altri servizi risiedono in provincia. Quest’ultima proposta fornirebbe un rilevante beneficio ovvero mantenere la proprietà del presidio nel carnet del patrimonio regionale, senza cederlo ad un istituto statale come l’Irccs”.

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