Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

SAVIANO: ANTI-STATO NON SONO CASAMONICA & C. MA I 'SERVITORI DELLO STATO' CORROTTI

"Dicono che nessuno sapeva, che non si poteva immaginare, che figurarsi se qualcuno ha autorizzato quel clamoroso funerale che sta facendo ridere tutto il mondo. Il prefetto di Roma, Franco Gabrielli, ha dato la colpa alla «falla comunicativa» che avrebbe impedito a lui e al questore d’intervenire preventivamente, e lo stesso sostiene il Vicariato di Roma così come pure il Campidoglio. Eppure qualcosa non torna. Già, perché forse è un caso che il maestro di banda, Francesco Procopio, alla guida dei fiati che suonavano la colonna sonora del Padrino, sia un carabiniere in pensione da due anni, ma è difficile credere che sia stato per sbadataggine se la Corte d’appello di Roma, in data 19 agosto, ha autorizzato tre membri della famiglia Casamonica, agli arresti domiciliari, a partecipare alle esequie. Autorizzazione che era stata richiesta nei modi e nei tempi giusti dagli avvocati dei tre e che è stata affidata poi ai carabinieri di Ciampino e di Tor di Valle per gli adempimenti necessari", scrive Francesco Grignetti su La Stampa di oggi, 22 agosto 2015

22/08/2015 - In riferimento allo scandaloso funerale riservato al capoclan Vittorio Casamonica, Roberto Saviano scrive sulla sua pagina Facebook: " Il 24 dicembre 2006 la chiesa Don Bosco di Roma rifiutò i funerali a Piergiorgio Welby perché aveva deciso volontariamente di smettere di soffrire. La stessa chiesa ieri ha accolto i funerali del capoclan Vittorio Casamonica, il cui feretro è stato accompagnato da una banda che ha suonato musica de "Il Padrino"."
Su Repubblica di oggi, 22 agosto 2015, lo stesso Saviano, nell'articolo dal titolo "Una parrocchia da commissariare", sempre riguardo al "gran rumore per il funerale di Vittorio Casamonica", scrive:
"Ma sono scene che non dovrebbero sorprendere. Stupore per cosa? Perché un boss viene celebrato come un re? Non bisogna farsi illusioni. La partecipazione di quella piccola folla nella periferia romana è stata sincera. Perché don Vittorio anzi Zio Vittorio ha saputo "governare" il suo regno nascosto, è stato presente nelle vite di chi lo va a salutare."

"Le organizzazioni criminali sono strutture serie - scrive ancora Saviano -  in grado di organizzare il consenso, mantenere la parola, distribuire ricchezze, intervenire nel momento in cui non solo gli affiliati ma il proprio territorio ha necessità. Nel vuoto dello Stato esiste un anti-Stato criminale che riesce a generare consenso tra la sua gente anche se il suo "governo" vuol dire estorsioni, usura, droga, violenza. È un anti-Stato in grado di portare soldi, e molti, ai capi ma anche diffusione di benessere e controllo del territorio. È paradossale dirlo, ma è vero: se domani l'economia criminale sparisse da questo Paese, il Paese ne avrebbe un contraccolpo non solo economico ma organizzativo. La classe dirigente mafiosa in Italia ha una sua terribile efficienza."

Sappiamo bene quanto Saviano conosca in profondità il contesto di cui parla, ma ci sorge il sospetto che in realtà quello di Vincenzo Casamonica & c. rappresenti a tutti gli effetti uno Stato a parte, come il Vaticano (ecco perchè Re di Roma), mentre l'anti-Stato oggi (come ieri) potrebbe essere rappresentato da corrotti e impostori che agiscono in nome e per conto dello Stato, dentro e fuori dal Parlamento, dentro e fuori dalle istituzioni, affondando le mani nel patrimonio stesso dello Stato, facendo della ricchezza dello Stato la propria ricchezza e, semmai, concorrendo ad alimentare il benessere del prorio partito, derubando lo Stato e la società ed impoverendo ogni giorno di più cittadini e famiglie. Quello secondo me è l'anti-Stato. I Casamonica & c. sono usurai, criminali, ladri, etc., se lo sono.

In fondo una differenza formale c'è ed è vistosa: politici corrotti e faccendieri mai ci hanno fatto assistere a un "addio tra sfarzo e lacrime di familiari e amici, macchine di lusso e cavalli neri, petali di rosa ed elicotteri: quasi fosse un principe. Anzi un re: il Re di Roma", come si legge su Il Fatto Quotidiano del 20 agosto 2015.

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