Sud chiama Nord: "ATM, Il Tar ha buttato nel cesso il decreto dell’assessorato alle Infrastrutture"

SUD CHIAMA NORD: “Il TAR ci dà ragione. La legge non si piega alle lobby del trasporto pubblico locale”. Il TAR di Catania ha accolto il ricorso presentato dal Comune di Messina, sospendendo il provvedimento con cui la Regione Siciliana – sulla base di una circolare priva di fondamento normativo – aveva vietato all’ATM di proseguire il servizio di trasporto pubblico urbano esteso al Comune di Villafranca Tirrena. Messsina, 15 ott 2025 - La decisione dei giudici amministrativi conferma ciò che abbiamo sempre sostenuto: una circolare non può scavalcare la legge e non può essere utilizzata per mortificare la volontà del Parlamento siciliano.  “Il TAR – afferma Cateno De Luca, capogruppo di Sud chiama Nord – ha buttato nel cesso il decreto dell’assessorato alle Infrastrutture che, accogliendo il ricorso dei privati, voleva cancellare un servizio efficiente e apprezzato come quello dell’ATM verso Villafranca Tirrena. Avevamo ragione sulla bontà della norma e sulla correttezza dell’azion...

TRASPORTO LOCALE: “NON TAGLI ARBITRARI, MA DECISI DALLA REGIONE SICILIANA”

Nota dell'Anav Sicilia, associazione di imprese che vantano la più ampia rappresentanza di imprese di trasporto viaggiatori su strada in Italia che si riconoscono nel sistema di Confindustria: “Le aziende di trasporto pubblico locale non hanno fatto tagli arbitrari”. Il presidente dell’Anav Sicilia Graffagnini replica a quanto affermato in aula Parlamentare"
27/02/2016 - “Le aziende private di trasporto pubblico locale non hanno tagliato corse o interi servizi di linea in modo autonomo e senza autorizzazione da parte della Regione Siciliana” – dice Antonio Graffagnini, presidente di Anav Sicilia, l’associazione che nell’Isola raggruppa circa settanta aziende di settore, replicando alle dichiarazioni dell’onorevole Giuseppe Laccoto durante il suo intervento in aula lo scorso 22 febbraio.

“La riduzione dei servizi è una conseguenza dei tagli decisi dalla Regione Siciliana già dal 2012, anno in cui è stato ridotto del 20% lo stanziamento per il settore del Trasporto Pubblico Locale extraurbano ed urbano. Ed a partire da quell’anno la Regione Siciliana, unilateralmente, ha ridotto le corse somministrando alle aziende di autolinee un atto di sottomissione che prevedeva la riduzione del 20% delle percorrenze. E oggi, in fase di proroga biennale dei contratti in essere a seguito di Decreto Regionale, è stata effettuata una ulteriore riduzione del 6% delle percorrenze che le aziende hanno dovuto sottoscrivere ed accettare per poter continuare a svolgere la propria attività, tutto ciò perché le varie leggi di bilancio e di stabilità regionale approvate dall’Assemblea Regionale Siciliana a partire dal 2012, hanno di anno in anno ridotto il finanziamento per il settore. Ecco pertanto i motivi per cui la Regione ha imposto alle aziende di tagliare i servizi di linea.

“E’ anche giusto evidenziare che fino alla stipula dell’ultima proroga di contratto che si sta completando in questi giorni, molte aziende private hanno continuato ad effettuare più servizi di linea di quelli previsti dal contratto di servizio, a differenza di quanto fatto dalle aziende pubbliche che hanno sin da subito tagliato i servizi come richiesto dalla Regione, quindi effettuando servizi interamente a costo delle aziende, e ciò per cercare di garantire il più possibile la mobilità dei cittadini e il mantenimento dei livelli occupazionali. Oggi tutto ciò non è più possibile in considerazione dell’aumento dei costi di gestione e della contestuale riduzione del 26% dei corrispettivi contrattuali. Si sono certamente mantenuti tutti quei servizi che si effettuano nelle ore di maggior frequenza, cosiddette fasce di garanzia, così come voluto da una delibera della Giunta Regionale di Governo”.

Si ricorda che in Sicilia viene erogato nettamente il più basso corrispettivo contrattuale d’Italia e che le aziende siciliane non beneficiano, dal 1990, dei fondi per gli investimenti così come invece avvenuto nelle Regioni Italiane a statuto ordinario.
Le aziende private rimangono comunque a completa disposizione della Regione Siciliana e dell’utenza interessata per valutare ogni eventuale correttivo che possa essere apportato senza ovviamente che ciò si trasformi in ulteriori costi a carico delle stesse.

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