1° Maggio: «Festa del Lavoro», la filastrocca di Mimmo Mòllica

1° Maggio Festa del lavoro. La «Filastrocca del Lavoro» di Mimmo Mòllica racconta in versi e strofe questa importante ricorrenza. E noi la proponiamo a grandi e piccini per celebrare la «Festa del Lavoro e dei Lavoratori».  «Filastrocca del lavoro» di Mimmo Mòllica   Caro babbo che cos’è il lavoro? dei bambini domandano in coro a un papà stanco e pure affannato, dal lavoro appena tornato. Ed il babbo risponde a fatica «serve a vivere, è una regola antica». Ed aggiunge: «… ed inoltre, sapete il lavoro è passione, è volontà e decoro». «E che cosa vuol dire decoro?», ribatterono subito loro. «È nell’opera di un falegname, è Van Gogh, è in un vaso di rame». «È Geppetto e il suo pezzo di legno, è Pinocchio, è Collodi e il suo ingegno, è donare qualcosa di noi senza credersi dei supereroi». «È costruire un gran bel grattacielo, è Gesù quando spiega il Vangelo, compiacersi di quello che fai, è dolersene se non ce l’hai!». Però un tipo iniziò a blaterare: «È pagare la gente per non lavorare, s

GIOIOSA MAREA: GRAVE INCIDENTE STRADALE, 2 GIOVANI MORTI E 3 FERITI, TUTTI DI BROLO

Le due vittime sono Antonio Pizzuto, 19 anni, e Antonino Caporlingua, 21 anni, di Brolo. Feriti i fratelli Gabriele e Francesco Fioravanti. Ferite di lieve entità ha invece riportato il guidatore del mezzo
Gioiosa Marea, 03/08/2015 – Un terribile incidente d’auto ha funestato questa mattina la vita di almeno due località tirreniche messinesi, Brolo e Gioiosa Marea, dove l’incidente si è verificato intorno alle ore 6, causando la morte di due giovani e il ferimento di altri tre. I 5 giovani, tutti brolesi, appartenenti a famiglie ben conosciute nell’intero hinterland tirrenico, viaggiavano a bordo di un piccolo fuoristrada Suzuki quando, per cause in corso di accertamento, il guidatore 19enne perdeva il controllo del mezzo andando a finire ai bordi della carreggiata, capovolgendosi. Nell’incidente hanno perso la vita due dei 5 giovani occupanti, di età compresa tra i 19 e i 21 anni di età, di ritorno dalla discoteca (secondo alcuni), ma su tali dettagli sono in corso gli accertamenti dei Carabinieri di Gioiosa Marea, presenti in forze sul luogo dell’incidente, al comando del maresciallo Santo Fazio e del capitano del comando di Patti, Lorenzo Buschittari.
Le due vittime sono Antonio Pizzuto, 19 anni, figlio dell’avv. Francesco Pizzuto, noto penalista con studio e residenza a Brolo; Antonino Caporlingua, 21 anni, studente di Brolo. 
Gabriele Fioravanti, ricoverato all’ospedale Papardo di Messina, dov’è stato trasportato con l’elisoccorso;
Francesco Fioravanti, ricoverato all’ospedale Villa Sofia di Palermo per un trauma facciale.
Ferite di lieve entità ha invece riportato il giovane che era alla guida del mezzo.

I due giovani che hanno perso la vita sono stati coperti con teli dai Vigili del Fuoco e dai carabinieri, prontamente accorsi sul posto assieme alle ambulanze del 118, che hanno provveduto a trasferire al campo sportivo di Gioiosa Marea due dei feriti che con l’elisoccorso sono stati trasportati all'ospedale Papardo di Messina e sottoposti a intervento chirurgico per le gravi ferite riportate.
Sul luogo dell’incidente si sono portati i parenti delle vittime e dei giovani feriti, nonché molti cittadini gioiosani e brolesi. I giovani coinvolti nel sinistro e le loro famiglie sono - infatti - piuttosto conosciuti nel comprensorio e la notizia dell'accaduto ha suscitato impressione e molta commozione.
Come tengono a riferire alcune persone residenti nella zona dell'incidente, "un encomio va rivolto alle forze dell'ordine, ai Vigili del Fuoco e al Servizio sanitario per la prontezza del loro intervento e per l'abnegazione dimostrata, prodigandosi, con reale competenza, al limite delle stesse forze fisiche nel tentativo di salvare vite umane con solerzia e professionalità", come ha tenuto a testimoniare una signora abitante a poca distanza dall'incidente, che ha seguito le varie fasi dei soccorsi, al punto da "sentire il dovere di riconoscere a questi operatori i giusti meriti ("spesso negati"), seppure nella sventura di un incidente tanto grave e funesto".

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