Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

INPS, TUTTO SULLA PENSIONE DEI PREFETTI

Roma, 2 ottobre 2015 - Prosegue l’operazione trasparenza “Inps a porte aperte”. In questa sezione, raggiungibile dall’home page del sito istituzionale (www.inps.it), vengono pubblicate informazioni che chiariscono le regole previste per la composizione e l’effettivo funzionamento dei maggiori fondi speciali gestiti dall’Istituto e di quelle categorie di lavoratori che usufruiscono di particolari regole contributive e previdenziali. La sezione “Inps a porte aperte” è dedicata a migliorare il rapporto informativo tra Ente e cittadini, al di là degli obblighi prescritti dalla legge. L’obiettivo è quello di rendere più chiari i meccanismi di funzionamento delle prestazioni erogate dall’Istituto. L’iniziativa fa parte di quell’operazione trasparenza annunciata dal presidente Inps, Tito Boeri, all’atto del suo insediamento. Viene pubblicata oggi una scheda informativa sulla previdenza dei prefetti.

Il personale della carriera prefettizia non appartiene ad una gestione previdenziale a se stante. Tuttavia gode di un trattamento particolare non solo rispetto ai lavoratori dipendenti privati, ma anche rispetto ai dipendenti pubblici poiché al personale di questa categoria sono attribuiti sei aumenti periodici che si aggiungono alla pensione già determinata e corrispondenti mediamente ad un importo di circa il 15% della retribuzione rapportata all’anzianità contributiva posseduta.

Il personale della carriera prefettizia, in quanto dipendente civile dello Stato, è iscritto alla cassa per i trattamenti pensionistici dei dipendenti dello Stato (CTPS), istituita il 1° gennaio 1996, come gestione separata dell’Inpdap. La soppressione dell’Inpdap, dal 1° gennaio 2012, ha determinato il trasferimento dei Fondi gestiti all’Inps.

La CTPS è gestita contabilmente in maniera unitaria, senza evidenza contabile separata per categorie di iscritti/pensionati. Pertanto, non è possibile esporre alcun dato sulla situazione economica e patrimoniale per i soli dipendenti civili dello Stato appartenenti alla carriera prefettizia.

Le principali differenze con il Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (FPLD) possono essere così sintetizzate:
• fino al 31 dicembre 1992:
1. la pensione era calcolata sulla base della retribuzione tabellare dell’ultimo giorno di servizio, maggiorata del 18%;
2. non esistevano tetti retributivi, che sono stati parzialmente introdotti dal 1993 ed integralmente allineati a quelli in vigore nel FPLD nel 1998.

• L’aliquota di rendimento è del 2,33% fino al 15° anno di anzianità e dell’1,80% dal 16° anno in poi. Tali aliquote si applicano:
o fino al 31 dicembre 2011 per chi ha almeno 18 anni di anzianità di servizio al 31.12.1995;
o fino al 31 dicembre 1995 per chi aveva anzianità inferiori a tale data.

• A tutto il personale della carriera prefettizia, come sopra ricordato, sono attribuiti sei aumenti periodici, che si aggiungono alla pensione già determinata.

Alcuni simulazioni compiute documentano come le pensioni di vecchiaia e anzianità del personale della carriera prefettizia si rapportano con le prestazioni che sarebbero state erogate applicando il metodo contributivo. Sebbene il campione sia ridotto si nota una riduzione media dell’ordine del 40% sulla pensione lorda.

La scheda completa relativa alla previdenza del personale della carriera prefettizia è disponibile nella sezione “Inps a porte aperte” sul sito www.inps.it, insieme a tutte le altre già pubblicate.
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La pensione di vecchiaia
Con riferimento ai requisiti anagrafici per il diritto alla pensione di vecchiaia, il personale della carriera prefettizia è collocato a riposo d’ufficio al compimento del sessantacinquesimo anno di età, se a tale età ha già maturato il diritto a pensione. In caso contrario, dovrà permanere in servizio fino al compimento dell’età anagrafica per la pensione di vecchiaia prevista dalla riforma Fornero. Dal 1° gennaio 2013 i requisiti anagrafici per la pensione di vecchiaia sono adeguati agli incrementi della speranza di vita secondo le regole vigenti per la generalità dei lavoratori.
I requisiti contributivi minimi richiesti sono di 20 anni.

Pensione anticipata nel sistema contributivo
Per i prefetti cui il primo contributo decorre dal 1° gennaio 1996, il diritto alla pensione anticipata si consegue al compimento del requisito anagrafico di 63 anni, a condizione che siano in possesso di un'anzianità contributiva effettiva di almeno venti anni e che l’ammontare della prima rata di pensione risulti non inferiore ad un importo soglia mensile, quantificato per l’anno 2012 in misura pari a 2,8 volte l'importo dell’assegno sociale. Per la generalità dei lavoratori del sistema misto valgono invece requisiti contributivi minimi (41 anni per le donne e 42 per gli uomini, adeguati in base all’evoluzione della speranza all’anno di maturazione del relativo diritto).

Per contribuzione effettiva si considera quella obbligatoria, volontaria e da riscatto, effettivamente versata e accreditata, con esclusione di quella figurativa, mentre i requisiti anagrafici previsti devono essere adeguati agli incrementi della speranza di vita.
Maggiorazioni economiche spettanti in sede di pensione
A tutto il personale della carriera prefettizia sono attribuiti sei aumenti periodici che si aggiungono alla pensione già determinata. L’importo varia in base all’imponibile e al sistema di calcolo di appartenenza ma, complessivamente corrispondono mediamente ad un importo di circa il 15% della retribuzione rapportata all’anzianità contributiva posseduta. Sugli aumenti vengono comunque versati i contributi.

Maggiorazioni di servizio
Le maggiorazioni sono aumenti di servizio che la legge riconosce in relazione ad un particolare status dell’iscritto o in base alla natura del servizio svolto e che concorrono alla definizione dell’anzianità contributiva. Nel caso di sovrapposizione di maggiorazioni viene valutata quella più favorevole per l’iscritto. La maggiorazione di un quinto , compete solo ai prefetti provenienti dal corpo di Polizia e si applica unicamente al periodo di servizio svolto nella Polizia di Stato. Dal gennaio 1998 le maggiorazioni non possono complessivamente eccedere i 5 anni. Gli aumenti di servizi a seguito di maggiorazioni maturate al 31/12/1997 sono riconosciuti utili ai fini pensionistici anche se eccedenti i 5 anni, ma non possono essere riconosciute ulteriori maggiorazioni.

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