Scorie nucleari: anche a Trapani il NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi

Manifestazione NO deposito scorie. Ciminnisi (M5S): "Auspichiamo presa di posizione di maggioranza e Governo di centrodestra".  La deputata ARS Cinqustelle Cristina Ciminnisi presente, unitamente alla coordinatrice Territoriale del M5S Francesca Trapani, alla manifestazione contro le scorie nucleari avvenuta a Trapani. Trapani, 2 maggio 2024  – "Come abbiamo già fatto a Segesta, anche a Trapani, oggi abbiamo manifestato il nostro NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi nei nostri territori. Come MoVimento 5 Stelle Sicilia, lavoreremo perché l’ARS approvi la mozione affinché Trapani e Calatafimi non diventino la pattumiera d’Italia. Ci preoccupa il fatto che non abbiamo ancora ascoltato un NO altrettanto deciso da parte della maggioranza di centrodestra, né da parte del Governo Regionale. Al contrario, sembrano giungere da autorevoli rappresentanti del territorio preoccupanti voci di 'disponibilità a valutare' le 'opportunità economiche'.

REFERENDUM CONTRO L’INCENERITORE DEL MELA, IL COMITATO DEI CITTADINI: “INACCETTABILI CLAMOROSE MARCE INDIETRO”

Comunicato del comitato dei cittadini contro l'inceneritore sul referendum
20/01/2016 - Domenica 31 Gennaio i cittadini di San Filippo del Mela e Gualtieri Sicaminò saranno chiamati ad esprimersi su una grave minaccia che riguarda da vicino tutti gli abitanti del comprensorio: l’ipotesi di realizzare un gigantesco inceneritore di rifiuti presso la locale centrale elettrica. Numerosi studi scientifici dimostrano come gli inceneritori siano tra gli impianti più pericolosi in assoluto e come i loro effetti nefasti si possano ripercuotere fino a 30 km di distanza. Basti pensare allo studio Arpa che ha recentemente evidenziato un drammatico aumento della mortalità e di svariate patologie (ad esempio un aumento del 400% per il tumore epatico) causato dall’inceneritore di Vercelli. Ma quest’ultimo bruciava solo un ventesimo delle oltre 500.000 tonnellate di rifiuti del “nostro” ipotetico mega-inceneritore di S.Filippo, la cui minaccia sarebbe quindi ben più grave. Tutto questo, proprio in un’area già dichiarata ad elevato rischio di crisi ambientale, nonché sito di interesse nazionale per le bonifiche, rischia di rivelarsi una bomba socio-sanitaria.

Di certo sarebbe stato preferibile un referendum con un quesito più chiaro ed esplicito, effettuato in primavera in tutto il comprensorio interessato, indetto con vari mesi di anticipo, così come avviene normalmente per le consultazioni referendarie. In questo modo i cittadini avrebbero avuto maggiore possibilità di informarsi e partecipare. Dobbiamo invece fare i conti con i rigori invernali che rendono più difficile sia la partecipazione al voto che la stessa campagna referendaria. Il tutto complicato dalla scarsa risonanza mediatica di una consultazione così ristretta, a dispetto della sua enorme importanza. Peraltro l’ impegno scarso o nullo finora dimostrato nella campagna referendaria da parte delle forze politiche e della stessa amministrazione di San Filippo che ha indetto il referendum appare sintomatico dello scollamento della politica dai reali problemi della gente.

Ma nonostante questi fattori possano condizionare negativamente la partecipazione al referendum, noi invitiamo i cittadini di S.Filippo e Gualtieri, che devono farsi carico di quest’enorme responsabilità, a votare in massa NO all’inceneritore, dimostrando ancora una volta che il nostro territorio E' STUFO di altri veleni ed ha voglia di uno sviluppo diverso, rispettoso dei suoi abitanti.
Un voto di autodifesa personale innanzitutto, ma anche per salvare la propria terra e le future generazioni.

Una cosa è certa, l’eventuale mancato raggiungimento del quorum del 50% previsto a S.Filippo del Mela non potrà e non dovrà essere utilizzato come alibi per avallare questo mostruoso inceneritore, anche perché resterebbe comunque in vigore la delibera, votata all’unanimità dai consiglieri comunali di S.Filippo lo scorso aprile, in cui si esprime totale contrarietà ad impianti basati sulla combustione di rifiuti e derivati. Anche il sindaco ha nei mesi scorsi dichiarato pubblicamente la propria netta contrarietà all’incenerimento di rifiuti e su questo sarebbero in ogni caso inaccettabili clamorose marce indietro.

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