Scorie nucleari: anche a Trapani il NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi

Manifestazione NO deposito scorie. Ciminnisi (M5S): "Auspichiamo presa di posizione di maggioranza e Governo di centrodestra".  La deputata ARS Cinqustelle Cristina Ciminnisi presente, unitamente alla coordinatrice Territoriale del M5S Francesca Trapani, alla manifestazione contro le scorie nucleari avvenuta a Trapani. Trapani, 2 maggio 2024  – "Come abbiamo già fatto a Segesta, anche a Trapani, oggi abbiamo manifestato il nostro NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi nei nostri territori. Come MoVimento 5 Stelle Sicilia, lavoreremo perché l’ARS approvi la mozione affinché Trapani e Calatafimi non diventino la pattumiera d’Italia. Ci preoccupa il fatto che non abbiamo ancora ascoltato un NO altrettanto deciso da parte della maggioranza di centrodestra, né da parte del Governo Regionale. Al contrario, sembrano giungere da autorevoli rappresentanti del territorio preoccupanti voci di 'disponibilità a valutare' le 'opportunità economiche'.

GRATTERI JR. SOTTO SCORTA, DOPO IL PADRE SOTTO TUTELA PURE IL FIGLIO A MESSINA

Messina, 17 gennaio 2016 - Gratteri jr., figlio di uno dei magistrati più esposti nella lotta alla 'ndrangheta, finisce sotto scorta. Dopo il padre, magistrato, finisce sotto tutela il figlio del procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, dopo che due persone incappucciate hanno citofonato all’abitazione di Messina del giovane Gratteri dichiarandosi poliziotti. Il figlio del procuratore Gratteri ha avuto modo di vedere le due persone incappucciate scendere le scale dal piano soprastante la propria abitazione a Messina. La polizia, che indaga sull’episodio, non esclude alcuna ipotesi, giungendo alla decisione (presa in sede di Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica) di mettere sotto tutela il giovane figlio del procuratore aggiunto di Reggio Calabria, protagonista di un episodio dai contorni ancora misteriosi ma che viene tenuto in considerazione con la massima attenzione dalle forze dell'ordine. La decisione di mettere sotto tutela il giovane studente di medicina è stata presa in sede di Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, dopo che due persone incappucciate hanno suonato al campanello dell'edificio in cui Gratteri jr. abita a Messina.

Il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Nicola Gratteri ha indagato sulla strage di Duisburg e sulle rotte internazionali del narcotraffico.

E’ strano che i due finti poliziotti abbiano suonato casualmente al campanello di casa del figlio del magistrato. I due si sono presentati come agenti di polizia, il Corpo che cura la scorta del padre magistrato sotto tutela da tempo. I due, una volta al piano del giovane, sarebbero poi fuggiti. I parlamentari 5 stelle hanno presentato alla Camera un'interrogazione al ministro dell'Interno sul recente episodio. Sono Dalila Nesci, Nicola Morra, Paolo Parentela, Federica Dieni e Laura Ferrara, parlamentare Ue dei 5 stelle. Per loro: "Nulla va sottovalutato, quando c'è di mezzo l'impegno vero contro la criminalità organizzata". "Il dottor Gratteri - sostengono i parlamentari 5 stelle - è tra i magistrati più esposti e impegnati contro la 'ndrangheta. Il recente episodio capitato a suo figlio è di estrema gravità, perché ha le caratteristiche di un segnale, pericoloso e perfino macabro".
Nicola Gratteri, Procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia presso il Tribunale di Reggio Calabria, ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa. lo scorso 12 aprile 2015 ha lanciato un duro atto di accusa nei confronti dell’Onu, l’Organizzazione delle Nazioni Unite, sul cui ruolo e sul cui comportamento Nicola Gratteri ha pronunciato parole piuttosto sarcastiche e gravi, lasciando intendere come il commercio della cocaina e la situazione della Colombia e dei potentati criminali e terroristici internazionali non vengano di fatto indagati e sanzionati, al fine di indebolirne l’azione e stroncarne l’economia, se non con 13 anni di ritardo. Che tempo che fa il talk show condotto da Fabio Fazio ha presentato domenica 12 aprile, Nicola Gratteri, Procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia presso il Tribunale di Reggio Calabria, e il suo libro Oro Bianco – Storie di uomini, traffici e denaro dall’impero della cocaina, scritto con Antonio Nicaso e frutto di un lavoro di ricerca sul campo senza precedenti, in un viaggio dalla Colombia alla Calabria seguendo le tappe di un business planetario che oggi vale oltre 500 miliardi di dollari.

