1° Maggio: «Festa del Lavoro», la filastrocca di Mimmo Mòllica

1° Maggio Festa del lavoro. La «Filastrocca del Lavoro» di Mimmo Mòllica racconta in versi e strofe questa importante ricorrenza. E noi la proponiamo a grandi e piccini per celebrare la «Festa del Lavoro e dei Lavoratori».  «Filastrocca del lavoro» di Mimmo Mòllica   Caro babbo che cos’è il lavoro? dei bambini domandano in coro a un papà stanco e pure affannato, dal lavoro appena tornato. Ed il babbo risponde a fatica «serve a vivere, è una regola antica». Ed aggiunge: «… ed inoltre, sapete il lavoro è passione, è volontà e decoro». «E che cosa vuol dire decoro?», ribatterono subito loro. «È nell’opera di un falegname, è Van Gogh, è in un vaso di rame». «È Geppetto e il suo pezzo di legno, è Pinocchio, è Collodi e il suo ingegno, è donare qualcosa di noi senza credersi dei supereroi». «È costruire un gran bel grattacielo, è Gesù quando spiega il Vangelo, compiacersi di quello che fai, è dolersene se non ce l’hai!». Però un tipo iniziò a blaterare: «È pagare la gente per non lavorare, s

FUTURO A SINISTRA SICILIA: “IL GOVERNO CROCETTA HA DISATTESO LE PROMESSE DI CAMBIAMENTO”

Lo scorso sabato 19 dicembre si è svolta a Enna l’assemblea regionale del “Comitato Futuro a Sinistra Sicilia”, tema centrale dell’iniziativa: “Anche in Sicilia Futuro a Sinistra verso Sinistra Italiana”. Hanno partecipato all’incontro rappresentanze delle diverse realtà territoriali dei comitati provinciali di”Futuro a Sinistra” in Sicilia
Messina, 21/12/2015 - Nel corso dell’incontro si è svolto un interessante e ampio dibattito sui temi di politica Nazionale e Regionale sui quali i presenti hanno concordato in merito ad una posizione fortemente critica relativamente al governo Renzi e le politiche di riforma regressive che si stanno portando avanti a partire dalla “jobs act”, la legge elettorale “Italicum” , la riforma della scuola “buona Scuola”, la riforma costituzionale. Si conviene sul fatto che tali riforme rappresentano politiche sempre più lontane dalle vere esigenze della maggioranza della popolazione del nostro paese. Il PD di Renzi si sposta sempre di più verso posizioni di centro e neoliberiste, allontanandosi dai valori e dalle politiche tradizionali della sinistra.
Anche riguardo la situazione regionale del governo Crocetta, il giudizio che esce fuori dal dibattito è molto critico, Crocetta ha disatteso le promesse di cambiamento che avevano contraddistinto la sua campagna elettorale.

Alla conclusione del dibattito è stato nominato un gruppo di lavoro composto da Roberto Fai, Tommaso Lima e Maurizio Rella, che avrà il compito di redigere un documento di sintesi, “La Carta di Enna” (in allegato), che costituirà un contributo di FaS Sicilia da inviare anche al Comitato Nazionale, verso la costruzione di “Sinistra Italiana” . Infine si è proceduto alla costituzione del Comitato Siciliano di Futuro a Sinistra e all’elezione del coordinamento regionale . Referente regionale è stato eletto all’unanimità Maurizio Rella.
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“CARTA DI ENNA”
Il contributo del “Comitato Futuro a Sinistra Sicilia” per il processo costituente della Sinistra Italiana

