Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

TEATRO VITTORIO, EMANUELE: "LA MUSICA NON CAMBIA, BISOGNA RISPETTARE LE RELAZIONI SINDACALI»

Messina, 5 novembre ’15 - «Non è assolutamente accettabile il modus operandi dei vertici del Teatro Vittorio Emanuele sulle questioni legate alla struttura organizzativa ed alle “code” ad oggi irrisolte. Non intendiamo partecipare a scelte che riguardano il personale e che vengono decise a priori dal Consiglio di Amministrazione». Posizione chiara quella espressa da Calogero Emanuele, segretario generale della Cisl Fp Messina. «Se con la programmazione che ritiene approvare l’Ente si prefigurerà una esternalizzazione dei servizi – afferma – saremo fortemente contrari perché riteniamo che il personale in servizio è sufficiente ed è in possesso di tutti i requisiti per assolvere ai compiti e svolgere le attività necessarie per il buon funzionamento dell’Ente Teatro».
La Cisl Funzione Pubblica della Cisl ribadisce come le relazioni sindacali previste su alcune materie obbligano ad aprire il confronto con il sindacato e trovare il necessario accordo nel rispetto della normativa e dello stesso contratto collettivo regionale vigente.

«È incomprensibile – sottolinea Calogero Emanuele - come ci si attarda a definire il programma delle attività aggiuntive e straordinarie legate alle prestazioni aggiuntive rese dai lavoratori in correlazione alle attività artistiche programmate anche a breve scadenza sapendo che, ad oggi, sono state rese prestazioni senza la prevista corresponsione del dovuto e con la disponibilità de lavoratori che non può durare sine die. Abbiamo sempre ribadito la piena disponibilità a ricercare soluzioni e fare proposte per un vero rilancio del Teatro Vittorio ma – aggiunge – non possiamo consentire che vengano fatte scelte a discapito dei lavoratori e anche delle stesse attività che, in alcuni casi, hanno procurato solo debiti e mancati introiti e, quindi, con ripercussioni negative per il futuro del Teatro stesso. Troppe storture si sono registrate nel passato e bisogna cambiare “verso” e come sindacato, non vogliamo essere corresponsabili di scelte sbagliate».

La Cisl Fp evidenzia come l’Ente sia chiamato ed obbligato a rispettare regole, leggi, normative per mettere in sicurezza diritti e impegni assunti con i lavoratori e la collettività e che, se trasgredite, oltre a non produrre gli auspicati effetti, comporterebbero responsabilità amministrative, contabili e patrimoniali in campo ai soggetti coinvolti.
Con questo intento e con questo impegno la Cisl guarda al futuro del Teatro Vittorio Emanuele, «ma - prosegue Emanuele - è necessario remare tutti nella stesa direzione, sia pure col confronto aspro, ma in maniera sinergica, con la convinzione che l’obiettivo si può raggiungere solo se si mettono insieme tutti i pezzi del mosaico, dai vertici del Teatro, ai lavoratori, artisti compresi e quanti ancora, malgrado tutto, credono nel “Teatro Vittorio” quale simbolo per la Città, per Sicilia e per la Nazione».

La Cisl chiede al CdA e al Sovrintendente di riconsiderare il loro modo di operare per evitare di passare ad altre azioni volte a ripristinare regole e rispetto della normativa vigente, aprendo il confronto “vero” in maniera trasparente, per ricercare le giuste soluzioni «ed evitare che il Teatro sprofondi ancora una volta nella ingovernabilità e soprattutto perda quella che è la “mission” che certamente non può essere rispettata decidendo nelle “secrete stanze” ciò che invece impone ed obbliga al confronto sindacale».

Commenti