Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

UNIVERSITÀ E ISEE: RICCHI DA FARE SCHIFO, IL DIRITTO ALLO STUDIO SEMPRE PIÙ STORTO

Impatto nuovo ISEE su diritto allo studio universitario: Barni in audizione informale alla Commissione Cultura della Camera. Gianluca Scuccimarra coordinatore dell’Unione degli Universitari dichiara: “Il disegno generale in cui si inserisce il nuovo Isee per gli studenti universitari è chiaro: ridurre e impoverire un sistema di diritto allo studio e accesso già di per sé ridotto all’osso agendo direttamente sulla platea degli studenti idonei. In base ai primi dati di monitoraggio provenienti dal Ministero del Lavoro, l’incremento medio nel passaggio da vecchia a nuova Isee è di circa il 10% e nella particolare distribuzione della popolazione studentesca universitaria gli incrementi potrebbero raggiungere punte molto più alte, sino a picchi del 20%”
Roma, 18 febbraio ‘15 - Gli studenti universitari della piattaforma “Studenti contro il nuovo ISEE” avevano occupato i locali dell’ERSU, intenzionati ad ottenere un incontro con il Presidente Alberto Firenze, perché si facesse carico della questione del nuovo calcolo ISEE. In seguito al flashmob di una quarantina di studenti, il presidente Firenze aveva incontrato gli studenti, che avevano avuto modo di esporre le loro ragioni, evidenziando come il nuovo sistema mette in difficoltà buona parte degli iscritti, in particolar modo i beneficiari di borse di studio.
“Quest’anno – infatti – i nuovi parametri del calcolo ISEE non permetteranno a molti studenti di beneficiare di borse di studio, nè tantomeno di alloggi universitari. A parità di reddito, alcuni risultano essere sistematicamente più ricchi, ma solo sulla carta, visto e considerato che parte di quella ricchezza conteggiata nel nuovo calcolo ISEE considera proprio all’interno del reddito le borse di studio ricevute negli anni precedenti.

Risultato: un esodo di massa dei giovani studenti universitari siciliani, per l’impossibilità di accesso ai costi del mondo della formazione superiore. Costi che il nuovo calcolo ISEE va ad aggravare, eliminando agevolazioni fiscali (borse di studio, alloggi etc.) per un numero sempre maggiori di studenti che rischiano di rimanere così esclusi dalle università.

“L’impatto del nuovo ISEE ha sicuramente ridotto la platea di coloro che hanno fruito delle borse per il diritto allo studio universitario” lo ha dichiarato la Vicepresidente della Regione Toscana, Monica Barni - referente per l’Università nell’ambito della Commissione Istruzione e Lavoro della Conferenza delle Regioni – intervenendo in una audizione informale convocata presso la Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera. “Questo non si traduce in una critica alle nuove modalità di calcolo ISEE che anzi consentono di leggere meglio la ricchezza mobiliare delle famiglie e rivalutano la componente immobiliare, ma comportano una riflessione su una eventuale migliore taratura dei meccanismi. Sotto quest’ultimo profilo occorre considerare, ad esempio che in base alle ultime stime dell’IRPET (Istituto Regionale Programmazione Economica della Toscana) in Toscana il 34% delle famiglie che hanno richiesto le borse di studio nell’anno accademico 2014/2015 sono proprietarie di seconde case.

Ma il tema fondamentale – ha detto Monica Barni – è che si dovrebbe puntare ad un allargamento della platea degli aventi diritto con uno spostamento e un coinvolgimento maggiori verso le famiglie a basso reddito che invece, secondo i dati che ha prodotto oggi il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, non si avvalgono per niente delle borse di studio”.
La Vicepresidente della Toscana porterà il tema dell’impatto del nuovo ISEE sul diritto allo studio universitario all’attenzione della Commissione Istruzione della Conferenza delle Regioni per un approfondimento puntuale. “E’ infatti utile – ha dichiarato Monica Barni - conoscere i diversi interventi compensativi adottati nelle Regioni”. A questo scopo la Vicepresidente della Toscana ha fatto riferimento ad azioni messe in campo o in corso di realizzazione, oltre che nella sua Regione, in Valle d’Aosta, Emilia-Romagna, Umbria, Puglia e Sardegna.

“Per quanto riguarda la Toscana e per fare un esempio significativo le domande per borsa DSU, nello scorso anno accademico, sono state 17.687 rispetto a 12.638 aventi diritto: una differenza di 5.050 unità di cui 1.850 sono soggetti che non hanno più il merito e 3.100 sono soggetti esclusi per motivi economici. Di questi ultimi 1.020 avevano usufruito della borsa per il diritto allo studio l’anno precedente. Anche per questi motivi nella nostra Regione – ha concluso Barni - abbiamo fatto ricorso al sistema della ‘borsa servizi’ con contributi aggiuntivi per studenti in sede, studenti pendolari e studenti fuori sede”.

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