Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

SANITA': EMILIANO, IL MINISTRO LORENZIN SI SAREBBE DOVUTA DIMETTERE

Emiliano: Lorenzin si sarebbe dovuta dimettere contro i tagli "Il resto del governo le è passato sopra come un carro armato"
Roma, 29 lug. (askanews) - "In passato ministri si sarebbero dimessi" per quello che è accaduto sulla sanità. Così Michele Emiliano intervistato su Radio24 a proposito dei tagli per 2,3 mld di euro previsti dal decreto enti locali.Secondo il presidente della Regione Puglia il ministro Lorenzin è
stata scavalcata dal governo: "Il ministro della sanità ha continuato a dire che non sarebbe stato inserito nel decreto enti locali, invece una parte del governo lo ha inserito. Già questo spiega tutto. Se il ministro competente non sa bene come si comporterà il resto del governo in una questione di tagli di risorse è singolare. Una volta, per una cosa del genere, un ministro si sarebbe probabilmente dimesso. Perché si tratta di passargli sopra a carro armato". (Rea)

Sui tagli alla sanità (vedi anche "Regioni.it" n. 2773) il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, non usa troppi giri di parole: “è singolare che il ministro competente non sappia bene come si comporterà il resto del governo su una questione di tagli di risorse". Intervistato da Radio24, sul taglio da 2,352 miliardi alla sanità, inserito nel maxiemendamento del governo al dl enti locali, Emiliano ha spiegato che “in realtà il governo si è perfettamente messo d'accordo. Nel senso che il ministro della Sanità ha continuato a dire che non sarebbe stato inserito nel decreto enti locali, invece il governo lo ha inserito e il ministro della Sanità non era molto convinto. Questo spiega tutto. Si tratta - rileva - di passargli sopra a carro armato. Una volta succedeva che un ministro si sentiva un po' trascurato dal resto del collegio. Il ministro, fino a poche ore fa, non era sicuro che nel decreto enti locali sarebbe stato inserito o meno il taglio". Per Emiliano si tratta di "un taglio lineare, nel senso che vale per tutti senza distinzioni tra Regioni virtuose e non. Chi, come la Puglia, non è mai stata commissariata" per ragioni che riguardino la sanità, "viene colpita come chi ha determinato un buco nel bilancio sanitario". "Un colpo del genere – ha concluso - rischia di frustrare tutte le nostre aspettative, per esempio quella di dotare finalmente tutti i nostri reparti di infermieri”.

“In passato ministri si sarebbero dimessi” per quello che è accaduto sulla sanità, rincara la dose Michele Emiliano. Il Presidente della Puglia risponde anche a Luca Zaia che aveva ipotizzato l'invio di commissari veneti nelle regioni con i sistemi sanitari peggiori: “il sistema sanitario pugliese non ha buchi di bilancio e non siamo stati commissariati, però - dice Emiliano a Radio 24 - purché siano bravi, i commissari li prenderei da qualunque paese del mondo. A differenza di Zaia, sono convinto ad esempio che i medici cubani siano bravissimi e che potrebbero essere utili anche loro. I medici cubani vanno in tutto il Sudamerica a sostenere i sistemi sanitari degli altri paesi". Tornando sulla questione delle differenza tra le sanità regionali Emiliano lamenta per il sud “minori investimenti da parte del governo. Se queste differenze di investimento sono perenni e corrispondono allo storico della differenza tra nord e sud, - conclude a Si può fare - è chiaro che il sud è in difficoltà sistematica".

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