Preso atto della radicale mutazione genetica che connota oramai in modo visibile e marcato la parabola del PD di Renzi, l’esigenza di dar vita a un ampio, plurale e ricco processo costituente in grado di ridare forza, consistenza organizzativa ed una chiara identità politico-culturale alla Sinistra Italiana, radicandola fortemente nel tessuto sociale e civile del Paese, è un compito urgente e ineludibile. Ripopolare e rivitalizzare lo spazio politico della Sinistra per riaffermarne le sue ragioni è il tema e l’obiettivo improcrastinabile che è richiesto per rivitalizzare la democrazia italiana. La peculiarità della situazione italiana è data dal fatto che, di fronte al tracollo della destra berlusconiana, il PD sta progressivamente occupando il centro del sistema, interpretando in autonomia il ruolo di garante delle politiche di austerità e del progetto di ristrutturazione neoliberista in atto. Puntando ad attrarre l’elettorato deluso della destra, esso rinuncia a rappresentare l’interesse del lavoro e della parte più debole della popolazione, che cerca altrove, spesso in proposte politiche populiste, una propria rappresentanza, o si ritira nell’astensione. Il Pd si fa inoltre promotore del restringimento degli spazi di partecipazione democratica e di un pericoloso indebolimento delle istituzioni di garanzia con il “pacchetto” Italicum-riforma costituzionale”. Inoltre, l’idea di dar vita ad un “partito della nazione” – approdato ad una fisionomia volutamente indefinita da partito “pigliatutto”, che sotto il mantra della modernizzazione cela la riproposizione di politiche moderate già ipotizzate dalla destra (dai provvedimenti sul jobs act a quelli sulla “Buona scuola” alle riforme costituzionali, dal filo rosso del verticismo “decisionista” e dell'impoverimento dei luoghi della discussione collettiva, dal parlamento allo stesso partito) – costituisce prova della radicale trasformazione della cultura politica della nuova classe dirigente, espressa da Renzi e dal “renzismo”.
Risiedono anche in queste intenzioni di posizionarsi al “centro”, da parte del PD le ragioni dell’indebolimento di una “SINISTRA” in grado di corrispondere agli attuali e inevitabili processi di globalizzazione. Eppure di una sinistra si sente, oggi più che mai, il bisogno. Una Sinistra Italiana plurale e popolare che sappia intercettare e rappresentare gli interessi di quella maggioranza della popolazione che negli ultimi anni, per effetto dei processi in atto, ha visto aumentare la propria insicurezza e ridurre le condizioni di benessere e prosciugato il ventaglio di opportunità in grado di dare senso al futuro per le nuove generazioni. Una Sinistra Italiana che sappia attrarre e coordinare verso un progetto politico comune quelle risorse intellettuali e di riflessione che pure sono presenti nella società italiana. Nel Pd non c’è spazio per sviluppare un’iniziativa politica e una visione all’altezza della sfida”. Non è un caso che un simile partito raccolga sempre più spesso adesioni di ceto politico e classe dirigente proveniente dal centrodestra: non si tratta solo del ritorno dell'opportunismo e del trasformismo che è parte della storia profonda d'Italia, ma di una ancor più inquietante effettiva sintonia politica, ormai del tutto metabolizzata da un partito permeabile, senza identità, leaderista a Roma e notabilare in periferia.
Da qui dunque le ragioni dell’avvio di un processo politico costituente in grado di riaffermare le ragioni di una politica di sinistra. Tale esigenza trova la sua urgenza anche, e in special modo, in Sicilia, stretta nella morsa di una crisi sociale, occupazionale, di progressivo impoverimento, di mancanza di chiare prospettive di sviluppo e opportunità civili, mentre il quadro politico-istituzionale dell’isola continua a offrire la propria drammatica incapacità e inadeguatezza, con un Governo Crocetta giunto alla sua quarta composizione, avvitato nel suo pressappochismo legislativo e in processi di preoccupante trasformismo politico, causa principale della decennale permanenza di un gelatinoso e vischioso reticolo di connessioni e intrecci burocratico-istituzionali, da cui emergono ed esplodono i molti casi di illegalità, corruzione, scandali e malaffare che mortificano e impediscono la possibilità di un rinnovamento della politica e l’affermazione di una classe dirigente, finalmente libera da condizionamenti e dalle paludi di consorterie presenti nei partiti e nelle Istituzioni.

Con LA CARTA DI ENNA s’intende dar vita e inaugurare, anche in Sicilia, un “processo politico costituente” – aperto, fortemente inclusivo, plurale ed ospitale, fatto di donne, uomini, giovani, lavoratori, studenti, professionisti, intellettuali, ecc.. – verso la ricomposizione organizzativa e radicata, presente in tutti i Comuni dell’Isola, della Sinistra Siciliana, che, guardando positivamente i percorsi avviati in sede nazionale con la costituzione di Futuro a Sinistra all’assemblea di Roma del quattro luglio, con le sue diramazioni locali in tutto il Paese e anche in Sicilia quasi in tutte le province, attiva da tempo sotto forma di comitati provinciali e regionali ed oggi organizzata anche in Sicilia come “Comitato Regionale di Futuro a Sinistra Sicilia”, e la più recente costituzione del gruppo parlamentare di Sinistra Italiana attraverso i percorsi politici in atto aperti dall’Assise del 7 novembre, al Teatro Quirino a Roma, dagli esponenti e parlamentari di SEL e Futuro a Sinistra, il nostro comitato regionale auspica e intende contribuire, anche dalla Sicilia, alla costituzione di un partito che, rifuggendo dalla connotazione “liquida” che Renzi ha inteso conferire al suo PD, sappia dar vita a una forza organizzata e strutturata, ripensata nelle sue forme rispetto alla tradizione irrecuperabile del partito di massa novecentesco, pertanto lontana da nostalgie e passatismi, con meccanismi moderni di partecipazione e comunicazione, consapevole della necessità di “rappresentare” il proprio messaggio politico attraverso personalità autorevoli e “forti” ma non subalterna al leaderismo dilagante, ispirata da cultura di governo, dalla capacità di individuare una propria agenda di priorità che non si limiti a denunciare problemi ma sappia indicare soluzioni politiche praticabili ed efficaci, e perciò lontana tanto dalla pura amministrazione dell'esistente quanto dalla protesta vociante e sterile; consapevole della necessità del consenso ma non prigioniera di populismi e semplificazioni di questioni complesse; che immetta principi e valori antichi (lavoro, diritti, garanzie, partecipazione, europeismo) in un alveo politico e programmatico che ne valorizzi l'attualità e la necessità con un linguaggio nuovo e una cornice di riferimento ispirata ad un moderno umanesimo sociale.
La Sinistra Siciliana è pronta a dare il proprio contributo al consolidamento di tale processo politico, ideale e organizzativo nel quadro nazionale.

Enna, 19 dicembre 2015.

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