Primo Maggio a Portella della Ginestra: “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”

Primo Maggio a Portella della Ginestra, Antoci (M5S): “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”,  Giuseppe Antoci, capolista del M5S nella circoscrizione “isole” alle elezioni europee, a margine del corteo in memoria della strage di Portella della Ginestra a cui a partecipato col Presidente Giuseppe Conte.  Portella   della   Ginestra : Di Paola (M5S): Governo Meloni smembra Stato Sociale.  Il coordinatore regionale Cinquestelle: “Nostre battaglie tutto l’anno per maggiori tutele per i cittadini”. PORTELLA DELLA GINESTRA, 1 mag 2024 -  “Oggi con Giuseppe Conte abbiamo ricordato la strage di Portella della Ginestra avvenuta l'1 Maggio 1947. Un’occasione importante per ribadire l’importanza del diritto al lavoro come strumento di giustizia sociale e di lotta alla mafia. Il sud continua ad avere il più alto tasso di disoccupazione in Italia; tasso ancora più elevato tra le donne. E proprio nel disagio si insinua la criminalità organizzata. C’è fame di lavoro, di di

OLIVERI: ANNULLATO DAL TAR DECRETO EDIFICAZIONE NEL CENTRO STORICO

29/03/2016 - Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia,dietro Ordinanza del Consiglio di Giustizia Amministrativa n° 345/2015 e su ricorso di un privato, ha annullato il decreto dell’Assessorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente Dipartimento Urbanistica – D.D.G. n° 281 del 17.10.2014 - che a sua volta annullava le concessioni edilizie rilasciate per la demolizione e ricostruzione di un edificio ricadente in “ zona A - Centro storico “ del vigente PRG , a motivo che non potevano essere applicate in detta zona i criteri di edificabilità per le zone B nonostante ciò fosse consentito dall’art. 6 delle Norme Tecniche di Attuazione dello strumento urbanistico in vigore sin dal 2002.-

La vicenda origina da un esposto presentato nel 2008 da due professioniste di Oliveri contro l’edificio del privato ricorrente, contiguo al loro , attraverso il quale lamentavano la inapplicabilità del prefato art. 6 in vigenza del quale , in questi quattordici ,sono stati demoliti e ricostruiti nel centro storico, su parere favorevole della Soprintendenza BB.CC.AA. e P.I. di Messina , circa venti immobili .-

Il permanere dell’efficacia del decreto anzidetto avrebbe inciso pesantemente e negativamente sul valore del patrimonio immobiliare del nucleo urbano giacché avrebbe limitato al solo piano terra persino la demolizione e ricostruzione di preesistenze nonché impedito qualunque sopraelevazione .-

Per fortuna, l’intervento coraggioso e determinato del privato teso , invero, a difendere la legittimità del suo immobile già ultimato e munito di certificazione di agibilità rilasciata dall’Ufficio Tecnico, si è sostituito all’Amministrazione comunale raggiungendo un obiettivo di interesse generale per la collettività .

Gli aspetti tecnico – urbanistici che hanno supportato quelli legali per impugnare il decreto regionale annullato , sono stati curati dall’Ing. Salvatore Ravidà, professionista del luogo, il quale , sentito sulla vicenda , ha inteso rilevare.-

“ L’amministrazione del Sindaco PINO non ha compreso la portata generale del decreto n° 281/2014 e del grave danno che ne sarebbe derivato al patrimonio immobiliare dei propri concittadini per effetto della sua applicazione ed al rischio di demolizione che avrebbe coinvolto gli edifici nel frattempo regolarmente assentiti dal suo Ufficio Tecnico.

A difesa degli interessi collettivi il Sindaco non si è neanche costituito in giudizio al C.G.A. arrendendosi precocemente alla prima Ordinanza del TAR di Catania ( n° 227/2015) e contro l’esposto delle due professioniste.

E opportuno evidenziare che le due professioniste di cui sopra, costituitesi successivamente in società, hanno presentato ed avuto approvato dal Consiglio comunale - delibera n° 07 del 20.4.2015 - un progetto di Piano di Lottizzazione in località Marinello a scopo edificatorio, avverso il quale il sottoscritto ha eccepito presso gli organi regionali presunte illegittimità e violazioni di norme edilizie ed urbanistiche chiedendo nel contempo al Presidente del Consiglio di attivarsi per revocare in autotutela l’atto deliberativo n° 07/2015 ma senza alcun esito .-

L’esposto anzidetto, invece, ha destato l’attenzione del Servizio Violazioni Edilizie del Dipartimento Urbanistica dell’Assessorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente che ha disposto l’intervento ispettivo di un Commissario imputando sul bilancio comunale le relative spese .

Nel frattempo la delibera di C.C. n° 07/2015 era stata impugnata al TAR e, tutt’oggi, pende il giudizio di merito ; ma il Sindaco, incurante dell’intervento ispettivo del commissario che sta assolvendo il mandato e senza affatto attendere il pendente giudizio al TAR, ha inteso rilasciare alla società delle due professioniste la concessione edilizia n° 01 del 21.01.2016 per intraprendere i lavori di edificazione !

Ma non solo, il Sindaco si è anche costituito in giudizio a difesa del deliberato consiliare e, quindi, anche degli interessi della società delle due professioniste, per opporsi all’esposto contro il Piano di Lottizzazione dando incarico ad un legale con oneri sul bilancio comunale di circa 5.000 euro .-

L’Amministrazione del Sindaco Pino , conclusivamente, ha quindi fatto incidere il bilancio comunale con le spese per pagare l’intervento del commissario regionale e per l’onorario del legale per resistere al TAR , mentre non ha ritenuto opportuno difendere l’interesse di tutti i cittadini, opponendosi convintamente all’esposto delle due professioniste “.

Sulla vicenda, il Dott. Sergio Lembo, ex assessore e presidente del NCD di Oliveri – dichiara – “il provvedimento del TAR consente il recupero del patrimonio edilizio esistente, la rivitalizzazione economica e sociale. La scelta di considerare il vecchio centro urbano come centro storico, è stata una scelta politica indiscutibilmente errata verso la quale mi sono opposto prima da assessore e poi da presidente del NCD di Oliveri. Sull’argomento ho più volte coinvolto il sindaco ed il presidente del consiglio protocollando al comune tre note prive di riscontro. Inspiegabile appare altresì, la mancata costituzione in giudizio del comune di Oliveri”.

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