"La 'ndrangheta come anche la camorra - ha detto il dott. Gratteri intervistato da Fazio a Che tempo che fa - sono presenti nell'edilizia come nel trasporto di inerti. Per loro più che per il guadagno è un fatto di prestigio. Essere presenti sull'alta velocità, sulla Tav, sull'Expo, sul terremoto a L'Aquila o in Emilia Romagna, o sulla Salerno - Reggio Calabria è un fatto di prestigio: poter dire "io c'ero"!"

Attraverso la vendita della cocaina, con l’uso di sottomarini azzurrati, costruiti con resina trasparente, ed aerei non tracciabili perché ricoperti di carta copiativa, le organizzazioni criminali del Sud America, dedite al commercio internazionale di droga prodotta in Colombia, sarebbero in grado di comprare armi di qualsiasi costo e tecnologia.

"Sono stato in Colombia, in un campo di addestramento dell'esercito colombiano che contrasta le Farc, - ha detto a ancora il dott. Gratteri - dove è in atto una guerra che dura da 60 anni e dove ora, purtroppo, si sta facendo una trattativa, una pacificazione tra una commissione del Governo colombiano e le Farc, garante la famiglia Castro a Cuba. Dico purtroppo perché io non sono d'accordo su questa pacificazione in quanto prevede che persone che si definiscono pacifisti, ma in realtà sono dei trafficanti di cocaina, dei produttori di cocaina, pretendono, pure dopo avere ucciso 100 o 200 persone, di non farsi un giorno di galera. Questi pretendono l'istituzione delle zone franche per potere coltivare cocaina e col ricavato possono comprarsi qualsiasi arma disponibile al mercato nero. E quindi potere dettare l'agenda politica in Sudamerica."

"E di queste cose - ha proseguito Gratteri - non ne parla nessuno, soprattutto l'Onu. L'Onu è diventata il posto degli sfigati, dove io sono stato proprio in questi giorni... Per scrivere questo libro sono stato all'Onu, per discutere alcune loro statistiche: quel giorno (cioè pochi mesi fa) si parlava della guerra civile nell'ex Jugoslavia. In questo momento abbiamo il terrorismo internazionale, la guerra al confine tra Russia ed Europa, abbiamo il nord Africa che è una polveriera e l'Onu è impegnata a discutere ciò che è accaduto 13 anni fa in Bosnia. E quindi l'Onu si preoccuperà dei problemi di oggi fra 13 anni, perché i problemi degli Stati Uniti, della Cina o della Russia si discutono in altri posti.
Fino agli anni Novanta, la cocaina era una droga d'élite, riservata a pochi ricchi in vena di originalità. Oggi è «sballo» di massa, popolare e a buon prezzo: c'è chi la fuma e chi la sniffa anche tutti i giorni, perché tanto «basta chiederla e la trovi ovunque». Il mondo della cocaina è un immenso suk, un grande mercato di miraggi e illusioni, un piacere effimero costruito sull'inganno della mente. È, soprattutto, un mercato che non conosce crisi. Secondo l'Unodc, l'ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine, nel 2012 nel mondo 243 milioni di persone fra i 15 e i 64 anni hanno assunto almeno una volta sostanze illecite. Fra tutte, la cocaina è la più richiesta e la più venduta dalla 'ndrangheta.
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Nicola Gratteri è uno dei magistrati più esposti nella lotta alla 'ndrangheta. Ha indagato sulla strage di Duisburg e sulle rotte internazionali del narcotraffico. Insieme ad Antonio Nicaso per Mondadori ha scritto Fratelli di sangue (2009), La malapianta (2010), La giustizia è una cosa seria (2011), La mafia fa schifo (2011) e Acqua santissima (2013).

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