Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

TOMASELLO : IN CASO DI PROCESSO ATREJU SI COSTITUIRÀ PARTE CIVILE

Negli ultimi giorni, come ormai spesso purtroppo avviene,il nostro Ateneo é balzato nelle cronache Nazionali (Repubblica, Corriere, e infine il servizio de “Le Iene” dello scorso 16 Febbraio) per la vicenda che ha visto il Docente del Dipartimento di Scienze Cognitive, Dario Tomasello, essere accusato da Giuseppe Fontanelli, associato dello stesso Dipartimento, di plagio per aver copiato da altri testi in occasione del concorso per l’abilitazione da Prof. “Ordinario”, non conseguita da quest’ultimo al contrario del Prof. accusato

Messina, 18 Febbraio 2016 - L’associazione universitaria "Atreju - La compagnia degli Studenti" intende esprimere il proprio punto di vista:
Dalla documentazione emersa, e dall’accuratezza con la quale gli organi di informazione hanno diffuso e comparato l’opera del candidato Tomasello con quelle oggetto del presunto plagio, non abbiamo alcuna difficoltà a sottolineare come i fatti risultino quantomeno paradossali, singolari, ed in controtendenza dei più elementari insegnamenti che da piccoli i nostri insegnanti a scuola ci hanno trasmesso, attraverso i quali non era ammissibile consegnare un compito in classe “conforme” a quello di un compagno o ad un libro di testo, specialmente utilizzando (come in questo caso sembra avvenire) le medesime parole stile del miglior “copia-incolla” dei giorni nostri.

Non possiamo, ne vogliamo entrare nel merito della diatriba tra il Prof. Tomasello, il Prof. Fontanelli, e il Prof. Amoroso (autore dei testi plagiati che ha esposto denuncia penale contro il Prof). Il dibattito non ci appassiona e non possiamo essere in grado di esprimere un giudizio sulla base di atti e fatti che non possiamo conoscere fino alle radici, che certamente sono più profonde del mero momento concorsuale.

Tornando però all’ironico esempio studentesco, vi ricordate cosa succedeva se si veniva colti in fragranza di …”copiato”? Nella migliore delle ipotesi la Prof di turno dopo averti deriso davanti ai tuoi compagni ti metteva un bel “3”.
E’ proprio questo il punto della vicenda che come Associazione studentesca intendiamo stigmatizzare: Se esiste uno scandalo, lo scandalo é di chi é stato chiamare ad esprimere un giudizio sulla vicenda: Il Ministrero dell’istruzione e della ricerca (MIUR).
Quest’ultimo infatti, sebbene l'Università gli abbia fatto pervenire gli atti ed i documentati contestati così come li abbiamo visti in TV, non soltanto ha lodato il Professore per “l'originalità dei lavori”, ma ha anche dichiarato che: "Ritiene di non dover modificare il giudizio reso".

Pertanto, prendendo atto del giudizio,ci chiediamo e chiediamo al MIUR: quali sono stati i criteri utilizzati nella formulazione di un tale generoso giudizio sull’opera?
Ciò che fa più rabbia é che come al solito, a rimetterci siamo noi studenti, il cui titolo di studio viene sempre e comunque denigrato e sottovalutato da scandali mediatici come questi che, fondati o meno, offuscano e cancellano il nostro sudore impegno quotidiano.
L’Associazione Atreju dunque, per dare voce a questo sentimento di rabbia e come atto simbolico volto dimostrare che ci sono studenti che non possono più restare inermi di fronte a tutto questo, dichiara fin da adesso che se ci dovesse essere il rinvio a giudizio per il prof.Tomasello, Atreju si costituirà parte civile, e chiediamo al Rettore che l'Università stessa si costituisca parte civile per tutelare i diritti degli studenti, che indipendentemente dall'esito del giudizio saranno sempre gli eterni sconfitti.

Andrea Fiore
Presidente dell'Associazione Universitaria “Atreju – La Compagnia degli Studenti”

Francesco Torre
Rappresentante degli Studenti in seno al Senato Accademico

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