Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

GIOIOSA MAREA: RIAPERTA LA SS 113 DI FALCONARO, RIMANE CHIUSO IL TRANSITO VERSO PATTI

Gioiosa Marea: proseguono i lavori Anas per liberare dalle frane alcuni tratti della strada statale 113 “Settentrionale Sicula”, interessati da frane e smottamenti a Gioiosa Marea, in provincia di Messina. Riaperta al traffico la SS 113 nel tratto di Falconaro-Calanovella, nei pressi di Gliaca di Piraino. Permane, invece, la chiusura del tratto di Capo Calavà, in territorio di Gioiosa Marea, dove un'altra frana caduta due giorni addietro paralizza i collegamenti con San Giorgio e Patti

Gioiosa Marea (Me), 16 marzo 2016 - Prosegue incessante il lavoro del personale Anas sulla strada statale 113 “Settentrionale Sicula” per rimuovere i detriti ancora presenti sul piano viabile ed eliminare i disagi alla circolazione causati, nei giorni scorsi, da alcune frane a seguito delle intense precipitazioni atmosferiche, in provincia di Messina. E' stato riaperto al traffico il tratto tra il km 80,750 e il km 81,350, all’interno della frazione di San Giorgio, ed è stato istituito il senso unico alternato dal km 91,650 al km 92,050 per la frana al 91,700, in località Calanovella-Falconaro, in prossimità di Gliaca di Piraino.
Permane, invece, la chiusura del tratto di Capo Calavà, dal km 86,700 al km 87,900 per la frana verificatasi nella tarda serata di ieri in territorio di Gioiosa Marea, dove un'altra massa franosa caduta sulla SS 113 paralizza i collegamenti con San Giorgio e Patti. E ritorna la prospettiva della strada alternativa, una 'traccia' aperta nel 2008 in seguito alla paralisi di Capo Calavà, durata anni, che sfociò in una protesta popolare 'megagalattica', che portò all'occupazione dei binari della stazione ferroviaria di Gioiosa Marea da parte di centinaia di persone (non solo cittadini gioiosani) con 28 persone condannate, tutt'ora sotto processo presso il tribunale di Patti, per interruzione di pubblico servizio e conseguenze risarcitorie alle Ferrovie stesse.
In seguito alla chiusura della SS 113 nel tratto di Skino-Calavà, lato Patti, la circolazione è provvisoriamente deviata sulla viabilità provinciale.
E tornano i malumori e le preoccupazioni. Con una nota i Giovani Democratici vogliono "spostare l'attenzione sulle conseguenze che l'arrivo di una frana comporta per i più giovani pendolari, gli studenti. In particolare i tanti residenti a Gioiosa Marea che si servono di mezzo bus per raggiungere i plessi universitari messinesi":

"Chi diventa adulto su questo tratto di costa impara che le frane sono il disagio più frequente con cui doversi confrontare. Allo stesso modo familiarizza ben presto con temi come "dissesto idrogeologico", "svincolo", "mini svincolo", "sicurezza stradale", "prevenzione", per il loro ciclico presentarsi in vista di "emergenze ordinarie", affrontate con soluzioni a tempo determinato. La cornice è ben nota, noi da GD, vogliamo spostare l'attenzione sulle conseguenze che l'arrivo di una frana comporta per i più giovani pendolari, gli studenti. In particolare i tanti residenti a Gioiosa Marea che si servono di mezzo bus per raggiungere i plessi universitari messinesi. Normalmente le linee autobus che collegano Gioiosa Marea a Messina cominciano la loro corsa da Capo D'Orlando o Brolo e così fino a Patti, dove tramite autostrada proseguono verso la destinazione. In tempi di strade interrotte i servizi che effettuano lo stesso percorso passante per il comune tra le due frane non possono essere garantiti e viene mantenuta una sola corsa con partenza nelle prime ore della mattina, mentre la stessa tratta al ritorno viene effettuata dagli autobus che una volta a Patti, svolgono servizio direzione Palermo per gli studenti di scuola superiore, ciò significa che l'ultima possibilità di rientro da Messina a Gioiosa Marea per chi viaggia in autobus è prevista intorno all'ora di pranzo".

"E' chiaro - continua la nota - che esistono altre soluzioni; recarsi a Patti e farne luogo di partenza e di arrivo è la prima, tenendo conto delle frane presenti su quel versante che obbligano a intraprendere strade diverse dalla statale. Fare di Brolo luogo di partenza e di arrivo è la seconda soluzione, anche in questo caso intraprendendo strade secondarie e meno accessibili. Cambiare mezzo e scegliere il treno, badando che non sia stato tagliata quella tratta e confidando nella puntualità dello stesso, è la terza soluzione. La presenza di queste alternative che possono supplire al mezzo per cui in tutta probabilità è stato fatto un abbonamento a carico del pendolare, non elimina il disagio che le frane provocano e soprattutto non lo rende plausibile. Di fronte agli eventi degli ultimi giorni non è facile rassegnarsi dal momento che una situazione di isolamento non può essere accettata e poiché ai nostri giorni non si possono contemplare odissee per il raggiungimento di mete tanto vicine. Abbiamo voluto mostrare le conseguenze più concrete e dirette che tutti quanti, in primo luogo i giovani, subiscono nel momento in cui si verificano eventi di questo tipo. Pertanto auspichiamo che nei prossimi giorni le strade siano percorribili e nel futuro più prossimo le frane non debbano considerarsi appuntamento fisso sul calendario dell'hinterland".

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