Comunicato stampa del presidente della FAI, Federazione delle Associazioni Antiracket ed Antiusura Italiane, Pippo Scandurra. Ringraziano la Magistratura e le Forze dell'Ordine per l'operazione “Gotha 6”, 13 ordinanze di custodia cautelare a carico di esponenti della cosca mafiosa di Barcellona Pozzo di Gotto); in particolare, il Procuratore della Repubblica, dott. Guido Lo Forte, che ha coordinato le indagini
Barcellona Pozzo di Gotto, 03 Febbraio 2016 - Il presidente della FAI Pippo Scandurra, unitamente ai presidenti della FAI Antiracket di Barcellona Pozzo di Gotto, Stefano Vento, della FAI Antiracket di Milazzo, Francesco Arcadi, e della FAI Antiracket di Terme Vigliatore, Salvatore Barresi, ringraziano la Magistratura e le Forze dell'Ordine per l'operazione “Gotha 6” (13 ordinanze di custodia cautelare a carico di esponenti della cosca mafiosa di Barcellona Pozzo di Gotto); in particolare, il Procuratore della Repubblica, dott. Guido Lo Forte, che ha coordinato le indagini insieme ai Sostituti Procuratori della Direzione Distrettuale Antimafia dott. Vito Di Giorgio e dott. Angelo Cavallo, ed i Carabinieri del ROS e del comando provinciale di Messina per l'alta professionalità e generosità profusa nel lungo, complesso e delicato lavoro finalizzato a liberare il territorio del barcellonese dai condizionamenti mafiosi.
Non è sufficiente indignarsi, riempire le piazze, alzare le mani per manifestare; occorre un vero riscatto. Il contrasto alla mafia, al racket, riguarda tutti e le associazioni antiracket nascono per sostenere ed assistere le vittime. Tutti gli imprenditori sono invitati alla collaborazione ed alla libertà d'impresa con le denunce. I collaboratori di giustizia hanno descritto le modalità di estorsioni ed omicidi che venivano eseguiti nei diversi territori con uno spessore criminale fatto di crudeltà, che anche in epoca recente si è manifestato. Essere mafiosi non vale; vale la vita nell'onestà, nella legalità! Ora il testimone passa alla città: che ciascuno si assuma la responsabilità di cittadino, di imprenditore, facendo nel proprio ruolo la propria parte. Magistratura e Forze dell'Ordine l'hanno dimostrato. Adesso è il momento di impegnarsi e di reagire.
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