Antimafia, il bilancio di un anno: mai come oggi diffuso il possesso di armi, pure tra insospettabili e minorenni

Antimafia: presentato in aula il bilancio dell'attività della commissione a un anno dal suo insediamento. Dal presidente Cracolici la proposta di un Osservatorio per monitorare gli appalti e il pericolo di infiltrazioni nei subappalti. Sono state 55 le sedute tenute dalla Commissione regionale Antimafia, 14 le inchieste avviate, 70 le audizioni, 9 gli incontri con i prefetti e i comitati per l'ordine e la sicurezza pubblica, 302 gli incontri con gli amministratori locali Palermo, 26 Mar - “Ci sono segnali che ci preoccupano: mai come adesso in molti territori si è diffuso il possesso di armi, persino in ambienti insospettabili. La cronaca ci consegna un pericoloso modello di comportamento anche tra i giovanissimi, come il caso di un 17enne che prima di andare in discoteca si è munito di una pistola. Si diffonde la mafiosità come stile di vita”. Lo ha detto il presidente della commissione regionale Antimafia, Antonello Cracolici, in un passaggio della sua presentazione in au

MIGRANTI: L'EUROPA HA FALLITO CONTRO TRAFFICANTI E STRAGI DI ESSERI UMANI

[28/08/2015] - Obama tramite il suo portavoce spinge l'Unione europea ad intervenire seriamente e tempestivamente contro i trafficanti di esseri umani e le stragi di migranti nel Mediterraneo, che ora sembra coinvolgere pure i Paesi del nord Europa. Il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest, è intervenuto ufficialmente sull'emergenza dei rifugiati in Europa, in arrivo dal Mediterraneo e dai Balcani.

Il New York Times sottolinea come la Ue fino ad adesso abbia in generale "fallito" nel mettere a punto un sistema condiviso di quote. L'Europa finora "ha fatto poco per aiutare Italia e Grecia, i Paesi dove approdano molti dei rifugiati" che fuggono dalle guerre in Medio Oriente. La critica del New York Times punta il dito in particolare su Francia e Regno Unito fino a questo momento determinati nel fermare il flusso di disperati ai loro confini. Il Nyt sottolinea quindi le parole della cancelliera tedesca Angela Merkel che si è detta profondamente scossa dalle notizie delle ultime ore, lanciando un appello ai partner europei perchè si accordino su un piano comune. "Ma abbiamo già ascoltato queste dichiarazioni prima", si afferma, auspicando comunque che stavolta il Vecchio Continente sia in grado di prendere le misure necessarie.

Circa 200 cadaveri di migranti sono stati individuati dalla Guardia costiera libica davanti alle coste di Zuwara, teatro ieri di un doppio naufragio. Lo riferisce il Guardian. I corpi di 40 persone sono stati trovati all'interno della stiva di un barcone che si è arenato su una spiaggia, mentre circa 160 galleggiavano in mare a circa 1 km dalla costa. La Guardia costiera è riuscita a recuperare alcuni cadaveri ma altri sono stati lasciati in mare perché il battello "non aveva abbastanza luce per continuare il lavoro". I corpi sarebbero di migranti provenienti dall'Africa sub-sahariana, dal Pakistan, dalla Siria, dal Marocco e dal Bangladesh.
Ancora uno sbarco a Messina. 225 uomini, donne e bambini sono stati accolti e rifocillati ieri mattina, al molo Marconi. Dopo i rilievi fotografici ed aver declinato le proprie generalità, i migranti sono stati accompagnati presso i centri d’accoglienza cittadini. La Squadra Mobile messinese ha poi continuato a lavorare per riuscire ad individuare chi era alla guida dei due diversi gommoni individuati e soccorsi dalla nave militare irlandese L.E. Niamh il 22 ed il 23 agosto scorsi.

Stavolta i racconti di chi ce l’ha fatta arrivano per lo più dalla Nigeria, dal Gambia e dal Senegal. Spesso emerge l’inquietante presenza di Boko Haram e la conseguente necessità di scappare in ogni modo dalla terra d’origine per salvarsi la vita. Viaggi funambolici lunghi mesi, a volte anni; rifugi di fortuna, lavori saltuari fino all’accordo per raggiungere l’Italia.

300 euro in media è il prezzo pagato stavolta. La prassi della sosta per più giorni in capannoni, dove i migranti in attesa di partire sono rinchiusi e controllati a vista da uomini armati, è stata rispettata anche in questa occasione.

I violenti attacchi di Boko Haram stanno causando una crisi umanitaria sempre più grave nell’area del Lago Ciad, in Africa occidentale, dove il flusso di persone sfollate è continuo e su ampia scala. Lo dichiara MSF, che ha équipe mediche in azione in Camerun, Ciad, Nigeria e Niger. L’insicurezza resta l’ostacolo principale alla possibilità di offrire assistenza medica e la stagione delle piogge sta aumentando le sfide logistiche.

Tra i pazienti trattati da MSF ci sono molti bambini e sono stati riportati diversi casi di abusi sessuali su donne e bambine. Le persone sfollate hanno cercato protezione e servizi di prima necessità presso le comunità locali, che già a loro volta avevano poche risorse. Secondo le Nazioni Unite, nella sola Nigeria nordorientale si contano circa 1,4 milioni di sfollati interni, mentre circa 170.000 persone sono fuggite nei paesi vicini, Camerun (56.000), Ciad (14.000) e Niger (100.000). Quest’anno sono morte finora almeno 1.300 persone.

Abdoow Sef ha lasciato il suo paese quasi un anno e mezzo fa. Studiava a Sana’a quando è iniziata la guerra. “Le persone non hanno cibo né acqua – non hanno niente. In Yemen, non c’era nessun posto in cui andare ed essere al sicuro.”

Ha vissuto in Somalia per sette, prima di intraprendere il pericoloso viaggio verso l'Europa. In Libia rimane imprigionato in una casa a Tripoli con circa 120-150 persone, ma riesce a imbarcarsi su una vecchia imbarcazione nel tentativo di raggiungere le coste italiane.

Abdoow è stato portato in salvo insieme a più di 103 persone, per la maggior parte provenienti dall’Eritrea e dalla Somalia. Il 9 luglio, sono arrivati sani e salvi a Trapani, in Sicilia. MFS li ha portati fino alle coste italiane ma, adesso, il viaggio continua. Abdo sogna di andare in Svezia e diventare giornalista.

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