Interviene il sindacato delle professioni infermieristiche, pronto ad attivare eventuali forme di protesta se le problematiche non saranno risolte
Messina, 23/04/2016 - Continuano i disagi all’interno del reparto U.O.C. TIN TIP del Policlinico di Messina. Il personale infermieristico, sempre più ridotto, parla di carichi di lavoro eccessivi, turni di riposo e ferie che spesso sono negate o revocate, ricoveri in esubero rispetto al numero dei posti letto. Interviene così il NurSind Messina, il sindacato delle professioni infermieristiche, che chiede un incontro con i vertici per far luce su questa situazione e trovare quindi una soluzione idonea sia per gi infermieri sia per i pazienti. Durante l’incontro avvenuto il 6 aprile scorso, l’azienda si è assunta l' impegno di aumentare la dotazione organica e di rivedere il reparto dal punto di vista strutturale per rendere più agevole e sicuro il lavoro del personale.
Ivan Alonge, in qualità di rappresentante legale dell’Organizzazione Sindacale NurSind per la provincia di Messina, afferma che “la misura è colma, così ci riferiscono i professionisti infermieri operanti nella suddetta U.O. del policlinico universitario di Messina”.
NurSind già da qualche tempo denuncia l’azienda delle varie mancanze strutturali ed organizzative che costringono gli infermieri a lavorare in un clima di assoluto malessere organizzativo.
“I principali disagi- afferma Alonge- che oggi incontrano gli infermieri sono dovute alla relativa mancanza di personale se pur numericamente, sulla carta, in linea con le vergognose nuove linee guida ad indirizzo; in realtà il personale è insufficiente, soprattutto quando è costretto a spostarsi in altri reparti o a staccarsi per effettuare trasporti all’esterno della struttura, causando eccessivi carichi di lavoro e aumento del rischio clinico. Ad aggravare tale carenza anche la condizione strutturale del reparto stesso, che pur ristrutturato recentemente non soddisfa, a nostro dire, i criteri di efficienza”.
Il NurSind parla poi del frequente sovrannumero rispetto al numero di posti letto assegnati, mancanza di strumentazione adeguata al monitoraggio e all’assistenza e, non ultimo per importanza, l’impossibilità di usufruire delle ferie o il continuo richiamo allo svolgimento di doppi turni e rientri che affaticano e aggravano la situazione contingente.
“In relazione a questi disagi- continua Alonge- abbiamo chiesto un incontro con la direzione generale per chiarire e discutere della problematica. Era presente il Direttore Generale, Sanitario e del servizio infermieristico, il direttore dell’U.O. TIN/TIP e gran parte del personale del reparto ed altre sigle sindacali. In quella sede il direttore generale si è impegnato a risolvere la problematica nel più breve tempo possibile intervenendo al reintegro del personale mancante, a valutare la condizione strutturale del reparto ed a migliorare l’organizzazione interna con l’istituzione e la modifica dei protocolli interni. Il personale è stanco e demotivato ma soprattutto spaventato per eventuali conseguenze medico-legali che possono istaurarsi, chiedendo a gran voce maggior tutela come professionisti, da parte dell’azienda”.
Nonostante tutto secondo il NurSind “ad oggi ben poco è stato fatto e ancora non si vedono i frutti del cambiamento, prendendo comunque atto dell’impegno preso per la risoluzione delle problematiche e dell’interesse a risolvere tali criticità da parte dello staff della dirigenza infermieristica”.
“Sicuri- termina Alonge- che la via democratica e l’impegno aziendale porteranno la risoluzione in tempi accettabili, sarà cura di questa segreteria attivare eventuali forme di protesta a tutela dei lavoratori, dei pazienti e delle loro famiglie”.
Serena Sframeli
Il NurSind porta avanti il ricorso per il mancato rinnovo del contratto del pubblico impiego
Il ricorso, presentato alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, è portato avanti dalla CGS, Confederazione Generale Sindacale, composta da FLP (Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche), FGU (Federazione Gilda-Unams), NURSIND (Sindacato delle Professioni Infermieristiche) e Unione Artisti UNAMS
Il NurSind, il sindacato delle professioni infermieristiche, si è attivato per promuovere il ricorso presso la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo per il mancato rinnovo del contratto del pubblico impiego, mirando quindi ad ottenere la condanna del Governo a risarcire i ricorrenti per il mancato rinnovo dei contratti dal 2010 al 2015 e per la mancata riapertura dei tavoli contrattuali proprio a partire la mese di luglio 2015, come previsto dalla stessa sentenza n. 178/2015 della Corte Costituzionale.
“Il ricorso- spiega Ivan Alonge, segretario provinciale del NurSind Messina- scaturisce dal danno causato dallo stato per il mancato aumento contrattuale concomitante con l’aumento del costo della vita. Il danno stimato varia pro-capite a partire dai 4000 per il personale del comparto sino agli 8000 euro per i dirigenti, mentre lo stato con la recente Legge di stabilità stanzia la cifra irrisoria di 5 euro lordi mensili. E’ inaccettabile questa misera elemosina ai lavoratori che giornalmente e con abnegazione lavorano nelle corsie a garantire l’assistenza ai degenti e che spesso non vedono riconosciuto neanche il passaggio di progressione economica e riceve miseri compensi di produttività”.
L’ iniziativa assume un duplice valore sindacale: la difesa dei diritti dei lavoratori pubblici contrattualizzati ad avere un rinnovo del contratto e un adeguamento salariale in linea con gli indici stabiliti dalle parti; la difesa del valore del sindacato quale organo di rappresentanza di un gruppo organizzato di lavoratori, valore di rango costituzionale riconosciuto proprio nella sentenza della Corte Costituzionale n. 178/2015 che è alla base del ricorso.
Secondo i legali che stanno gestendo il ricorso, si tratta di una battaglia valida che potrebbe dare esito esecutivo entro due anni, chiamando in causa direttamente il governo a risarcire quei lavoratori che faranno ricorso attraverso questa iniziativa.
Tutti i lavoratori del pubblico impiego possono aderire all’iniziativa collegandosi al sito www.ricorsocgs.it entro il 15 maggio.
Serena Sframeli
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