Primo Maggio a Portella della Ginestra: “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”

Primo Maggio a Portella della Ginestra, Antoci (M5S): “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”,  Giuseppe Antoci, capolista del M5S nella circoscrizione “isole” alle elezioni europee, a margine del corteo in memoria della strage di Portella della Ginestra a cui a partecipato col Presidente Giuseppe Conte.  Portella   della   Ginestra : Di Paola (M5S): Governo Meloni smembra Stato Sociale.  Il coordinatore regionale Cinquestelle: “Nostre battaglie tutto l’anno per maggiori tutele per i cittadini”. PORTELLA DELLA GINESTRA, 1 mag 2024 -  “Oggi con Giuseppe Conte abbiamo ricordato la strage di Portella della Ginestra avvenuta l'1 Maggio 1947. Un’occasione importante per ribadire l’importanza del diritto al lavoro come strumento di giustizia sociale e di lotta alla mafia. Il sud continua ad avere il più alto tasso di disoccupazione in Italia; tasso ancora più elevato tra le donne. E proprio nel disagio si insinua la criminalità organizzata. C’è fame di lavoro, di di

BERLUSCONI “SUGGERIVA GLI OBIETTIVI A COSA NOSTRA PER FARE ABOLIRE IL 41 BIS E MODIFICARE LA LEGGE SUI PENTITI”?

"Silvio Berlusconi suggeriva gli obiettivi a Cosa nostra" secondo il collaboratore di giustizia Giovanni Ciaramitaro, alla ripresa dell'udienza del processo sulla trattativa tra Stato e mafia. Le stragi del 1993 erano fatte "per abolire il 41 bis e modificare la legge sui pentiti. Le bombe servivano per scendere a patti con lo Stato". Il nome "lo fece Francesco Giuliano, durante il periodo in cui abbiamo trascorso assieme la latitanza, mentre in tv c'era una trasmissione in cui partecipava Berlusconi"

Palermo, 10 set. 2015 - "Era Silvio Berlusconi il politico che suggeriva gli obiettivi a Cosa nostra". Lo ha detto il collaboratore di giustizia Giovanni Ciaramitaro, oggi, alla ripresa dell'udienza del processo sull trattativa tra Stato e mafia, in corso nell'aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo, riferendo delle stragi in Continente del 1993, fatte, ha spiegato "per abolire il 41 bis e modificare la legge sui pentiti. Le bombe servivano per scendere a patti con lo Stato". E un politico - che prima della breve sospensione per conferire col proprio avvocato aveva detto che era di Palermo e che non voleva nominare per tutelare la propria famiglia - "dava gli obiettivi da colpire, gli indirizzi giusti".

Il nome "lo fece Francesco Giuliano - ha aggiunto Ciaramitaro - durante il periodo in cui abbiamo trascorso assieme la latitanza, mentre in tv c'era una trasmissione in cui partecipava Berlusconi". Ciaramitaro il 23 luglio 1996 al pm Gabriele Chelazzi, disse, riferendo quanto appreso da Francesco Giuliano: "come infatti lui (Berlusconi, ndr) - ha confermato oggi davanti alla Corte di assise di Palermo - diventato presidente si e' mosso, per fare una legge sulle carceri, che non e' stata approvata". Secondo Ciaramitaro le stragi del 1993 si fermarono per "motivi finanziari. Dopo l'arresto dei fratelli Graviano - ha detto - non c'era piu' nessuno che sosteneva le trasferte. A Roma e' rimasto seppellito l'esplosivo da piazzare nella Torre di Pisa, il resto invece era a Palermo". (AGI)

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