Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

CUCCHI: 'RAFFAELE E I SUOI COLLEGHI SI ERANO DIVERTITI A PICCHIARE STEFANO CUCCHI'

Sulla morte di Stefano Cucchi, la Procura della Repubblica di Roma ha chiesto una nuova perizia medico-legale ritienendo che nella notte tra il 15 e il 16 ottobre 2009, il giovane morto per le percosse abbia subito violenza nella stazione Appia, subito dopo l'arresto. Gli interventi di Roberto Saviano, di Riccardo Casamassims, il carabiniere che ha testimoniato e di Ilaria Chucchi, la sorella di Stefano

14/12/2015 - Così scrive Roberto Saviano sulla sua pagina Facebook: "La Procura di Roma chiede una nuova perizia medico-legale poiché ritiene che Stefano Cucchi, nella notte tra il 15 e il 16 ottobre 2009, abbia subito violenza nella stazione Appia, subito dopo l'arresto. Oggi, dobbiamo ringraziare la famiglia di Stefano Cucchi e il loro avvocato Fabio Anselmo perché non si sono arresi. Perché anche quando tutto sembrava perduto, hanno creduto nella giustizia e nella possibilità che vi fosse ancora una strada da percorrere per capire cosa era accaduto. E oggi, le parole del Comandante generale dell'Arma dei Carabinieri Tullio Del Sette, che condanna i comportamenti violenti di esponenti dell'Arma, sono come una rivoluzione civile. Se dovessero essere accertate le violenze ipotizzate dalla Procura di Roma, le parole del Comandante Del Sette ci danno sin da ora la certezza che le mele marce saranno allontanate per sempre, a tutela della dignità di un Corpo che ogni giorno è in strada, nelle situazioni piu difficili. Spesso unico Stato dove lo Stato non c'è.

E sulla pagina Fb di Ilaria Cucchi, Riccardo Casamassims afferma: "Caro Saviano sono il carabiniere che ha testimoniato .io mi auguro che il comandante generale prenda provvedimenti quello che posso dire e che per aver denunciato gravi reati ho subito più trasferimenti. Domani presenterò la richiesta per rendere pubblico quello che mi è successo".

Ilaria Chucchi, la sorella di Stefano Cucchi, sempre su Fb interviene sulle dichiarazioni rilasciate da dal generale Del Sette quando dice che "non bisogna infangare l'Arma dei Carabinieri". "Ha ragione. - dice la Cucchi - Però io non riesco a non pensare a Stefano, magro magro, alto 1 metro e sessanta, che viene preso a calci fino a spezzargli la schiena. Non riesco a non pensare allo scherno di quei carabinieri mentre gli facevano tutto quel male. Soprattutto non riesco a non pensare al fatto che se ne possano addirittura essere vantati.
"Raffaele ed i suoi colleghi si erano divertiti a picchiare Stefano Cucchi".
Si sono divertiti. Si. Sta scritto nelle carte processuali. Mi chiedo quale divertimento si possa provare a fare del male ad un essere umano inerme e che non si può difendere.
"era un tossico di merda"... Dicevano e dicono tutt'ora. Mi ricorda molto quel che afferma in modo più elegante ma non troppo qualche illustre politico italiano.
È questa la nostra cultura?
Ma caro generale Del Sette io voglio chiederle con tutto il mio cuore, anche a nome dei miei genitori, è proprio sicuro che il problema ora più importante da affrontare è quello che non venga infangata l'Arma? Che la cosa più giusta da dire per il suo comandante in capo sia questa? Non sarebbe forse più giusto preoccuparsi delle vere vittime di questa tragedia?
Con rispetto".

Ilaria Cucchi, l'11 dicembre 2015 così scriveva sulla propria pagina Fb: "Stefano, vorrei dire tante cose ma non riesco a dirne nemmeno mezza. Vorrei essere felice per il risultato raggiunto ma come si fa ad essere felici? Volevo la verità. La ho, come ti avevo promesso. Avrei voluto proteggerti. Avrei voluto essere lì a fermarli, mentre loro si divertivano. Ora ho solo voglia di piangere."

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