
17/02/2016 - Loris Stival, il bambino di 8 anni, assassinato il 29 novembre 2014 nella sua abitazione di Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa, per la cui uccisione si trova in carcere la madre, Veronica Panarello, continua a rivoltarsi nella tomba.
La giovane madre – infatti – ha tirato fuori, dopo più di due anni di carcere, l’ultima ‘verità’, quella che vedrebbe il suocero, Andrea Stival, colpevole dell’omicidio del nipotino. La Procura di Ragusa avrebbe inviato all’uomo una comunicazione di garanzia in qualità di indagato per omicidio e occultamento di cadavere. Andrea Stival, suocero di Veronica Panarello, entrerebbe così nel novero degli imputati di omicidio, aggiungendosi alla nuora e madre di Loris, nell'inchiesta sulla morte del piccolo di Santa Croce di Camerina.
L'iscrizione nel registro degli indagati di Andrea Stival, sarebbe un atto dovuto dopo che la Panarello lo ha chiamato in correità, sostenendo pure che lei e il proprio suocero (e nonno del piccolo Loris) fossero amanti. L'iscrizione nel registro degli indagati, come atto dovuto, nasce dalle dichiarazioni rese lo scorso gennaio nel carcere di Catania ad una psicologa e successivamente non confermate ai magistrati andati a raccogliere quanto da lei precedentemente confidato all’operatrice, perché informasse il Tribunale di quanto le stava ‘consegnando’.
Ricordiamo che Veronica Panarello, accusata di avere strangolato il figlio con delle fascette serrafilo, è ora sotto processo davanti al Gup di Ragusa, con il rito abbreviato, con l’accusa di omicidio premeditato e occultamento di cadavere. Dopo avere strangolato il figlio di 8 anni, la Panarello avrebbe gettato il corpicino del piccolo Loris in un canalone di scolo, in contrada Mulino Vecchio a Santa Croce di Camerina.
E’ l’ultima versione dei fatti per Veronica Panarello, che tira ora dentro il processo (e le responsabilità) il suocero, riproponendo l’ennesima ricostruzione dei fatti, destinata comunque ad elevare il livello di turpitudine che fa da sottofondo a questa terribile storia, che vedrebbe ora la Panarello colpevole (solo?) di avere legato le mani al piccolo, con le fascette serrafili, in quanto costretta dal suocero a farlo.Come se una madre non preferisse piuttosto farsi uccidere, anziché concorrere alla soppressione del proprio figlio, tanto barbaramente e con la propria forsennata complicità.
Davide Stival, padre di Loris e figlio di Andrea Stival, appreso dell'iscrizione nel registro degli indagati del padre, in quanto atto dovuto, ha così commentato: "Accuse poco credibili, il nostro solo obiettivo è la verità”.
“Le dichiarazioni di Veronica appaiono poco credibili, ma noi attendiamo con fiducia il lavoro della magistratura, certi che si arriverà al nostro unico obiettivo: raggiungere la verità". Lo ha affermato l'avvocato Daniele Scrofani, legale di Davide Stival.
L'avvocato Francesco Biazzo, legale di Andrea Stival, il nonno indagato, cade dalle nuvole. “La stampa lo sa e noi no. Ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione da parte del Tribunale, né formale e né informale. La stampa lo sa e noi no...". Così l’avvocato Biazzo ha commentato la notizia dell'iscrizione nel registro degli indagati del suocero della Panarello e padre di Davide Stival, padre del piccolo Loris.
"Andrea Stival - ha aggiunto l’avv. Francesco Biazzo - è estraneo alle accuse mosse dalla signora Panarello, che quereleremo per calunnia non appena in possesso degli atti relativi alle sue dichiarazioni. Andrea Stival non ha ucciso il proprio nipotino Loris e non era l'amante di Veronica Panarello".
Commenti
Posta un commento
NEBRODI E DINTORNI © Le cose e i fatti visti dai Nebrodi, oltre i Nebrodi. Blog, testata giornalistica registrata al tribunale il 12/3/1992.
La redazione si riserva il diritto di rivedere o bloccare completamente i commenti sul blog. I commenti pubblicati non riflettono le opinioni della testata ma solo le opinioni di chi ha scritto il commento.