Capizzi, studente modello di 16 anni ucciso in piazza da un ventenne armato di pistola

Uno studente di 16 anni,  Giuseppe Di Dio, è stato ucciso sabato 1° novembre a Capizzi, piccolo comune dei Nebrodi in provincia di Messina, mentre un suo amico è rimasto ferito nella sparatoria. Fermate tre persone.  Giuseppe Di Dio frequentava la terza classe  dell'istituto alberghiero di Troina (Enna) e sarebbe stato attinto per errore dai colpi mortali esplosi da  Giacomo Frasconà Filaro , il 20.enne presunto assassino . 3 nov 2025 - Giuseppe Di Dio, 16 anni, e i suoi amici si trovavano  davanti a un bar di via Roma, a Capizzi, quando da un'automobile sarebbero scese tre persone, una delle quali avrebbe esploso i colpi di arma da fuoco che hanno attinto mortalmente il sedicenne, ferendo un altro giovane di 22 anni.  Si tratta di  Antonio Frasconà Filaro , 48 anni, e dei figli Mario, 18 anni, e Giacomo, 20 anni. Quest'ultimo, armato di pistola avrebbe fatto fuoco sulle persone presenti all'esterno del  bar di via Roma, a Capizzi, uccidendo ...

SAN FRATELLO: AMBULANTE VENDE BACALÀ E SPACCIA BANCONOTE FALSE

Arrestato dai Carabinieri a San Fratello (ME), ambulante che, con la scusa di vendere Stoccafisso, spaccia banconote false
14 novembre 2015 Nella sera di ieri i Carabinieri della Stazione di San Fratello hanno arrestato per : “spendita e introduzione nello stato, previo concerto, di monete falsificate” e “tentata truffa” un cinquantaduenne di Paternò.
L’uomo, mentre viaggiava sulla SS 289 nel territorio di San Fratello (ME), a bordo di un autocarro piaggio bianco attrezzato per la vendita di pesce “stocco” veniva controllato dai militari dell’Arma che gli trovavano 6 banconote da euro 10,00, poi, risultate contraffatte. A indurre i Carabinieri al controllo era stato il gesto repentino compiuto dall’uomo quando, fermato nel corso di un controllo alla circolazione stradale, era stato invitato a scendere dalla macchina.

Infatti, con fare furtivo e credendo di non essere visto in quel frangente, il predetto aveva lasciato cadere, sul ciglio della strada (per la precisione sotto il furgoncino), una serie di banconote accartocciate e poi risultate false. Un gesto fulmineo fatto nella convinzione che i Carabinieri fossero distratti, non passava inosservato. Analizzando il gruzzolo recuperato (di sei banconote da dieci euro), i Carabinieri avevano modo di intuire immediatamente il perché della condotta assunta dal controllato: infatti, si trattava di banconote false che quel soggetto stava provando a spacciare nel piccolo centro nebroideo sfruttando la vendita ambulante del “pesce stocco”.
Veniva, inoltre, con una breve indagine locale dei Carabinieri, ricostruito come poco prima, l’uomo avesse tentato d’acquistare del pane presso un negozio del luogo, cercando di usare la banconota contraffatta. Ciò aveva creato “un’effervescente” reazione dell’ esercente che, intuito il tentativo di truffa, reagiva invitandolo ad uscire dall’esercizio. Le banconote sono state sottoposte a sequestro insieme al furgone e al pesce. Si trattava, infatti , di un quantitativo di kg. 160 ( per un valore approssimativo di 3.000 euro), in pessimo stato di conservazione, tanto da essere sequestrato e distrutto con l’ausilio di personale dell’Asp. L’uomo, pertanto, infatti dovrà rispondere anche di vendita di alimenti in pessimo stato di conservazione.

L’ arrestato, su disposizione della Dottoressa Casabona della Procura di Patti, dopo aver passato la notte nelle camere di sicurezza dei Carabinieri di Santo Stefano di Camastra, nella giornata di oggi, all’udienza di convalida presso il Tribunale di Patti, veniva giudicato con rito per direttissima e sottoposto all’obbligo di soggiorno nel comune di Paternò (CT).

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