Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

POLICLINICO DI MESSINA: PERSONALE INFERMIERISTICO, CARICHI DI LAVORO ECCESSIVI

Interviene il sindacato delle professioni infermieristiche, pronto ad attivare eventuali forme di protesta se le problematiche non saranno risolte
Messina, 23/04/2016 - Continuano i disagi all’interno del reparto U.O.C. TIN TIP del Policlinico di Messina. Il personale infermieristico, sempre più ridotto, parla di carichi di lavoro eccessivi, turni di riposo e ferie che spesso sono negate o revocate, ricoveri in esubero rispetto al numero dei posti letto. Interviene così il NurSind Messina, il sindacato delle professioni infermieristiche, che chiede un incontro con i vertici per far luce su questa situazione e trovare quindi una soluzione idonea sia per gi infermieri sia per i pazienti. Durante l’incontro avvenuto il 6 aprile scorso, l’azienda si è assunta l' impegno di aumentare la dotazione organica e di rivedere il reparto dal punto di vista strutturale per rendere più agevole e sicuro il lavoro del personale.
Ivan Alonge, in qualità di rappresentante legale dell’Organizzazione Sindacale NurSind per la provincia di Messina, afferma che “la misura è colma, così ci riferiscono i professionisti infermieri operanti nella suddetta U.O. del policlinico universitario di Messina”.

NurSind già da qualche tempo denuncia l’azienda delle varie mancanze strutturali ed organizzative che costringono gli infermieri a lavorare in un clima di assoluto malessere organizzativo.
“I principali disagi- afferma Alonge- che oggi incontrano gli infermieri sono dovute alla relativa mancanza di personale se pur numericamente, sulla carta, in linea con le vergognose nuove linee guida ad indirizzo; in realtà il personale è insufficiente, soprattutto quando è costretto a spostarsi in altri reparti o a staccarsi per effettuare trasporti all’esterno della struttura, causando eccessivi carichi di lavoro e aumento del rischio clinico. Ad aggravare tale carenza anche la condizione strutturale del reparto stesso, che pur ristrutturato recentemente non soddisfa, a nostro dire, i criteri di efficienza”.

Il NurSind parla poi del frequente sovrannumero rispetto al numero di posti letto assegnati, mancanza di strumentazione adeguata al monitoraggio e all’assistenza e, non ultimo per importanza, l’impossibilità di usufruire delle ferie o il continuo richiamo allo svolgimento di doppi turni e rientri che affaticano e aggravano la situazione contingente.
“In relazione a questi disagi- continua Alonge- abbiamo chiesto un incontro con la direzione generale per chiarire e discutere della problematica. Era presente il Direttore Generale, Sanitario e del servizio infermieristico, il direttore dell’U.O. TIN/TIP e gran parte del personale del reparto ed altre sigle sindacali. In quella sede il direttore generale si è impegnato a risolvere la problematica nel più breve tempo possibile intervenendo al reintegro del personale mancante, a valutare la condizione strutturale del reparto ed a migliorare l’organizzazione interna con l’istituzione e la modifica dei protocolli interni. Il personale è stanco e demotivato ma soprattutto spaventato per eventuali conseguenze medico-legali che possono istaurarsi, chiedendo a gran voce maggior tutela come professionisti, da parte dell’azienda”.
Nonostante tutto secondo il NurSind “ad oggi ben poco è stato fatto e ancora non si vedono i frutti del cambiamento, prendendo comunque atto dell’impegno preso per la risoluzione delle problematiche e dell’interesse a risolvere tali criticità da parte dello staff della dirigenza infermieristica”.
“Sicuri- termina Alonge- che la via democratica e l’impegno aziendale porteranno la risoluzione in tempi accettabili, sarà cura di questa segreteria attivare eventuali forme di protesta a tutela dei lavoratori, dei pazienti e delle loro famiglie”.

Serena Sframeli




Il NurSind porta avanti il ricorso per il mancato rinnovo del contratto del pubblico impiego
Il ricorso, presentato alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, è portato avanti dalla CGS, Confederazione Generale Sindacale, composta da FLP (Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche), FGU (Federazione Gilda-Unams), NURSIND (Sindacato delle Professioni Infermieristiche) e Unione Artisti UNAMS

Il NurSind, il sindacato delle professioni infermieristiche, si è attivato per promuovere il ricorso presso la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo per il mancato rinnovo del contratto del pubblico impiego, mirando quindi ad ottenere la condanna del Governo a risarcire i ricorrenti per il mancato rinnovo dei contratti dal 2010 al 2015 e per la mancata riapertura dei tavoli contrattuali proprio a partire la mese di luglio 2015, come previsto dalla stessa sentenza n. 178/2015 della Corte Costituzionale.
“Il ricorso- spiega Ivan Alonge, segretario provinciale del NurSind Messina- scaturisce dal danno causato dallo stato per il mancato aumento contrattuale concomitante con l’aumento del costo della vita. Il danno stimato varia pro-capite a partire dai 4000 per il personale del comparto sino agli 8000 euro per i dirigenti, mentre lo stato con la recente Legge di stabilità stanzia la cifra irrisoria di 5 euro lordi mensili. E’ inaccettabile questa misera elemosina ai lavoratori che giornalmente e con abnegazione lavorano nelle corsie a garantire l’assistenza ai degenti e che spesso non vedono riconosciuto neanche il passaggio di progressione economica e riceve miseri compensi di produttività”.
L’ iniziativa assume un duplice valore sindacale: la difesa dei diritti dei lavoratori pubblici contrattualizzati ad avere un rinnovo del contratto e un adeguamento salariale in linea con gli indici stabiliti dalle parti; la difesa del valore del sindacato quale organo di rappresentanza di un gruppo organizzato di lavoratori, valore di rango costituzionale riconosciuto proprio nella sentenza della Corte Costituzionale n. 178/2015 che è alla base del ricorso.
Secondo i legali che stanno gestendo il ricorso, si tratta di una battaglia valida che potrebbe dare esito esecutivo entro due anni, chiamando in causa direttamente il governo a risarcire quei lavoratori che faranno ricorso attraverso questa iniziativa.
Tutti i lavoratori del pubblico impiego possono aderire all’iniziativa collegandosi al sito www.ricorsocgs.it entro il 15 maggio.

Serena Sframeli



Commenti